Apocalipse of hearts

Supernatural FF by AllisonW

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. AllisonW
     
    .

    User deleted


    (contiene riferimenti alla 4° e 5° stagione)




    Lucifer rising

    Scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono; ma esso non prevalse, né fu più trovato posto per loro in cielo. E il gran dragone fu scagliato, l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata; fu scagliato sulla terra, e i suoi angeli furono scagliati con lui.” (Apocalisse, 12 - 7,9.)


    Ilchester - Maryland, 00:01

    -Dean.. Sta arrivando.
    Sam sussurrò con voce tremante guardando dritto davanti a sé la calda e abbagliante luce che si apriva dal pavimento disperdendosi per tutta la stanza. Deglutì a vuoto con senso di colpa e terrore crescente e fissò solo per un attimo il fratello.
    Un attimo, il tempo necessario per odiare se stesso. Il tempo necessario per capire che aveva fatto un errore. Il tempo necessario per rendersi conto che non c’era perdono, e no.. non c’era nemmeno speranza. Sentì le lacrime bagnargli gli occhi e il calore della luce avvolgerlo e avvolgere Dean. Era un calore che bruciava e da cui sentiva il bisogno di fuggire via.. Un calore che profumava di dolore e disperazione. Un calore che profumava di male.
    -Sammy.. andiamocene!! Esclamò Dean. E dalle sue parole Sam si accorse che nessuno al mondo lo amava quanto il suo fratellone. Annuì piano e lo seguì fino alla porta.
    Usciremo di qui.. io e mio fratello. Come ai vecchi tempi.” pensò, prima che la porta si chiudesse davanti a loro bloccandoli dentro.
    Guardò Dean, l’unico che fosse lì con lui a dispetto della sua stessa vita. Il sangue del suo sangue, e maledì se stesso per aver dato ascolto a Ruby e al veleno che lei gli aveva messo dentro, e non alla voce di suo fratello che implorante lo pregava di farsi aiutare. Sentì il bisogno di urlare mi dispiace, ma tutto quello che riuscì a fare fu tapparsi le orecchie mentre un fischio stridulo gli trapanava i timpani. Chiuse gli occhi, così come Dean e di colpo mentre la luce si faceva più intensa, li riaprì e si ritrovò su un aeroplano.
    Si ricompose un po’ perplesso e spaventato e poi guardò il fratello.
    Accanto a lui, Dean corrugò la fronte chiuso nella stessa perplessità del suo fratello minore e si scoprì piano le orecchie. -Ma che diavolo..?

    “Stiamo per atterrare ad Ilchester, Maryland. I signori viaggiatori sono pregati di allacciarsi le cinture di sicurezza…”


    -Ilchester? Ma non c’eravamo già? Chiede Dean perplesso.
    Poi un boato, una luce accecante.. L’aereo perse il controllo e le mascherine per l’ossigeno scesero sui passeggeri preparandoli a quello che sembrava un rischioso atterraggio d’emergenza.

    Los Angeles - California, 08:00


    Quando il telefono squillò alle otto del mattino, Allison non aveva proprio voglia di rispondere. Sbadigliò e sorrise vedendo il braccio del suo uomo intorno a lei. Ne baciò la mano e poi uscì piano da sotto le coperte.
    Scese con calma al piano di sotto e ringraziò il cielo che avesse smesso di suonare.
    Accese il suo palmare e andò in cucina a preparare il caffè. Aprì le tende per fare entrare al luce del mattino e si accorse che invece della classica giornata calda e californiana, fuori c’era il diluvio e anche un certo vento. -Odio il vento.. Sussurrò mordicchiandosi il labbro inferiore.. E in cuor suo aggiunse la tacita speranza che Dean fosse lì a stringerla e farla sentire al sicuro nonostante ridesse di lei e della sua paura.
    Scosse il capo per scuotere la sua mente e ricordarle che al piano di sopra, nel suo letto, c’era un uomo che la amava e la rispettava. Che non la tradiva e non giocava col suo cuore come invece Dean Winchester aveva fatto. Si sentì arrabbiata e digrignò i denti per qualche secondo sbattendo forte il boccale del caffè e immaginando che fosse la testa di quel ruffiano, donnaiolo ed egoista di un Winchester..
    Ruffiano, donnaiolo, egoista.. Si.. Ma anche dolce quando voleva. Di una dolcezza tanto rara quando splendida.
    Sospirò e rimise ordine nella sua mente. Lei e Dean avevano rotto e questa decisione era definitiva.
    Richiuse le tende sul grigiastro del cielo e sobbalzò appena lasciandosi “avvolgere” dalle calde mani di Eliot. Chiuse gli occhi e si poggiò sul suo torace.
    -Buongiorno mia bella cacciatrice. Le sussurrò.
    Stretta a lui, Allison si lasciò accarezzare dal suo tono dolce e si girò poggiando la bocca sulla sua: -Buongiorno a te..
    -Mmh.. un bacio dolce e appassionato di prima mattina.. Ed io che credevo che odiassi le smancerie..
    -Odiarle? Io le adoro…
    Stringendola un po’, con le mani sui suoi fianchi, Eliot increspò le labbra e alzò la testa verso il soffitto con aria riflessiva: -Oh giusto.. Tu sei Allison e ami le smancerie.. Quella che le odia è Jenny.. La mia altra ragazza. Le disse.
    -Oh è così quindi.. Hai un’altra ragazza?
    -A dire il vero ne ho altre due.. Con te sono tre in totale. Una per il lunedì e la domenica, l’altra per il martedì ed il giovedì e poi tu.. Per il mercoledì ed il venerdì.
    -E il sabato?
    -Il sabato ho un uomo.. Bob. E’ alto 2 metri circa.. tra le sue braccia mi sento al sicuro.
    -Wow.. sei pieno di sorprese.. Ridendo, Allison annuì e lo baciò. Lo avvolse al collo con le braccia e si lasciò poggiare seduta delicatamente al ripiano della cucina quando lui la sollevò amorevole ma desideroso senza staccare la bocca dalla sua.
    Riprese fiato per un attimo staccando le loro labbra e quando la bocca di lui le sfiorò il collo, aprì le gambe per fargli più posto e chiuse gli occhi sorridendo.
    Quell’uomo la amava e si, anche lei lo amava. Gli accarezzò i capelli piano piano e maledì il suo cellulare quando iniziò a squillare.
    -Dannazione!! Esclamò lasciando cadere la testa un po’ all’indietro e afferrando il telefono con una mano.
    Baciandole ancora il collo, Eliot sorrise e la guardò: -Puoi sempre non rispondere.. Le disse, ma nei suoi occhi perplessi e stupiti che fissavano il display, vide la consapevolezza e l’urgenza di rispondere alla telefonata.
    La guardò e la vide deglutire a vuoto capendo che era il momento di darle il suo spazio.. Per tutta la durata di quella telefonata, breve o lunga che fosse stata, Allison aveva bisogno di essere sola.. Non era più la sua dolce Allison spaventata dal vento e dai piccioni.. Era la Allison donna, cacciatrice e adulta; e per quello che poteva vedere nei suoi occhi in quel momento, quella telefonata, non era una chiamata qualsiasi. Si mise a sedere e bevve, fingendosi indifferente, il suo caffè.
    Lì immobile sul ripiano della cucina, Allison si sentì spiazzata. Lesse il numero più e più volte e poi, dopo un grosso respiro rispose: -Pronto.. Sussurrò schiarendosi la voce.
    -Ciao.. Sono io. Ti disturbo?
    Lo so che sei tu..E no.. Non disturbi. -Io chi? E comunque si.. Stavo facendo qualcosa..
    -Possiamo rimandare i battibecchi a dopo per favore? Ho qualcosa di importante da dirti.
    Scosse il capo e respirò a fondo: -Sarà meglio per te che sia davvero importante.. Perché hai interrotto qualcosa di molto piacevole e..
    -Lilith era l’ultimo sigillo. Sam l’ha uccisa e lucifero è risorto.
    Immobile, Allison ascoltò quelle parole come pietrificata.. Sentì il mondo crollarle addosso e chiuse gli occhi sperando che riaprendoli si sarebbe accorta di aver sognato tutto.
    -Ti sembra abbastanza importante da perdonare la mia interruzione? E tanto per la cronaca.. E’ stato Sam a costringermi a chiamarti.
    -Ok..
    Consapevole di averla colta di sorpresa, Dean fece un respiro greve e si schiarì la voce: -Sono stato brusco.. Mi dispiace Allison..
    Rinsavita come di colpo, Allison annuì appena e fissò il pavimento: -Vuoi che vi raggiunga?
    -Non è.. Non è necessario. Volevo solo dirti di stare attenta.
    -Dove siete?
    -Ilchester, Maryland. Regent Inn hotel, stanza 35.. Quasi come se non aspettasse altro che quella domanda, Dean parlò tutto d’un fiato e poi respirò a fondo.
    -Sarò lì stasera al massimo. Tenne il tono calmo e riattaccò. Poggiò il cellulare sul tavolo e guardò Eliot che beveva il suo caffè.. -Eliot io..
    -Era Dean vero? Chiese consapevole del fatto che solo per lui avrebbe accettato al volo di allontanarsi da casa.
    -Si.. Era Dean.
    Annuendo, Eliot la guardò. Poggiò la sua tazza sul tavolo e si alzò. Le andò vicino e le baciò i capelli per poi prenderla per mano e “trascinarla” verso il piano si sopra. -Ti aiuto a preparare la valigia.. E chiamami almeno due volte al giorno intesi?
    Sorridendo grata, Allison annuì e lo abbracciò un po’. -Promesso.

