Another Strange Life

seguito di Crossed Destinies

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  1. Alexis Madison
     
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    Chiedo scusa per il doppio post. Ecco il terzo capitolo!

    CAPITOLO 3: LA SOLITA VECCHIA VITA



    Ritornai in camera, affranta e delusa dal comportamento di Sam.

    Non era da lui comportarsi così. Non era un demone, non era un mutaforma, era Sam, lo era davvero, ma era un altro Sam.
    Non era semplicemente cambiato, era così diverso da non sembrare più lui.

    Che l'Inferno avesse il potere di cambiare le persone così tanto?

    Con Dean non era successo così e fu per quello che mi convinsi che c'era qualcosa sotto.

    Mi massaggiai le tempie, stanca e confusa per l'ennesima volta accanto ai Winchester, ma per motivi completamente diversi.

    Sentii delle urla provenire dal piano di sotto e la cosa non mi stupì. Sapevo che avrebbero litigato e ero al 100% dalla parte di Dean per ovvie ragioni. Sam aveva sbagliato, ancora una volta, ma sembrava non rendersene conto. Stizzita chiusi la porta, sbattendola. Le urla vennero solamente attutite, ma erano ancora ben percettibili e mi lasciai cadere sul letto.

    Passarono i minuti, poi sentii la porta aprirsi lentamente “Sei arrabbiata?” la voce di Dean era leggermente tesa.

    Serrai la mascella e sospirai pesantemente prima di voltarmi a guardarlo. Il suo sguardo non era più triste ma potevo percepirne facilmente la delusione che stava provando in quel momento “E tu lo sei?” risposi forse troppo duramente.

    Dean non mi rispose, si sedette sul letto accarezzandomi una spalla con delicatezza “Ha bisogno del mio aiuto, lui è la mia famiglia”.

    Sorrisi amaramente, scuotendo appena la testa “Quindi tornerai a cacciare?” chiesi guardandolo negli occhi. Quegli stessi occhi che erano sempre stati il mio punto debole.

    Solo per questa volta, poi tornerò da te” mi rispose sorridendomi.

    Alzai un sopracciglio, guardandolo torva e ridendo amaramente “Scusa, potresti ripetere?” dissi incrociando le braccia al petto, visibilmente infastidita.

    Dean sembrò non capire. Mi guardò sorpreso, confuso e biascicò qualche frase incompleta come era solito fare quando si trovava in una situazione simile.

    Risi ancora “Non crederai mica che io rimanga qui?” dissi alzandomi. Dean si lamentò, esattamente come avevo immaginato “No, no, no no...non ci provare neanche a dirmi -Baby, lo faccio per te- e cazzate varie perché ne ho le palle piene di questa storia che tu vuoi proteggermi. So proteggermi da sola, sono una cacciatrice, Dean” dissi inviperita bloccando sul nascere ogni sua protesta.

    Non gli avrei permesso di lasciarmi a casa, avremo cacciato insieme come un anno prima.

    Mi sentivo pronta, non avevo paura.

    Quella era sempre stata la mia vita e ad onor del vero non ero ancora abituata a vivere una vita normale

    L'istinto da cacciatrice non mi avrebbe mai abbandonato, me lo sarei portato dietro. E Dean non era diverso da me.

    Ogni notte a porte e finestre mettevamo una striscia di sale...non avremo mai smesso. Sotto i tappeti vi erano trappole anti-demone e io ancora dormivo con la pistola sotto il cuscino.

    Dean sospirò, passandosi la mano sul volto “Sei sempre stata terribilmente cocciuta” esclamò con un mezzo sorriso che si spense subito. Volse lo sguardo in direzione della porta e intuii subito cosa stava pensando.

    Mi umettai le labbra e gli accarezzai il viso, costringendolo a guardarmi “Ti ha detto perché si è fatto vivo solo ora?” chiesi titubante.

