*...Pure Desperation...*

La prima fanfiction di Amariah

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  1. Amariah
     
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    Premessa:

    Non sono una scrittrice e non sono quella che si può definire una cima in quanto verifiche di italiano e tesine varie. Mi sono molto impegnata a scrivere quasta fanfiction (tra l'altro è la prima che finisco e che posto su un sito :D) cercando di immaginare i pensieri di Sam dopo l'episodio di Supernatural: 5x03 'Free to be you and me'.
    Le vicende si svolgono tra questa puntata e la 5x04 'In the end' quindi contiene SPOILER 5° STAGIONE.
    Ho scritto questa fanfic di getto e velocemente a causa del poco tempo che avevo a disposizione (io sono così: quando mi viene uno spunto devo subito scriverlo, altrimenti l'idea originale si perde :D cosa devo dirvi... l'età avanza :D :D ), quindi spero di essere perdonata per errori o incongruenze varie...

    Fatemi sapere cosa ne pensate, o datemi qualche consiglio, in modo che possa migliorare!!!




    Pure Desperation


    Era passato solo un anno da quando io e Dean ci eravamo separati, anche se a me sembrava che ne fossero trascorsi almeno dieci. Ad ogni secondo, la lancetta del mio orologio rallentava il suo ticchettio.
    Sedevo sul bordo di un vecchio ponte, osservando la sottostante valle priva di vita e la cascata che rifletteva i raggi della luna piena.
    Sospirai e mi massaggiai il petto, cercando di alleviare quel dolore al cuore che mi perseguitava dalla prima visita del mio nuovo, indesiderato, compagno di viaggio. Sì, perché da quando mi aveva fatto visita sotto le spoglie di Jess, Lucifer non mi dava pace. Continuando ad apparire nei momenti meno opportuni, mi assillava con le solite storie sul dolore, il senso di colpa e tutto ciò che mi opprimeva. Lo odiavo come non avevo mai odiato nessun altro, forse neanche Azazel. Almeno Il demone si era mostrato per quello che era: sanguinario, sadico, bastardo.
    Lucifer, al contrario, era quasi gentile, comprensivo. Mi capiva, come nessun altro aveva fatto, mi consolava. E questo non faceva che incrementare il mio odio.
    Ero stanco, esausto. Da un anno non facevo che resistergli e dopo ogni nostro incontro mi sentivo come se avessi perso due litri di sangue.
    Guardai la cascata sotto di me. Se fosse servito a qualcosa, mi sarei lasciato scivolare nell’oblio di quelle acque luccicanti. Mi ero pugnalato, sparato, fatto investire da un treno. Ogni volta che avevo perso conoscenza e le braccia della morte mi avevano stretto con gentilezza, avevo riaperto gli occhi, coperto di sangue, ma senza un graffio, con la sua voce che mi rimbombava nelle orecchie “ Fatica sprecata”.
    In tutti questi mesi mi ero convinto del fatto che ogni essere umano avesse un limite di sopportazione. E io lo avevo raggiunto. Mi ritenevo debole, patetico, uno scherzo della natura. Un mostro. Ma non me ne fregava più niente.
    Avevo chiamato Dean per digli che ero il vessel di Lucifer, il suo contenitore, il suo ospite. Mio fratello non si era arrabbiato, non mi aveva insultato. Semplicemente, non si sorprendeva più nulla.
    Aveva proposto di trovare una soluzione, insieme, come una volta, ma gli avevo sbattuto in faccia la cruda verità: non potevamo più ritornare ad essere quelli di un tempo. Ci eravamo spinti troppo oltre e soprattutto Dean non poteva permettersi di perdere tempo a preoccuparsi per me perché la gente moriva.
    Che fossi io o Nick l’ospite di Lucifer, l’apocalisse stava continuando il suo corso. Il virus Croatoan stava iniziando a diffondersi e i morti oramai non si potevano più contare. Probabilmente, se avessi accettato la proposta di Lucifer, tutto si sarebbe concluso più in fretta. Non era una grande consolazione.
    Una nuova fitta al petto mi fece gemere e il mio stomaco si contrasse. Non riuscivo a dormire e a causa quei dolori mi si chiudeva lo stomaco, impedendomi di mangiare. Pura disperazione.
    Ero a pezzi.
    Guardando la luna, presi la mia decisione. Non fu facile. Ma non avevo altra scelta. Presi il telefono e digitai il numero di Dean.
    Un numero che non componevo da tempo.

    “ Risponde la segreteria telefonica di Dean Winchester. Lasciate un messaggio solo se è di importanza vitale. Se non lo è, andate a farvi fottere e non rompetemi più: c’è gente che lavora”.