    Ilchester - Maryland, 21:00


    Quando bussarono alla porta alle nove di sera, Sam, Dean e Bobby si fissarono e poi Dean si alzò per aprire.
    Lì davanti a lui se ne stava Allison chiusa in jeans scuri, camicetta bianca e una bella collana lunga fino al suo seno. I capelli sciolti, ondulati e neri brillanti e l’aria stanca ma serena. Fece un grosso respiro guardandola da capo a piedi e rimase in silenzio.
    -Hai intenzione di spogliarmi ancora con gli occhi o posso entrare?
    Risvegliato dal suo tono per metà sarcastico e per metà serio, Dean scosse leggermente il capo e corrugò la fronte: -Non ti stavo spogliando con gli occhi.. Sai, non sei così favolosa come credi.
    -Se ci credi tu va bene per me. Alzò un sopracciglio perplessa ed entrò in camera. Posò la sua borsa per terra e guardò Sam che le si avvicinava stringendola in un abbraccio, e poi Bobby che stava seduto a tavola a leggere dei libri.
    Accarezzò piano i capelli dell’amico e poi fece un grosso respiro portandosi le mani sui fianchi: -Bene bene.. la fine dei giorni è arrivata a quanto pare.
    Annuendo, Sam sospirò e sentì gli occhi bagnarsi di lacrime: -E’ colpa mia..
    -Sam. Piantala. Ribatté Dean, e ad Allison bastò un solo secondo per capire che Bobby non sapeva del particolare “Lilith era l’ultimo sigillo. Sam l’ha uccisa e l’Apocalisse è arrivata.”
    Poggiò la mano sulla spalla del ragazzo e scosse il capo: -No Sammy.. non è colpa tua.
    -Si invece. Guardò Bobby e sospirò -Lilith era l’ultimo sigillo. L’ho uccisa e Lucifero è risorto. E lo so.. sono stato un idiota perché tu e Dean mi avevate avvertito ed io non vi ho ascoltato. Mi dispiace.
    Furioso e deluso come mai prima, Bobby si alzò e si avvicinò a lui. Piegò appena la testa e lo guardò: -Cosa hai fatto? Puoi dirlo forte.. Sei stato uno stupido egoista e ora per colpa tua il mondo finirà. Se per.. Se per miracolo ne usciamo vivi, voglio che ti scordi il mio numero.
    Annuendo addolorato, Sam trattenne il pianto e prese la sua giacca: -C’è una biblioteca. Andrò a cercare qualcosa di utile ad aiutarci..
    -Sarà meglio..
    Senza aggiungere altro, Sam si schiarì la voce, diede un’occhiata ad Allison ed uscì.
    Da sola, in camera con Bobby e Dean, Allison si sentì furiosa. Ok, Sam aveva fatto un casino ma urlargli quelle cose terribili non sarebbe servito a nulla. Quello che la stupiva e faceva infuriare comunque, era come in silenzio, Dean avesse ascoltato tutto senza correre in soccorso del fratello.
    C’era una comprensibile spaccatura tra i due fratelli e questo era chiaro, soprattutto a chi, come lei li aveva osservati da sempre con occhio attento.
    Sospirò e li guardò: -Sei stato un po’ duro non credi? Chiese a Bobby.
    Ignorandola, Bobby mise le mani in tasca e guardò Dean: -Forse tuo padre aveva ragione quando ti ha detto di uccidere Sam.
    Scioccata e senza voglia o forza di credere al silenzio di Dean, Allison corrugò la fronte e lo guardò: -Te ne starai davvero lì in silenzio senza dire nulla, mentre si parla della possibilità che la scelta di non uccidere tuo fratello sia stata quella sbagliata?
    Scontrandosi coi suoi occhi duri ma dolci, Dean si schiarì la voce e fece spallucce: -Non c’è molto da dire.
    -A dire il vero idiota testone c’è ancora qualcosa da dire. C’è da dire che è tuo fratello. E comunque sai.. a volerla dire tutta, questa Apocalisse non è colo colpa sua.
    -E questo che vorrebbe dire?
    -Lui ha spezzato l’ultimo sigillo.. Ma chi ha spezzato il primo? Oh giusto.. Sei stato tu!
    Ferito, Dean la guardò e serrò le mascelle: -Io non sapevo cosa stavo facendo.
    -Beh nemmeno lui. Lui credeva semplicemente di vendicare suo fratello uccidendo chi l’aveva mandato all’inferno.
    -Io ho provato a spiegargli che la vendetta non avrebbe portato a nulla di buono.. Ma lui è stato testardo e non mi ha ascoltato.
    -Chissà da chi ha preso. Si mise una giacchetta e fissò Bobby che la guardava con l’aria di chi vuole dire qualcosa. -Se hai qualcosa da dire.. Dilla pure Bobby.
    Guardandola severo, l’uomo annuì e fece spallucce: -Se la guardiamo così è anche colpa tua.. Tu hai portato Ruby nelle loro vite e poi te ne sei andata. Se lei non ci fosse stata probabilmente tutto questo non sarebbe successo.
    Ridendo appena, Allison respirò a fondo e aprì le braccia: -Se vi fa comodo pensarla così.. Fate pure. Guardò Dean solo per un attimo ed uscì dalla stanza.
    Nervoso e teso, Dean sospirò e aprì la porta: -Dove vai? E’ pericoloso.
    -Vai al diavolo.
    Rincuorato dal fatto che lei fosse lì, Dean sospirò, sorrise tra sé e sé e richiuse la porta rientrando in camera.