    Dean scosse la testa e affondò il viso nell'incavo della mia spalla “Ha detto che voleva che vivessi la mia vita, ma non mi ha convinto del tutto” mi rispose.

    Potevo capirlo, ero ancora estremamente convinta che ci fosse qualcosa di sbagliato in Sam...ma non capivo cosa.

    Mi lasciai quindi cadere sul materasso, trascinando Dean con me “Sam potrebbe rimanere con noi, includerlo nella nostra vita...ricominciare da capo insieme, lontani dalla caccia, da demoni e angeli e tutte quelle stronzate” mormorai, accarezzando quasi ritmicamente i capelli di Dean.

    Lui mi sorrise incerto “Ha passato l'ultimo anno a cacciare con degli estranei, dubito che voglia allontanarsi da quella vita” mi disse.

    Dal tono di voce sembrava deluso e affranto. Lo obbligai a guardarmi e solo dopo qualche secondo riuscii a porre quella fatidica domanda.

    E tu....invece?” domandai insicura. Avevo paura di sentire una risposta che non mi sarebbe piaciuta.

    La mia vita in quel momento non era di certo il massimo, ma era di gran lunga migliore di quella che avevo condotto sino a un anno prima.
    Almeno non rischiavo il culo ogni giorno. E poi avevo Dean, Sam era vivo...non avrei potuto desiderare di meglio.

    Dean mi sorrise, si sporse verso di me e mi baciò con dolcezza prima di spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio “Io l'ho già fatto” disse.

    Lo baciai con trasporto, senza dire una parola ma dimostrandogli che con quelle parole mi aveva reso felice.




    Due giorni dopo eravamo in viaggio per Evansville nel Wyoming dove si erano verificate delle strane sparizioni di alcuni bambini.

    Svegliami quando siamo arrivati” la voce di Roxy era ancora impastata dal sonno, aveva la testa poggiata al finestrino della mia Cadillac e fissava con sguardo vuoto l'auto di Sam, davanti a noi.

    Aveva insistito per venire con noi nonostante le avessi implorato di rimanere a casa, ma almeno mi aveva promesso che sarebbe rimasta al motel e non sarebbe venuta a caccia.

    Raggiungemmo la città poco meno di nove ore dopo e ci fermammo al primo motel che trovammo sulla strada.

    Mi si chiuse lo stomaco, era passato un anno dall'ultima volta che avevo messo piede in uno squallido motel.

    Fui sopraffatta dai ricordi della mia vecchia vita.

    La caccia, le ferite, le notti insonni passate sui libri e sul pc a cercare qualcosa di utile. Spacciarmi per un'agente dell'FBI o per una giornalista o qualunque altra cosa potesse fare al caso.

    Sospirai pesantemente a svegliai Roxy “Ehy Bella Addormentata, siamo arrivati” dissi scendendo dall'auto.

    Roxy si stiracchiò e mi fece un gran sorriso “Devo ammetterlo, mi era mancato tutto questo” disse in tono eccitato.

    Sorrisi appena, certamente sorpresa dalle sue parole. Non mi aspettavo che le mancasse la caccia e tutto ciò che essa includeva.

    Io invece dovevo ancora capire se quello che provavo in quel momento era una strana quanto folle nostalgia o ansia e paura di affrontare ancora una volta qualcosa di maligno.

    Non perdemmo tempo e mentre Dean e Sam andarono in giro per la città a fare domande fingendosi come al solito due agenti, io e Roxy rimanemmo al motel a fare ulteriori ricerche.

    Era ormai sera quando Dean e Sam ritornarono.




    Quindi Boogeyman esiste davvero?” chiese Roxy stranita.

    A quanto pare” fu Dean a risponderle, la sua solita voce roca “Chiamo Bobby, lui sicuramente saprà dirci qualcosa di più” disse.

    Nessuno di noi aveva mai avuto a che fare un Boogeyman, io personalmente pensavo si trattasse solo di una storia raccontata dai genitori per far stare buoni i bambini,

    Mi sentivo un po' elettrizzata, era carica e pronta a scattare. I nervi leggermente tesi e i sensi all'erta come se fossi già all'azione.