    Respirai a fondo, cercando di ignorare le lacrime che scendevano copiose sul viso. “ Dean, s-sono io. Ascolta. Non ce la faccio più, sto per cedere. Ti do un consiglio: chiama Zachariah e digli che accetti di diventare il vessel di Michael. E’ l’unico modo per fermare tutto questo. La prossima volta che mi vedrai, non sarò più io. Dirti che mi dispiace non servirebbe a niente, quindi non mi scuso. Ti ho- sempre voluto bene, sempre. Ti- Ti prego di una cosa: dì a Michael di uccidermi il più velocemente possibile. Addio”.
    Allungai il braccio e lasciai cadere i cellulare nel vuoto.
    Alle mie spalle sentii il battito di un enorme paio d’ali. “ Ciao, Sam”.
    Mi voltai e scesi dal muretto, mentre Lucifer sorrise gentile, avvicinandosi. Il viso di Nick era bianco come un lenzuolo. Gli occhi celesti, circondati da profonde occhiaie, erano spenti e molti capillari erano esplosi. Persino il corpo era deperito, diventando fragile e ricurvo. Non era il vessel giusto. Quel corpo si stava consumando, cercando di contenere il potere di Lucifer. Era come se stesse subendo un rigetto.
    L’angelo non aveva faticato a trovarmi. Il nostro legame era diventato talmente forte da spezzare il sigillo che Castiel aveva impresso sulle mie costole.
    “ Allora, cos’hai deciso Sammy?”
    “ Mi chiamo Sam”
    Riflesso meccanico. Volevo concedermi qualche soddisfazione.
    “ Le mie scuse, Sam” disse sorridendo. “ Me lo dimentico ogni volta “.
    Si avvicinò fino a posare una mano sulla mia spalla, allargando il sorriso quando vide che non mi ritrassi.
    “ Dimmi, hai deciso?”
    Sospirai mentre le lacrime ripresero a colarmi lungo le guance.
    Pensai a tutti i momenti passati con mio fratello quelli più lontani e felici e quelli più vicini e tristi. I suoi regali di Natale, il suo conforto durante i duri allenamenti di papà, il suo sorriso orgoglioso quando lo salvai durante la mia prima caccia, i consigli (dei quali non ne seguii neanche uno) che mi diede quando invitai a uscire la mia prima ragazza. Poi il dolore di Dean all’annuncio della partenza per Stanford e la sua felicità alla mia decisione di riprendere a cacciare, il patto, la morte di Dean, il loro ritrovo al motel, il dolore del mio tradimento, il sangue demoniaco, la rottura del sigillo, la nostra separazione.
    “ Okay. Prendimi”
    Lucifer mi accarezzò dolcemente le guance asciugandomi le lacrime.
    “ Mi dispiace che tu stia soffrendo così tanto, Sam. Presto ti sentirai meglio”.
    Stavo per ribattergli di infilarsi quella frase dove non batte il sole, quando una luce bianca mi circondò. Così abbagliante che, se non fosse stata del Re delle Tenebre, si sarebbe potuta definire bella e pura. Quella luce entrò in me, attraverso ogni singolo poro del mio corpo. Sentii una sensazione d’intenso bruciore, ma anche di meraviglia e in quel momento capii perché Jimmy Novak aveva definito la possessione angelica come l’essere legati ad una cometa. Poi fui spinto nel mio, nel suo, subconscio e persi ogni contatto con la realtà.
    Avrei tanto voluto rivederti, Dean.

    p.s spero vivamente che la mia idea su Sam e Lucifer non si realizzi!!!! Sarebbe terribile :cry: :cry:

    Edited by isi_87 - 8/10/2009, 23:06
     
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  2. eli*dreamer
     
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    oddio...ma è stupenda!Bravissima, è scritta molto bene...e sto piangendo...davvero
     
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  3. Envy1985
     
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    Fidati nessuno nasce "imparato" le mie prime fanfiction erano qualcosa di mostruoso, scrivere è una questione di perfezionamento che la si acquisisce solo con il tempo e tanta "pratica" ^_^
    Per quanto riguarda la tua oneshot è scritta molto bene, devo dire che mi hai fornito un pò di spunti utili per Sam...che sono totalmente incapace di muovere, non so perchè.
    Ancora complimenti e non farti troppi problemi, se continuerai a scrivere vedrai che imparerai dei tuoi errori e arriverai a perfezionarti ^^
     
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  4. Amariah
     
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    Grazie mille... siete davvero molto gentili

    Proverò a scrivere altre fanfiction per tenermi in allenamento... :D
     
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    che bella :o: complimenti
    molto commovente ...povero non può fuggire :cry:
    Bellissima ..uhmm..chissà che farà Dean ...magari quando ti senti fammi la versione Dean *dalla mano si prende il braccio* :P
    brava :B):
     
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  6. Amariah
     
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    CITAZIONE
    magari quando ti senti fammi la versione Dean

    Volevo scrivere una fanfic sui pensieri di Dean dopo aver letto il messaggio di Sam.

    Intendi questo?
     
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    si o anche dal momento che Sam è sul ponte a riflettere in parallelo -cosa sta facendo Dean e poi la telefonata e finale .
    come vuoi tu :D
     
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  8. LauJ
     
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    Che bella!!!triste ma molto bella!!!!!
     
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  9. dani61
     
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    Bellissima anche questa - sto leggendo un po' a caso e non nell'ordine in cui sono state scritte - ma mi piace molto - nel tuo modo di scrivere - la capacità di descrivere le emozioni dei personaggi - in questa poi sembrava proprio di vedere Sam seduto su quel muretto - proprio brava -
     
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  10. Alessandra Paoloni
     
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    CITAZIONE
    Non sono una scrittrice e non sono quella che si può definire una cima in quanto verifiche di italiano e tesine varie.

    Fortuna che non sapevi scrivere!!! :D :D Complimenti, un testo molto "sentito".......... ;)
     
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9 replies since 27/9/2009, 14:20   154 views
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