    Cercare Sam era l’idea migliore che era venuta ad Allison. Ma cosa avrebbe potuto mai dirgli? Sospirò e prese il suo telefono. Compose velocemente il numero di Eliot e si mise a sedere sulla panchina di una piazza lì vicina.
    -Pronto?
    -Hey.. sono io.
    -Allison.. aspettavo la tua telefonata con ansia.. Sei arrivata ad Ilchester? Va tutto bene?
    -Si.. sono arrivata.. E sto bene.
    -Ok.. Bene. Dean e Sam stanno bene?
    -Si.. Stanno.. Stanno bene.
    -Quando tornerai a casa?
    Schiarendosi la voce, Allison fece spallucce si mise più comoda: -Non lo so.. Le cose sono un po’ più complicate di come credevo.
    -Vuoi che ti raggiunga? Così posso conoscere i famosi Sam e Dean..
    Strofinandosi gli occhi con le dita, Allison sorrise e sospirò: -Non ora.. Le acque sono agitate. Spero di rientrare presto ma se così non fosse ti dirò quando le acque saranno più calme e potrai raggiungermi ok?
    -Ok.. Va bene, purché tu sia tranquilla.
    -Io sto bene.. Davvero. Ora però devo riattaccare. Ti chiamo più tardi ok?
    -Ok.. Io vado di là.. Oggi è mercoledì e la mia ragazza del mercoledì mi aspetta..
    -Divertente.. A dopo.
    -A dopo.. Ti amo.
    -Ti amo anche io.. Lo salutò e riattaccò. Poi si alzò ritrovandosi davanti Sam. -Sammy.. ti cerco da ore.
    -Da ore? Ma se manco dal motel da soli 30 minuti.
    Corrugando la fronte, Allison annuì e lo guardò ridendo appena…
    -Così… tu hai un ragazzo..
    Ormai chiaro che l’amico aveva sentito tutta la sua conversazione telefonica, o comunque abbastanza da capire che aveva un ragazzo, Allison lo guardò e gli sorrise: -Si.. Si chiama Eliot.
    Avvicinandosi a lei e sedendosi sulla panchina, Sam si schiarì la voce e fissò l’asfalto: -L’hai detto a Dean?
    -No.. Glielo dirò quando e se si presenterà l’occasione per farlo. Si sedette accanto a lui e fissò il cielo: -Allora Sammy.. hai fatto un bel casino e sei stato un vero idiota.
    -Già..
    -Beh allora rimboccati le maniche e sistema quello che hai fatto.
    Consapevole che nonostante il tono scherzoso, quello era un rimprovero vero e proprio, Sam sospirò e annuì. La guardò e le sorrise: -Grazie.
    -Non c’è di che. Ora torniamo al motel.. Ho fame e nella mia borsa ci sono dei biscotti fatti in casa. Gli sorrise e si alzò, salvo poi fermarsi dopo un minuto: -Sammy.. Dov’è Castiel?
    Oh-oh… -E’ morto. Un arcangelo l’ha fatto a pezzi. E non c’è modo di riportarlo indietro.


    *“-Quindi mi stai dicendo che, combattendo con un Arcangelo,moriresti di sicuro?
    -Si. Senza dubbio.
    -E non ci sarebbe modo di riportarti in vita?
    -Nessuno che tu conosca Allison.. Sorridendo appena, Castiel la guardò e poi sparì.
    ”*


    -Nessuno che noi conosciamo Sam.. Gli sorrise e tornarono al motel.


    -Non trovi anche tu che Allison sia strana?
    Alzando gli occhi dal libro che stava leggendo, Bobby guardò Dean e sospirò: -Non più del solito perché?
    -Beh.. E’ così forte.. Così determinata. Non ha peli sulla lingua, è sfrontata, intelligente, sexy…
    -Dean.. pensa col tuo cervello superiore e ti renderai conto che è sempre stata tutte queste cose e che quindi non c’è nulla di diverso in lei.
    Annuendo e mordendosi piano il labbro inferiore, Dean si perse nei suoi pensieri. Bobby non aveva tutti i torti.. Allison era sempre stata tutte quelle cose, ma forse, e anche se ammetterlo gli costava, prima quando erano una “coppia” non le aveva mai notate per davvero.
    Forse il detto “Non ti accorgi di quanto è preziosa una cosa finché non la perdi” era veritiero e lui lo stava provando sulla sua pelle in quel momento.
    Per anni, 3 per l’esattezza, non aveva prestato molta importanza a quelle qualità che ora gli sembravano le più vive e grandi in lei. L’aveva.. sottovalutata probabilmente. E la loro rottura era la conseguenza di quel suo stupido comportamento da infedele donnaiolo incapace di lasciarsi andare ai sentimenti.
    Le mancava? Si.. Le mancava, ma mai, nemmeno sotto tortura l’avrebbe ammesso.
    Sospirò e si passò una mano sul viso, deciso a concentrarsi sul fatto che l’Apocalisse fosse oramai dietro l’angolo, e non che dietro a quell’angolo ci fosse Allison. -Si.. hai ragione. Sentenziò infine.
    -Lo so.. Idiota. Fu la risposta “paterna” di Bobby -Cosa credi che volesse dire Becky con La spada di Michael è in un castello su una collina con 42 cani?
    -Non ne ho idea.. Ha detto che Chuck ha detto così. Si alzò di colpo come in seguito ad un’illuminazione e andò a cercare qualcosa nella sua borsa.
    -Che stai cercando?
    -Deve essere qui da qualche parte.. Eccolo. Strinse tra le mani un pezzetto di carta e glielo mostrò. -E’ un biglietto da visita che ho trovato nel magazzino di papà a Buffalo.
    -Magazzini “Il castello”, Rocky Hill 42. Lo guardò e sospirò: -Credi che tuo padre abbia avuto la spada di Michael per tutto questo tempo?
    -Non lo so.. Ma può essere.
    -Bene.. Per me è abbastanza. Sorrise appena e lo colpì forte mostrando di essere posseduto.

    Quando Sam ed Allison rientrarono nella camera, la situazione era strana.. Bobby era ferito gravemente e Dean combatteva con un demone mentre un altro, una ragazza li stava a guardare.
    Senza farsi attendere troppo, le reazioni dei due appena giunti, arrivarono subito, e mentre Sam affrontava la ragazza, rivelatasi essere la loro vecchia conoscenza Meg, Allison si occupava dell’altro e Dean cercava di capire quanto Bobby fosse realmente grave.
    Lo aiutò a sollevarsi e quando i demoni furono, uno morto ed uno uscito dal corpo posseduto corsero in ospedale. Lasciarono Bobby alle cure dei medici e corsero a Rock Hill 42 per cercare la tanto preziosa spada.
    Al magazzino, dentro il numero 42, c’erano trappole e demoni morti e Zaccaria e altri due Angeli fermi come in attesa.
    Li fissarono perplessi e fecero fronte comune.
    Davanti a loro, gli Angeli li osservarono e poi sospirarono. Scaraventarono Allison e Sam contro il muro e si concentrarono su Dean: -Siamo stati tutti distratti e.. ciechi diciamo. La spada di Michael era sotto i nostri occhi fin dall’inizio.. Disse Zaccaria.
    Attento e incuriosito, Dean lo fissò. -Che vuoi dire?
    -Sei tu la spada, idiota.
    -Sono un tramite?
    -No.. tu sei “il” tramite.. Il corpo che Michael indosserà per sconfiggere Lucifero.
    -Scordatelo.
    -Non hai scelta.
    Sofferente, Allison cercò di liberarsi e scosse il capo: -Si invece. A Michael serve il tuo consenso per entrare nel tuo corpo.. altrimenti non ti avrebbero detto tutto questo.
    Confuso, Dean la guardò e poi fissò Zaccaria: -La risposta è no.
    -Ok.. Ok.. E cosa dici se do al tuo caro Bobby e al tuo caro fratello, una vita sulla sedia a rotelle e niente polmoni? Chiese, mentre Sam cadeva a terra incapace di respirare.
    -La risposta è no..
    -Ok.. allora vediamo un po’ cosa posso dire per farti cambiare idea.. Cosa ne pensi di un tumore al quarto stadio allo stomaco di Allison? Allungò la mano verso di lei e per tutta risposta le cadde a terra tossendo sangue.
    Spaventato ma testardo, Dean pensò a Bobby, fissò il fratello e poi Allison sofferente. Desiderò di poter morire all’istante pur di non vederli soffrire e per un attimo il pensiero di dire si si fece largo nella sua mente. Guardò Zaccaria e poi una luce lo costrinse a chiudere gli occhi.
    Castiel, appena comparso aveva infatti ucciso entrambi gli Angeli e ora fissava Zaccaria con occhi severi e fieri. -Rimetti in sesto questi ragazzi e vattene.
    -Tu eri morto.. Come.. No, non è possibile.
    -Guariscili e vattene.. Ripeté. E anche se confusi, i ragazzi fissarono Zaccaria guarirli e sparire mestamente.
    Si alzarono a fatica e guardarono Castiel avanzare verso di loro. -Dovete stare più attenti adesso.
    Corrugando la fronte, Dean lo osservò a lungo cercando di capirci qualcosa e poi sospirò: -Lo abbiamo notato.
    Annuendo Castiel sorrise appena ad Allison e si avvicinò a lei.. Le poggiò la mano sullo sterno e la tenne dolcemente mentre lei faceva un’espressione di dolore. Dopodichè si avvicinò a Dean e Sam e toccò anche i loro dorsi.
    -Ahi!!! Esclamarono all’unisono Sam e Dean. -Cosa cavolo hai fatto?
    -Vi ho scolpito nelle costole un sigillo enochiano che vi terrà nascosti da ogni Angelo.. Compreso Lucifero.
    Annuendo confusa, Allison si toccò all’altezza delle costole e lo guardò: -Eri morto.. Come hai fatto a tornare?
    Senza dire nulla.. L’Angelo sorrise e poi scomparve.
    Stanchi, indolenziti e preoccupati, Sam, Dean ed Allison si fissarono per un attimo. -Che facciamo ora? Chiese Sam.
    -Combattiamo!!! Fu la risposta che, contrariamente a quanto credeva, ricevette da Allison e non da Dean.