    Forse in un certo senso mi era mancata tutta quella adrenalina, ma una parte di me non vedeva l'ora di tornare a casa a vivere una vita normale.
     
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  2. saphi02
     
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    Brava
     
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  3. Alexis Madison
     
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    Tu sei gentilissima come sempre!
    Ecco il nuovo capitolo, fresco fresco. Devo ammettere che scriverlo è stato un trauma.

    CAPITOLO 4: BROKEN



    Non riuscivo a concentrarmi sul caso.


    Pensavo e ripensavo agli ultimi giorni, il ritorno di Sam, a quanto fosse cambiato. Osservavo Dean e lo vedevo comportarsi come se non fosse passato un anno. Persino l'arrabbiatura con Bobby, che sapeva del ritorno di Sam sin dall'inizio, gli era passata in un batter d'occhio.


    Mi convinsi che si comportasse in quel modo perché nulla aveva importanza se Sam era vivo e non potevo biasimarlo. Tuttavia ciò che mi preoccupava di più era Sam.


    Anche Roxy aveva notato che c'era qualcosa che non andava in lui. Si era categoricamente rifiutata di condividere la camera con Sam, mi aveva detto, in gran segreto, che aveva paura. Non ne parlai con Dean, non volevo turbarlo e Roxy mi aveva supplicato di non farlo.


    Roxanne mi diede un colpetto sul braccio, destandomi così dai miei pensieri e indicò una mappa, distesa sul tavolino di legno.


    Neanche mi ero accorta che era stata tirata fuori.


    Era una mappa della città, vi erano delle X rosse nei punti dove il Boogeyman aveva colpito.


    Segue uno schema ben preciso e questo va a nostro vantaggio” disse Roxy con sicurezza.


    Non l'avevo mai vista così, sembrava che avesse deciso di punto in bianco prendere la sua vita e salvarla. Stava facendo ciò in cui io avevo miseramente fallito con lei.


    E forse anche con me stessa.


    Mi sentivo smarrita e non stavo facendo niente per nasconderlo “Alex? Sei con noi?” Dean mi richiamò, agitando una mano di fronte al mio viso, sollevai lo sguardo e annui “Sì...sì...scusate, stavo solo pensando e come potremmo ucciderlo” mormorai poco convinta.


    Roxy sospirò, guardandomi stranita e probabilmente anche un po' seccata, poi indicò un punto nella mappa “Stanotte colpirà qui” disse.


    Mi alzai, posando i palmi della mani sul tavolo “Perfetto. Sappiamo già dove appostarci, ci manca solo l'arma. Bobby ne sa qualcosa?” chiesi a Dean. Lui scosse il capo in senso di negazione “Sta facendo delle ricerche” disse.


    Non potevamo di certo intervenire senza sapere come affrontarlo.


    Mi massaggiai stancamente le tempie “Ne farò anche io” dissi.


    Qualche ero dopo il cellulare di Dean squillò. Era Bobby, aveva trovato il modo per uccidere un Boogeyman: il fuoco.


    Rimaneva però un altro problema, ovvero recuperare i bambini scomparsi, sempre che fossero ancora vivi.


    Dean mise il cellulare in viva-voce per farci parlare con Bobby “L'unico modo per trovarli è farsi rapire” disse “I Boogeyman sentono la paura, si nutrono di essa e rapiscono appunto chi la prova” concluse.


    Iniziai a pensare che forse io era la persona più adatta “E una volta ucciso, il suo regno scompare?” domandai.


    Notai subito lo sguardo indagatore di Dean che aveva capito dove volessi arrivare. In fin dei conti mi conosceva troppo bene e mi preparai psicologicamente alla sua sfuriata.


    Bingo!” mi rispose Bobby.


    Era un piano praticamente perfetto. Ma ancora non l'avevo rivelato a nessuno.