    Edited by (Jesse) - 30/6/2010, 17:07
     
    Top
    .
  2. *pinki*
     
    .

    User deleted


    Robyyyyyy è favolosa questa tua ff!!!!
    già la adoro!!! :) tvttttb
     
    Top
    .
  3. Amariah
     
    .

    User deleted


    E' bellissima!!! Complimenti! :clap1: :clap1: :clap1:
     
    Top
    .
  4. eli*dreamer
     
    .

    User deleted


    wow...stupenda!
     
    Top
    .
  5. AllisonW
     
    .

    User deleted


    Grazie mille a tutti.. <3
     
    Top
    .
  6. AllisonW
     
    .

    User deleted


    Good God Yall


    “Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.” (Apocalisse, 6 - 3,4)




    Semplicemente.. semplicemente non credo di potermi fidare di te.” Mentre fissava Bobby seduto sulla sedia a rotelle a guardare fuori dalla finestra, Sam ripensava alle parole di Dean tre giorni prima.
    Suo fratello, la sua famiglia, aveva detto di non fidarsi di lui.. e per quanto una parte di lui volesse urlargli di fidarsi, di perdonarlo.. l’altra non poteva biasimarlo se non si fidava. Cavolo, nemmeno lui aveva fiducia in se stesso in quel momento.
    Sospirò e abbassò gli occhi diventati lucidi. Perché si era lasciato imbambolare da Ruby? E soprattutto, era giusto dare tutta la colpa a lei?
    -Sveglia Winchester.. Chi dorme non piglia pesci. O in questo caso demoni.
    Sobbalzò e fissò Allison che aveva appena parlato raggiungendolo sulla porta. Rise appena e corrugò la fronte guardandola a fondo. Era “allegra”, ma di un’allegria che, lui lo sapeva, nascondeva un certo nervosismo. -Cos’hai?
    -Cos’ho? Lo guardò perplessa e scosse lievemente il capo Non so se te ne sei accorto genio.. Ma stiamo per morire tutti quanti. Sospirò e guardò Dean raggiungerli con una busta in mano: -Cosa c’è dentro quella busta?
    Agitandola e tirandone fuori una radiografia, Dean sospirò e gliela mostrò: -Mi sono fatto qualche bella foto in radiografia.. Questo, allungò il dito e mostrò loro i vari simboli nelle costole è quello che Cass ha fatto alle mie costole.
    Sgranando gli occhi e fissando l’immagine, Allison deglutì a vuoto e sospirò: -Porca miseria..
    -Guarda, begli occhi, che ce l’hai anche tu, sotto quella magliettina nera e quel reggiseno di pizzo che indossi.
    Ridendo, Allison lo guardò e piegò la testa mentre Sam posava la radiografia nella busta: -Se anche solo per un momento, hai pensato di poter prendermi in trappola e scoprire cosa indosso sotto la camicetta, ti sbagli di grosso.. Anche se tu avessi sbagliato, non te lo direi mai.
    -Quindi ho indovinato?
    Poggiando il suo cellulare e le sue chiavi su una sedia nella stanza, Allison alzò un sopracciglio, lo guardò e gli si avvicinò piano: -Forse.. Gli sussurrò Vado a fare pipì. Torno tra poco. Sorrise appena e si allontanò.
    Guardandola con la coda dell’occhio, Dean abbozzò un mezzo sorriso e poi guardò Sam che lo fissava: -Cosa?
    -Non pensarci minimamente.. a tornare con lei.. Lei ha.. Si bloccò e decise di non aggiungere altro.
    -Lei cosa? E comunque non ho nessuna intenzione di quel tipo.
    -Bene.. Sospirò e poi fissò il telefono di Allison squillare. Si schiarì la voce e fissò Dean afferrarlo e rispondere. -Non far..
    -Pronto!
    Come non detto.. Si passò una mano sul viso e sperò ardentemente che non fosse Eliot.
    -Pronto.. Ehm, chi parla?
    -Sono Dean.. E tu sei?
    -Oh.. così tu sei Dean.. Perché hai il telefono di Allison?
    -Lei è alla toilette.. Ora puoi dirmi chi sei?
    -Sono Eliot. Il suo ragazzo.
    Il suo ragazzo? Perché mai non gli aveva detto di avere un ragazzo? E soprattutto, da quanto lo aveva? -Strano. Allison non mi ha mai parlato di te.
    -Beh, forse non ce n’è stata l’occasione.
    -Oppure sei un dettaglio facilmente trascurabile..
    Ridendo, Eliot si schiarì la voce e assunse un tono serio: -Come ti pare. Fammi solo un favore… Dille di richiamarmi.
    Annuendo, Dean si mise una mano in tasca e guardò Allison entrare dalla porta: -Lo farò. Riattaccò e le porse il cellulare.
    Prendendolo perplessa, Allison guardò Sam e poi lui: -Chi era?
    -Il tuo ragazzo.
    Normale, come se fosse la cosa più naturale del mondo, anche perché si, lo era, Allison posò in tasca il telefono e lo guardò:-E perché non me lo hai passato?
    -Era arrabbiato.
    Mentre tutta la stanza sembrava immobile, Allison lo guardò e annuì appena: -Cosa gli hai detto?
    -Cosa.. E’ facile dare sempre la colpa a me vero? Beh, se vuoi saperla tutta non è con me che è arrabbiato. Ma con te che non mi hai parlato di lui, trattandolo quasi come se fosse un dettaglio trascurabile mentre invece non lo è.
    Guardandolo stranita, Allison sospirò ed assunse un’espressione seria: -Stiamo parlando della rabbia di Eliot per aver scoperto che non ti ho parlato di lui, o della tua per aver scoperto che non sono rimasta ad aspettarti nella speranza che cambiassi e tornassi da me?
    Si fissarono per un attimo, in un silenzio che sembrava urlare, e poi sobbalzarono quando il telefono di Sam suonò.
    Distolsero i loro sguardi e mentre Dean si poggiava alla finestra e le si sedeva, Sam rispondeva al telefono: -Pronto? Cass.. Ehm.. St. Martin Hospital. Perché che.. Castiel? Sospirò e fissò il cellulare. Lo posò e fissò Bobby e poi il fratello ed Allison: -Era Castiel..
    -M-m.. Risposero i due all’unisono. Si schiarirono la voce e guardarono Castiel entrare nella camera e richiudere la porta dietro di lui.
    Dalla sedia a rotelle, Bobby sembrò “illuminarsi” vedendo l’Angelo. Lo guardò e senza nemmeno salutarlo avanzò per essere “faccia a faccia” con lui: -Guariscimi!
    Fissando prima Allison e poi lui, Castiel sospirò e scosse il capo: -Non posso. Sono stato cacciato dal paradiso. I miei poteri non sono più quelli di un tempo. Sospirò e abbassò i bellissimi occhi blu fino a fissare il pavimento: -Mi dispiace.
    -Ficcati le tue scuse tra le chiappe. Fu la risposta di Bobby, che irritato si allontanò fissando di nuovo la finestra.
    Sconsolato, Castiel si schiarì la voce e guardò Dean: -La tua idea di uccidere lucifero è una pazzia. Io.. Credo di avere una soluzione.
    -Che soluzione?
    -Dio.. Io troverò Dio.
    Guardandolo, scioccata, e per certi versi anche intenerita, Allison sospirò e lo guardò: -Dio? Chiese.
    -Si, Dio.
    Facendo un respiro profondo, Dean lo guardò e piegò la testa: -Cass.. Anche se esistesse un Dio. O è morto, o è lì fuori e di noi non gliene frega niente. Voglio dire.. Guardati intorno.. Il mondo è nella merda. Fece qualche passo e poi lo guardò.
    Toccato nel profondo di quella che era, nonostante tutto la sua famiglia, Castiel serrò la mascella e gli si avvicinò, ad un passo da lui. -Ho ucciso due Angeli questa settimana. I miei fratelli.. Mi danno la caccia e sono stato cacciato dal paradiso. E ho fatto tutto per voi.. E tu e tuo fratello avete fallito. Avete distrutto il mondo. Ed io ho perso tutto per niente. Riprese fiato e si avvicinò ancora un po’ -Quindi tieni le tue opinioni.. Per te stesso.
    Dispiaciuta, nel vedere il dolore di quell’Angelo a cui tanto teneva, Allison sospirò e si schiarì la voce: -Non hai perso tutto per niente. Hai perso tutto per salvare noi. E si, la tua vita sarà uno schifo ora, ma hai fatto qualcosa in cui credevi e dallo sguardo che avevi sul viso, direi che era la prima volta che lo facevi. Si alzò e lo fissò negli occhi mentre tutti la fissavano. -Perché sei qui?
    Guardandola, Castiel si sentì spiazzato per qualche momento. Lei sapeva “metterlo in riga” e stranamente, anche se le sue parole erano dure, non lo ferivano. Forse per il garbo che aveva nel dirle, forse perché in fondo aveva ragione. Si calmò e si mise dritto:-Ho bisogno di un amuleto..Disse -Un amuleto molto speciale che diventa iridescente in presenza di Dio. Guardò Dean e poi il suo ciondolo.
    Fissandolo e abbassando lo sguardo sulla sua maglietta, Dean corrugò la fronte e lo prese tra le mani: -Questo?
    -Potresti prestarmelo?
    -No!
    -Dean.. Dammelo.
    Guardandolo in silenzio per qualche secondo, Dean sospirò, se lo tolse e glielo diede: -Non perderlo.
    Afferrandolo, Castiel annuì e sospirò: -Mi terrò in contatto. Sorrise ad Allison e volò via.
    Senza il suo ciondolo, parte integrante del suo abbigliamento e parte fondamentale di quei ricordi in cui tutto era duro, ma più semplice da gestire, Dean sospirò e si schiarì la voce: -Fantastico.. Mi sento nudo ora.
    Fissò Sam e poi Bobby rispondere al telefono. Rispondere ad una telefonata, in cui Rufus chiedeva aiuto.


    River Pass, Colorado.

    Quando arrivarono a River Pass, Colorado, Allison, Sam e Dean erano pronti al peggio. E mentre Allison caricava la sua pistola per poi legarsi i capelli, Sam fissava fuori dal finestrino e Dean fermava l'auto davanti ad un ponte crollato che impediva il passaggio con qualsiasi mezzo eccetto i propri piedi.
    Scesero dall'auto e si guardano intorno..
    -Questa è l'unica strada per arrivare in città. Disse Dean.
    Alzando il cellulare in alto, Sam sospirò e lo posò: -Non c'è campo.
    Guardandosi intorno ancora un po', Allison sbuffò e si avvicinò per guardare il passaggio, poi guardò loro: -Bene.. Andiamo allora. Se staremo qui a fissare il ponte non si ricostruirà magicamente. Scosse lievemente il capo e scese piano arrampicandosi qua e la fino ad essere dall'altra parte.
    Senza aggiungere nulla, Dean e Sam presero le loro cose e la seguirono.
    Dall'altra parte del ponte, la città sembrava deserta.
    Macchine ribaltate, una musica provenire da chissà dove e un'aria raccapricciante erano le uniche cose presenti. Oltre ovviamente a tanto sangue sparso sull'asfalto.
    Rimanendo sempre vicini, Allison, Sam e Dean avanzarono cauti e lentamente e sobbalzarono scattando sulla difensiva quando sentirono il rumore di una pistola che si carica alle loro spalle.
    Si voltarono e davanti a loro c'era Ellen.
    -Ellen?! Esclamò Sam a metà tra lo stupore e la domanda.
    -Salve ragazzi.
    Respirando a fondo, Dean abbassò la pistola e la guardò: -Ellen che sta succedendo qui?
    Senza proferire parola, la donna gli si avvicinò e gli gettò in faccia dell'acqua santa pronta a qualsiasi reazione.
    Capendo i suoi pensieri, Dean scosse il capo e la fissò: -Siamo noi. Annuii appena e la guardò allontanarsi seguita da Sam. Si voltò e guardò Allison che sembrava pronta a scoppiare in una grande risata: -Cosa? Le chiese.
    Facendo spallucce, Allison rise appena e lo guardò con sguardo sensuale e malizioso: -Sei molto sexy quando sei bagnato.. Scoppiò a ridere e seguì Sam ed Ellen.
    Ridendo tra sé e sé, Dean sospirò e la osservò per un po'.
    Era bella ancor più di quanto ricordasse e persino ora che era tutta sporca di polvere e con quell'aria di sfida perennemente stampata in viso, era capace di accendere forte il suo desiderio. Fece un grosso respiro e scacciando via ogni pensiero li seguì.
    Una volta dentro un edifico protetto da sale e da trappole per demoni di ogni tipo, Dean avanzò e fissò Ellen come in cerca di spiegazioni.
    Girandosi verso di loro, oramai sicura di essere al sicuro, almeno dietro quelle 4 mura, la donna li fissò e poi strinse Dean in un abbraccio: -E' bello vedervi ragazzi. Si staccò e gli tirò un ceffone: -Dovrei farvi il culo a strisce. Non potevate fare una telefonata? Cos'è, siete allergici a farmi stare tranquilla? Dovevo scoprire da Rufus che eravate vivi?
    Tenendosi la guancia, Dean corrugò la fronte e la guardò: -Mi dispiace Ellen.
    -Beh, lo spero. Farai meglio a mettermi in cima alla rubrica ragazzo.
    -Si signora.
    Prendendo un grande respiro, Ellen annuì e si incamminò verso alcune scale.
    Seguendola a breve distanza, Allison sospirò e posò la pistola: -Che sta succedendo Ellen?
    -Più di quanto io possa gestire da sola.
    -Quanti demoni ci sono?
    -Abbastanza. L'intera città, eccetto i morti e le persone qui dentro. Si fermò e li guardò: -Quindi ci siamo vero? La fine dei tempi? Deve essere così.
    Imbarazzati e pieni di sensi di colpa, Dean e Sam si fissarono tra loro mentre Allison fissava loro: -Sembra di si. Disse Sam.
    Annuendo, Ellen sospirò e bussò ad una grande porta: -Sono io! Disse. Abbassò per un attimo gli occhi e poi fece loro strada in una stanza con dentro circa 10 persone, tra cui anche una ragazza incinta.
    Li guardò e introdusse i ragazzi: -Loro sono Sam, Dean ed Allison. Sono cacciatori e sono qui per aiutare.
    -Ne sapete di tutte queste cose sui demoni? Chiese un ragazzo.
    Voltandosi verso di lui, Allison annuì: -Sfortunatamente si. E tu?
    -Gli occhi di mia moglie sono diventati neri. Ed è venuta verso di me con un mattone. Queste cose ti fanno accettare il paranormale. Sussurrò un altro uomo.
    Guardandolo Allison si sentì furiosa per un attimo. Quella vita, quelle cose contaminavano tutto e questo la faceva arrabbiare, la faceva star male e le faceva venir voglia di urlare. Chiuse gli occhi scuotendo il capo per un attimo e poi guardò Ellen: -Aggiornaci.
    -Non ne so molto più di voi. Rufus ha chiamato. Ha detto di essere in città per investigare su dei presagi. All'improvviso tutta la città era posseduta. Io e Jo eravamo nei paraggi..
    -Cacci con Jo?
    -Si da un po' ormai. Siamo arrivate in città e il poso era.. Beh era come lo vedete. Nessuna traccia di Rufus ed io e Jo ci siamo separate. La stavo cercando quando ho trovato voi.
    Intromettendosi nel discorso, mentre Allison si guardava intorno, Dean corrugò la fronte e annuì: -Non preoccuparti. La troveremo.
    -Comunque questa gente non può stare qui. Dobbiamo portarla via, ora. Riprendendosi la parola, Allison li guardò e respirò a fondo.
    -Non è così semplice. Rispose Ellen. Ci ho provato. Abbiamo già fatto un tentativo una volta.
    -E cos'è successo?
    -Eravamo in venti prima.
    Guardando i sopravvissuti scioccati e senza parole, Dean, Allison e Sam si sentirono scofortati per un attimo. Come avrebbero fatto a proteggerli tutti?
    Riprendendo la calma, Dean annuì e la guardò: -Beh, ora siamo tre di noi.
    -Tu non sai cosa c'è la fuori. I demoni sono ovunque. Non saremo in grado di proteggerli tutti.
    Sospirando, Sam annuì e guardò il fratello: -E se dessimo delle armi a tutti. Voglio dire, più sale riusciamo a sparare in una volta più sarà facile tenere a bada i demoni.
    Corrugando la fronte, Allison lo guardò e scosse il capo: -Vuoi dare un'arma a quella donna incinta?
    -Beh è l'unica idea che ho.
    Rimasero in silenzio per qualche secondo e poi Dean si passò una mano sul viso: -C'è un negozio di Caccia e Pesca sulla via che abbiamo fatto. Scommetto che lì hanno armi.
    Fissando Allison ed Ellen, Sam annuì e posò la sua borsa: -Ok, voi due restate qui. Noi andiamo.
    -Ma cosa se..
    Bloccando le parole di Ellen prima che potesse finire, Sam la guardò e sospirò: -Se Jo e Rufus sono lì fuori li riporteremo indietro.
    Le guardò ancora un secondo e poi uscì dalla porta col fratello.
    Fuori dalla stanza, Dean sospirò e fermò Sam: -Aspetta un attimo. Perchè non fai andare me?
    -Da solo?
    -Si qualcuno deve rimanere qui ad insegnare a quella gente ad usare i fucili.
    -Si, Ellen ed Allison.
    -Beh, fareste prima se rimanessi anche tu.
    Sospirando e fissandolo perplesso, Sam annuì e capì all'istante quale fosse il timore di Dean: -Tu non vuoi che vada lì fuori, in mezzo ai demoni.
    Ridendo appena, imbarazzato e spaventato all'idea di far crollare la sua maschera da uomo forte, Dean scosse il capo e alzò le braccia: -Non ho detto questo.
    -Bene. Allora andiamo.
    Mordendosi appena il labbro e chiudendo gli occhi per un solo momento, Dean riprese il controllo e lo seguì fuori.