    Grazie Bobby, sei un tesoro” risposi. Dall'altro capo del telefono, Bobby borbottò qualcosa di incomprensibile prima di riagganciare.


    Dean mi prese in disparte e la cosa non mi sorprese affatto.


    Hai per caso intenzione di farti rapire?” sibilò. Il suo sguardo era fisso su di me, percepivo la sua delusione e la sua rabbia e forse anche un pizzico di paura.


    Sbuffai e d'un tratto mi ritrovai come catapultata indietro nel tempo quando mi proibiva di partecipare a determinate cose senza però dirmi perché si comportasse in quel modo anziché rivelarmi che a me ci teneva per davvero.


    Hai un'altra soluzione, Dean?” chiesi rabbiosa, sfuggendo alla sua presa.


    Non volevo litigare con lui, ma il nervosismo accumulato negli ultimi giorni mi avrebbe portata a farlo se lui avesse continuato a comportarsi in quel modo nei miei confronti.


    Sapevo il motivo per cui lo faceva e sebbene ci fosse stato un periodo in cui non mi dava fastidio, in quel momento non volevo sentir ragioni.


    Ed ero decisamente irritabile.


    Uno di noi deve farlo. E io ho paura Dean, una paura che non riuscirei a nascondere neanche se lo volessi. Me la caverò, ucciderò quel figlio di puttana e salverò quei bambini” dissi decisa.


    Dean abbassò il capo, ma sembrava ormai essersi arreso.


    Elaborammo quindi un piano per entrare nella casa e optammo per qualcosa di molto semplice.


    Come mille altre volte, ci fingemmo degli agenti dell'FBI.


    I signori Jacobson ci accettarono in casa loro senza porre troppe domande, come tutti gli abitanti della cittadina erano anche loro spaventati a morte per la sorte della loro unica figlia.


    Io e Dean rimanemmo in casa, in attesa che il mostro si facesse vedere, mentre Roxy e Sam rimasero fuori, per salvare le apparenze più che altro.


    Entrammo in camera della piccola Lilian. Era una bambina di nove anni, sicuramente sveglia e vivace, ma spaventata in quel momento.


    Ci guardò con i suoi grandi occhi scuri, tremante “Siete qui per prendere il mostro dell'armadio?” chiese.


    Le rivolsi un sorriso e notai che Dean fece altrettanto, quindi mi inginocchiai per poter essere all'altezza della bambina “Perché credi che ci sia un mostro nel tuo armadio?” le domandai gentilmente.


    Lilian sospirò e gli occhi le si riempirono di lacrime che io prontamente asciugai “Perché ho sentito dei rumori” disse stringendosi a me.


    L'abbracciai, forse un po' titubante. Non ero abituata ad avere a che fare con i bambini.


    Dean si inginocchiò accanto a me e sorrise alla bambina “Non è un mostro, è un uomo cattivo e noi siamo qui per arrestarlo, così non farà più del male...né a te né agli altri bambini” disse con dolcezza.


    Non so bene per quale motivo mi emozionai a vederlo così dolce con una bambina, forse perché quell'assaggio di vita normale in quell'ultimo anno che passammo insieme mi aveva portato ad immaginarmi con dei figli.


    Ad immaginarci con dei figli.


    Deglutii a vuoto cercando di darmi un contegno ed evitando di conseguenza che Dean mi vedesse in quello stato.


    Vai a dormire adesso. Io e il mio collega non permetteremo che ti accada niente di male” dissi cercando un tono rassicurante.


    Lilian si rifugiò sotto le coperte e io iniziai a perlustrare l'armadio.


    Non dovemmo attendere molto.


    Circa una mezzora dopo, il Boogeyman apparve nell'armadio.


    La sua sagoma era indefinita, sfocata e completamente nera. Non vedevo i suoi occhi eppure riuscivo a sentire che mi guardava.


    Lo sentii annusare la mia paura. Una paura insolita per la creatura perché non avevo paura di lui.