    Qualche ora dopo, Sam e Dean, tornati dal negozio, se ne stavano uno ad un angolo ed uno all'altro ad insegnare alla povera gente lì dentro come usare le armi per difendersi al momento opportuno.
    E mentre Sam si prendeva una pausa sedendosi sul gradino dell'entrata, il maggiore dei fratelli si teneva dentro ogni suo timore, speranzoso che tutto quell'insieme demoniaco con cui sarebbero venuti a contatto durante lo scontro, non avrebbe fatto ricadere suo fratello in tentazione.
    Sospirò e dopo aver riservato il suo più triste e dolce dei sorrisi ad Allison, lo raggiunse sedendosi accanto a lui. -Hey, che ti succede?
    -Dean, prima, al negozio, ho ucciso due ragazzini.. Quei demoni stavano possedendo due ragazzini..
    -Andiamo Sam, non colpevolizzarti.. Non avevi altra scelta.
    -Lo so. E' solo che vorrei poter salvare la gente come facevo un tempo..
    -Intendi quando eri strafatto di sangue demoniaco? Lo guardò e poi fissò Ellen che li aveva appena raggiunti interrompendo il discorso.
    -Io vado fuori.. Disse la donna -Mia figlia è lì da qualche parte ed io non posso starmene seduta qui senza far nulla.
    Alzandosi, volenteroso da suo canto di non rispondere alla domanda del fratello, Sam sospirò e la guardò: -Vengo con te..
    -Bene...
    Scuotendo il capo, Dean sospirò e guardò il fratello. -Posso parlarti un attimo? Guardò Allison per un secondo e poi uscì fuori con lui. -Vuoi tornare la fuori?
    -Si perchè?
    -Perchè devi essere tu?
    -Dean andiamo io.. Si fermò e annuì -Giusto, tu credi che andando lì fuori cadrò i tentazione, come se dopo tutto quello che è successo io non avessi imparato la lezione..
    -L'hai imparata?
    Agitato, nervoso e ferito, Sam lo guardò e senza pensarci due volte serrò le mascelle spingendolo violentemente.
    Perplesso e incredulo, ma sicuro ora che, Sam non era del tutto lucido, Dean lo guardò e poi fissò Allison che li aveva appena raggiunti.
    -Vai dentro. Devo parlare un attimo con Sam. Da sola. “Ordinò” la ragazza..
    E senza dire altro, Dean annuì piano e rientrò dentro. Si mise in un angolo e li osservò.
    Fuori, Allison guardò Sam a lungo e poi gli diede uno spintone.
    Così come prima, col fratello, Sam sentì il bisogno di reagire, e senza farsi attendere troppo alzò la mano pronto a colpirla. Ma si ritrovò, senza neppure accorgersene schiacciato con la faccia verso la parete e le braccia bloccate dietro la schiena, e tornato lucido e calmo si ricordò chi era il suo “avversario”, ed essere bloccato e “fuori uso” non gli sembrò tanto strano. D'altronde Allison era in gamba.. Molto più di chiunque altro. Sospirò e si agitò un po' per cercare di liberarsi.
    Tenendolo ben fermo, inconsapevole del fatto di avere gli occhi di Dean puntati addosso, Allison lo scosse un attimo per essere sicura di averlo bloccato bene e poi scosse il capo avvicinando la bocca al suo orecchio: -Non farlo Sam.. Non farlo. E' tuo fratello. Si è preso cura di te per tutta la vita. Ti ha amato come se fossi suo figlio e tu l'hai ripagato bevendo sangue di demone e scatenando l'apocalisse. Quindi.. Non farlo. Non prendertela con lui solo perchè sei furioso con te stesso. Forse lui non avrà mai il coraggio di prenderti a calci nel sedere Sam.. Ma io non sono lui. Gli sussurrò decisa -Quindi rilassati. Siamo intesi?
    -Si.. Annuendo, per quanto la posizione gli consentiva, Sam si schiarì la voce e quando lei lo liberò rientrando dentro si massaggiò i polsi doloranti e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
    Dentro, Allison si avvicinò ad Ellen e le porse una borsa: -Sam verrà con te. Dentro questa borsa c'è tutto quello che vi occorre. Fate attenzione. Sospirò e fissò Dean. Si avvicinò ancora di più a lui e lo guardò dritto negli occhi: -Smettila di fare le veci di tuo padre. Sam è un uomo adulto e devi lasciare che si prenda le responsabilità delle sue azioni. Riordina le idee Dean.. E smettila con le tue stupide provocazioni. Gli diede un'ultima occhiata e poi tornò alle sue occupazioni.


    Fuori, alla ricerca di Jo, Ellen e Sam camminavano cauti verso il posto dove Jo era stata vista l'ultima volta.
    Con le armi pronte e tutto il corpo all'erta, si guardavano intorno sperando di trovarla. O meglio, di trovarla viva.
    Con fare indifferente, per non metterlo in imbarazzo o peggio ancora, farlo chiudere a riccio, Ellen sospirò e si schiarì la voce: -Allora, che succede tra te e Dean? E' difficile non notare quanto le cose siano diverse tra voi ultimamente. Per caso qualche ragazza si è messa tra voi? Allison per esempio?
    Scuotendo il capo, Sam abbassò gli occhi e fece un grosso respiro: -No.. io, Dean ed Allison abbiamo preso strade diverse da un pezzo oramai.. E' solo colpa dello stress... L'ansia perenne.. tutto qui. Si fermò ed indicò il fumo di un camino poco distante: -Guarda lì.
    -Qualcuno sta in quella casa.. Magari i demoni.
    -I demoni non hanno freddo... Diamo un'occhiata.
    Si guardarono e avanzarono piano.


    Al nascondiglio intanto, Dean ed Allison continuavano ad insegnare a tutti come usare le armi.
    Stanchi, stressati e decisamente colmi di tensione, se ne stavano lontani l'uno dall'altra e mentre Allison si occupava della ragazza incinta, cercando di capire il calibro d'arma giusto per lei, Dean se ne stava vicino all'unico ragazzo che sembrava saper usare un fucile.. O almeno questa era l'impressione che la sua postura offriva.
    -Sai usare un fucile vero? Glielo porse e con un sorriso lo guardò smontarlo e rimontarlo pezzo per pezzo. -Militare eh? Dove hai prestato servizio?
    -Falluja, due missioni. Annuì e lo guardò: - Serve un soldato per riconoscerne un altro. Tu dove hai prestato servizio?
    -All'inferno.
    -Dai, sul serio.
    -Sul serio. All'inferno.
    Spiazzato dalla rivelazione, il ragazzo lo guardò e poi guardò Allison avvicinarsi a loro: -Anche tu ci sei stata? All'inferno intendo...
    Corrugando la fronte, Allison lo guardò e scosse il capo triste: -Non fisicamente.. Ma ci sono rimasta 4 mesi col cuore. Guardò Dean per un attimo e poi andò ad aprire la porta ad Ellen appena arrivata urlando di farla entrare.
    La guardò e poi guardò dietro di lei: -Dov'è Sam?
    -L'hanno preso. Sono in una casa dall'altra parte della città.
    Afferrando la sua pistola, Dean sospirò e si avvicinò alla porta deciso ad uscire per cercare Sam. Si fermò e penso alle parole di Allison di poco prima. Serrò le mascelle e chiuse gli occhi per un attimo. Poi la guardò e posò la pistola: -Sam se la caverà.. Ora pensiamo a questa gente.
    Annuendo insieme, Ellen ed Allison si fissarono per un attimo e poi ripresero il controllo.
    -Jo è posseduta?
    -Si.. Allison, mi ha aggredito e chiamato “stronza dagli occhi neri”. Non capisco che sta succedendo.
    Riflettendo per un attimo, Allison fece un resoconto mentale delle ultime ore dal loro arrivo lì. Sospirò sorrise come in seguito ad un'illuminazione: -Ci stanno mettendo uno contro l'altro. La Mustang rossa all'entrata della città... Disse.
    Confuso, Dean la fissò e le si avvicinò: -Allison, condividi con la classe per favore.
    Annuendo Allison lo guardò e poi fissò il prete che c'era tra i sopravvissuti: -“Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.” Giusto Padre?
    Annuendo il parroco la fissò e deglutì a vuoto: -Apocalisse 6 – 3,4. Disse -Vuol dire che questa è l'apocalisse?
    Annuendo e guardandosi intorno, Allison sospirò e diede un colpo al tavolo lì accanto: -Dannazione! Si voltò e fissò Dean ed Ellen: -Abbiamo a che fare con uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse. E più precisamente con Guerra. Non ci sono demoni qui..
    Mentre i vocii e lo spavento prendevano il sopravvento, Dean, Ellen ed Allison si fissarono e sobbalzarono quando bussarono violentemente alla porta.
    Aprirono e da fuori, Roger entrò spaventato e sanguinante blaterando che i demoni sapevano che stavano provando a fuggire e li avrebbero uccisi tutti quanti.
    Cercando di farlo calmare, Dean lo guardò e sospirò: -Woah woah woah.. Cosa tu hanno detto di preciso?
    Facendogli l'occhiolino mentre tutti si lasciavano prendere dal panico, Roger lo guardò e si rigirò un anello al dito. Poi li indicò: -Guardate i loro occhi. Sono demoni. Urlò.
    E mentre le persone spaventata iniziavano a sparare, Dean, Allison ed Ellen si ritrovarono costretti a fuggire.
    Arrivarono fino alla casa in cui avrebbero dovuto esserci Jo, Rufus e Sam, e cauti entrarono dentro. E mentre Dean si occupava di Rufus cercando di fargli capire che non c'erano demoni ma si trattava di Guerra, il cavaliere, ed Ellen si occupava di Jo, Allison correva di sopra per liberare Sam.
    Lo chiamò a gran voce e quando lo trovò corse per slegarlo.
    -Allison.. è Guerra.
    -Si lo so. Lo liberò del tutto e lo guardò: -Vai di sotto e aiuta Dean ed Ellen.. io cerco Guerra e mi prendo il suo anello.
    -Non da sola. E' pericoloso.
    -Ho il pugnale di Ruby.. Ora vai.. Lo guardò, gli sorrise e poi uscì di corsa dalal stanza. Scese di sotto ed ignorando le urla di Dean che le diceva di fermarsi, uscì dalla casa e raggiunse la Mustang rossa.
    Lì, Roger se ne stava fermo fischiettando, deciso a godersi lo spettacolo fino alla fine e poi andarsene.
    Lo guardò e si fermò a pochi centimetri da lui tirando fuori il pugnale: -Fine dei giochi mio cavaliere dalla lucente armatura.. O carrozzeria in questo caso.
    -Quello è un bel pugnale Allison.. Ma non puoi uccidere Guerra.
    Ridendo, Allison annuì e sospirò: -Lo so. Girò la lama del pugnale lateralmente. Poi velocemente gli tirò un calcio tra le gambe, si spostò di lato e quando lui si pegò per il dolore, gli tirò una ginocchiata allo stomaco ed una al viso. Prese la sua mano e senza esitare tagliò il dito che portava l'anello, facendo smettere tutto all'istante.
    Ancora dentro e fuori quella casa, Jo e gli altri tornarono normali e quando Dean ebbe di nuovo la forza di reazione, si alzò e si diresse verso la porta intenzionato a raggiungere Allison.. Si fermò e sobbalzò appena ritrovandosela davanti. -Allison.. Stai bene?
    -Si.. Certo. E ho l'anello pronto per il monte Fato. Rise appena facendo sorridere tutti e poi fece l'occhiolino a Dean lì vicino.