    Ma la paura è per sempre paura.


    La creatura mi afferrò per un polso. Bruciava, bruciava terribilmente, tanto che urlai di dolore.


    Fu proprio allora che Dean si precipitò dentro l'armadio, ma era già troppo tardi: il Boogeyman mi aveva portato nel suo mondo.


    Mi sentii venire meno, la testa pulsava e mi girava. Tutto smise di botto, vidi tutto nero e poi più nulla.


    Un grido squarciò l'aria.


    Aprii gli occhi e subito individuai la figura del Boogeyman. Davanti a lui c'era un bambino, sanguinante, la creatura lo stava torturando.


    Dovevo intervenire subito ma agire a mente lucida. Gli altri bambini erano immobili, non distanti da me, tremavano e mi guardavano implorando aiuto in assoluto silenzio. Uno di loro si avvicinò a me, con lentezza come se avesse paura di attirare l'attenzione del mostro. Mi toccò la fronte e solo in quel momento mi resi conto che stavo sanguinando.


    Mi portai un dito alle labbra chiedendo loro di fare assoluto silenzio e mi alzai.


    Sapevo come muovermi senza fare rumore, ero abituata a tutto quello e riuscii ad avvicinarmi al Boogeyman quel tanto che bastava per poterlo eliminare.


    Presi la pistola lanciarazzi, infilata negli stivali “Hey, figlio di puttana” gridai. Sparai nell'esatto istante in cui il Boogeyman si voltò.


    Prese fuoco, urlò e prima che potesse scomparire del tutto, mi ritrovai nuovamente dentro l'armadio di Lilian, insieme a tutti gli altri bambini scomparsi.


    Il caso era stato risolto.

     


    *******


     


    Tornammo a casa il giorno seguente. Dean non mi aveva praticamente rivolto la parola da quando ero tornata dal regno del Boogeyman.


    Avrei dovuto immaginarmelo dallo sguardo che mi rivolse non appena uscii dall'armadio. Era arrabbiato e non posso negare che mi fece saltare i nervi. Non lo capivo, non del tutto almeno.


    Continuò con quell'atteggiamento per quasi tutto il giorno una volta che tornammo a casa e io non potevo continuare così.


    Parlami” dissi all'improvviso non appena ci trovammo soli.


    Lui si passò una mano sul mento “Perché dovrei? Tanto non mi ascolteresti” rispose.


    Mi raggelò. Quella notte neanche dormì in camera e in qualche modo, riuscì a farmi sentire in colpa.


    La mattina dopo, col senno di poi, avrei preferito non svegliarmi.


    Dean stava facendo le valige.


    Non mi vide arrivare e in un primo momento non riuscii a dire una parola.


    Dean?” lo chiamai. Lui si voltò ma non disse una parola.


    Gli andai incontro e decisi di scusarmi per ciò che era successo col Boogeyman, per essermi voluta esporre senza prima neanche consultarlo “Dean, mi dispiace per quello che è successo. Ti prego, non fare così” dissi.


    La voce mi tremava e in men che non si dica mi ritrovai con gli occhi lucidi per la paura di perderlo.


    Non è per quello che è successo. Non totalmente” mi rispose senza neanche guardarmi negli occhi.


    Mi accigliai e lo fermai da qualunque cosa stesse facendo “Vorresti spiegarti?” sibilai. Ero arrabbiata, non solo impaurita, non potevo negarlo.


    Dean sospirò “Tutto questo” disse indicandosi intorno “Non fa per me. Non è la mia vita” disse con difficoltà, distogliendo lo sguardo dal mio.


    Deglutii a vuoto e una lacrima mi rigò il volto “Te ne saresti andato senza dirmi nulla, Dean?” mormorai, in tono un poco accusatorio “Mi stai lasciando?” aggiunsi poco con voce strozzata. Stavo crollando e non ero sicura che potessi riuscire a rimettermi in sesto, non senza di lui.


    Sospirò un'altra volta, più pesantemente di prima, stringendo tra le dita una maglietta “Alex, tu non capisci...” disse.


    Scossi la testa incredula e altre lacrime scivolarono sul mio volto “Hai ragione, non capisco. Mi vuoi davvero lasciare per cacciare con Sam? O per meglio dire la sua pessima copia? Vuoi rinunciare a una vita normale, a me per la caccia? Dimmelo Dean perché proprio non riesco a capire” gridai.


    Solo allora Dean mi guardò negli occhi e mi resi conto che era fermamente deciso a seguire Sam.


    Se vuoi che io non cacci ancora, va bene, lo capisco e non lo farò. E capisco anche se vuoi riprendere la tua vecchia vita al fianco di tuo fratello. Ma non capisco perché mi stai lasciando” dissi.


    Abbassai lo sguardo, fissando quell'anello che splendeva al mio anulare.


    Dean gettò la maglietta dentro la sua sacca con poca grazia “Che cosa pretendi, Alex? Che ritorni da te ogni volta che concludo una caccia? Lo sai che è impossibile” disse, urlando a sua volta.


    Non potevo credere alle sue parole e neanche volevo farlo, ma d'altro canto non potevo neanche far finta di non averle sentite.


    Mi tolsi l'anello e con rabbia lo sbattei sul petto di lui, affinché lo prendesse, come infatti fece “Riprenditelo pure, a quanto pare non mi serve più visto che non hai intenzione di mantenere la tacita promessa che hai fatto quando me lo hai messo al dito” ringhiai.


    Lo lasciai da solo e sperai con tutta me stessa che lui mi fermasse, che mi stringesse a se e che mi chiedesse scusa.


    Ma non accadde nulla, Dean mi lasciò andare.


    Meno di mezzora dopo Dean era già partito con Sam. Lui a bordo della sua Baby, Sam a bordo della sua nuova macchina.



    Non avevano neanche avuto la decenza di salutare o di aspettare Roxanne.
    Quando arrivò non dovette neanche chiedermi che cosa fosse successo, le era bastato guardarmi. Mi strinse a se e in quel momento mi resi conto che tra me e Dean era davvero finita.

    Scoppiai a piangere stringendomi a lei, alla mia migliore amica, l'unica persona che non mi avrebbe mai abbandonato.






    Piccola nota personale: il metodo di uccisione del Boogeyman l'ho inventato su due piedi. Perché il fuoco? Perché sin dalla sua scoperta il fuoco serviva a cacciare l'oscurità, tutto qui :)
     
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  4. saphi02
     
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    Che bel capitolo... :o: mi dispiace per Alex e Dean...non volevo che finisse così... :crybaby: voglio proprio sapere come farai a far andare avanti la storia :hum:
    CITAZIONE (Alexis Madison @ 17/12/2014, 23:10) 
    Tu sei gentilissima come sempre!

    Io dico solo quello che penso... :D se sei brava non è colpa mia ;)
     
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  5. Alexis Madison
     
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    Grazie
    Non ho ben chiaro il finale (anzi, non ho proprio un finale per il momento) ma almeno so come continuare xD E non aggiungo altro v.v
     
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  6. xisengard
     
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    ok ti commento anche qui! sai che la adoro, e sono troppo curiosa di sapere come va afinire tra alex e dean :( ci sono rimasta malino
     
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  7. Alexis Madison
     
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    Eddai, così mi fate sentire in colpa! Una mia amica ha addirittura minacciata di ammazzarmi ahahahahaahah
     
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  8. xisengard
     
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    ahahahahaahha va beh ci sta che litighino cosi poi ri ricongiungono *-* spero lol

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  9. saphi02
     
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    Si spera... :pray: intanto possiamo solo aspettare il prossimo capitolo
     
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  10. xisengard
     
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    gia *-* aspetto cob ansia prossimi capitoli

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24 replies since 24/10/2010, 20:53   237 views
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