    Qualche ora dopo, tutto era tranquillo e pian piano si avviava a tornare alla normalità.
    Seduti su un vecchio tavolo di legno, Dean e Sam sembravano tesi ed in imbarazzo pu trovandosi in una situazione che poteva tranquillamente essere normale, mentre Allison li osservava poco distante.
    Tra i sue fratelli, tutto era diverso e questo era chiaro a tutti.
    Rigirandosi l'anello tra le mani, Dean sospirò e fissò il fratello con aria triste.
    Sospirando, Sam si schiarì la voce e lo guardò: -Dean..
    -Lascia stare Sam..
    -No ascolta. E' importante. Prese coraggio e continuò: -So che non ti fidi me. Solo che oggi ho capito anche un'altra cosa: nemmeno io mi fido di me stesso.
    Dal momento in cui dentro quel negozio di caccia e pesca ho visto quel sangue, l'unica cosa a cui sono riuscito a pensare è che..
    Si fermò e si passò una mano sul viso: -E mi dico che è per un buon motivo. Che le mie intenzioni sono buone, e sembra anche vero.. Ma penso che in fondo mi manchi semplicemente la sensazione che mi dava. Annuì appena e sospirò: -E lo so che sembra un casino. E con questo voglio dire che so quanto incasinato io sono.. Il fatto è che il problema non è il sangue di demone. Non proprio. Voglio dire, per ciò che ho fatto non posso dare la colpa al sangue demoniaco o a Ruby.. o qualcos'altro. Il problema sono io. E quanto oltre mi spingerò. C' qualcosa dentro di me, che mi spaventa a morte Dean, e negli ultimi due giorni ne ho avuto un altro assaggio.
    -Quindi, cosa stai dicendo?
    -Non sono in condizioni di cacciare. Devo farmi da parte perchè sono pericoloso. Forse è meglio che rendiamo strade separate.
    -Penso che tu abbia ragione.
    -Mi aspettavo di dover litigare con te.
    -La verità è, che passo più tempo a preoccuparmi per te, che a preoccuparmi di fare bene il lavoro. E non posso permettermelo. Non ora.
    Annuendo con occhi tristi, Sam sospirò e lo guardò: -Mi dispiace Dean.
    -Lo so Sam..
    Deglutendo a vuoto e guardandosi intorno quasi cercasse un appiglio invisibile, Sam sospirò e si girò piano per alzarsi.
    -Vuoi prendere tu l'Impala?
    Guardò il fratello e scosse il capo alzandosi. -Non importa.. Stammi bene Dean.
    -Anche tu Sammy.
    Abbassò gli occhi e si voltò ritrovandosi Allison davanti.
    Con le chiavi della sua auto in mano, la ragazza sospirò e lo abbracciò mettendogliele in tasca: -Troverai la mia auto ad Ilchester.. Fai attenzione Sam. E ritrova la tua strada.. Lo strinse ancora un po' e poi lo guardò allontanarsi con un passaggio. Si schiarì la voce e si avvicinò a Dean.. -Stai bene?
    -Ho fatto la cosa giusta vero?
    -Era quello che sentivi?
    -Si.
    Annuendo Allison gli baciò piano la tempia e poi si sedette accanto a lui: -Allora hai fatto la cosa giusta! Fece un grosso respiro e gli accarezzò piano i capelli.


    Edited by AllisonW - 17/4/2010, 09:48
     
    Top
    .
  7. crix23
     
    .

    User deleted


    ....non ho parole.....è spettacolare, intensa...mi piace la piega che gli stai ando!!!mravigliosa, davvero braissima!!!!
     
    Top
    .
  8. Amariah
     
    .

    User deleted


    Stupenda!!! Scrivi davvero bene! Complimenti!!!
     
    Top
    .
  9. AllisonW
     
    .

    User deleted


    Graze mille.. <3
     
    Top
    .
  10. *pinki*
     
    .

    User deleted


    Bellissima davvero!!!sei sempre piu brava Roby,tvttb
     
    Top
    .
  11. dani61
     
    .

    User deleted


    Premettendo che io non amo molto le ff con altri personaggi che prevalicano gli originali ma
    a storia narrata in questo modo - con un punto di vista femminile - e anche se Allison è una dura -è molto più dolce e ancora più intensa -
    molto brava davvero -
    anche se a dir la verità la fine del secondo episodio mi ha lasciato molto amaro in bocca, almeno con l'abbraccio dell'amica mi ha confortato un po' di più -
    mi piace il personaggio di Allison, perchè comunque interagisce con gli altri senza prendere il sopravvento -
    sono molto curiosa di scoprire come tu interpreterai il resto della storia - complimenti di nuovo -

     
    Top
    .
  12. AllisonW
     
    .

    User deleted


    Grazie davvero. =)
     
    Top
    .
  13. AllisonW
     
    .

    User deleted


    Free to be you and me


    “Nel medesimo istante, la preghiera sia di Tobi sia di Sara giunse al trono di Dio. Egli l'ascoltò e mandò l'angelo Raffaele per curare i loro mali. Doveva far sparire le macchie dagli occhi di Tobi, perché lui potesse vedere di nuovo la luce, dono di Dio. Doveva anche liberare Sara, la figlia di Raguel, dal demonio maligno e darla in sposa a Tobia, il figlio di Tobi. Difatti Tobia aveva la precedenza su tutti quelli che aspiravano a sposarla. Nello stesso istante in cui Tobi rientrò in casa sua dal cortile, Sara, la figlia di Raguel, scese dal piano superiore della casa di suo padre.” (Tobia, 3 - 16)



    -Ho bisogno di aiuto. Per favore!!
    -Tu non hai fame Dean.. Perchè dentro sei già morto!
    -Ho bisogno di prendere aria..
    -Ho bisogno di aiuto. Per favore!!


    Sudata e pallida, Allison si svegliò di soprassalto.
    Deglutì a vuoto mentre le confuse immagini che aveva sognato gli passavano davanti agli occhi.
    Cos'erano? Che significavano?
    -Hey, stai bene?
    Sobbalzò appena e si accorse solo allora di Dean nella stanza.
    Se ne stava vicino al lavandino di quella stanza di motel e lavava il suo giubbottino pulendolo dal sangue di chissà cosa.
    Sospirò e si alzò piano schiarendosi la voce.
    -Si! Sto bene.. Ho.. ho fatto solo uno strano sogno. gli disse.
    Chiudendo l'acqua, Dean annuì e la guardò avvicinarsi a lui.
    La accarezzò con gli occhi dalla testa ai piedi perdendo la sua lucidità davanti alle sue belle gambe.
    Ricordava quanto fossero morbide e lisce e ne ricordava il sapore sotto le sue labbra che voraci ma delicate non si perdevano neppure una parte di lei.
    Chiuse gli occhi per un attimo e fece un grosso respiro.
    -Cos'hai ucciso stasera?
    Li riaprì e guardò Allison accanto a lui.
    Quel suo profilo delicato e la sua espressione accigliata e assonnata..
    -Vampiri! le rispose schiarendosi la voce e passandosi una mano sul viso.
    -Perchè non mi hai svegliata? Sarei venuta con te.
    Abbassando gli occhi sul pavimento, Dean fece spallucce e sospirò. -Eri più o meno carina mentre dormivi. Mi dispiaceva svegliarti.
    Sbattendo velocemente le palpebre, Allison lo guardò e si mise con le mani conserte davanti a lui. -Più o meno? chiese.
    Alzando gli occhi su di lei, Dean annuì e arricciò la bocca trattenendo un sorriso.
    -Si! Più o meno. Non voglio essere critico, ma.. Non sei al top della tua forma ultimamente.
    Indignata, Allison sgranò gli occhi e gli tirò un colpetto facendolo ridere.
    E davanti a quella risata non potè fare a meno di ridere a sua volta.
    Rimasero così a ridere per qualche secondo e poi Allison allungò la mano fino ad arruffargli i capelli.
    -Dovresti dormire un po'. Ti farà bene!
    Guardandola dritto negli occhi, Dean rimase in silenzio e quando la sua mano scese giù fino al suo viso, la prese e ne baciò delicatamente il palmo.
    -Grazie!
    Imbarazzata, Allison ritrasse la mano e sorridendo si voltò pronta a tornare a letto.
    Davanti però si trovò Castiel e capì ben presto che di dormire non se ne sarebbe proprio parlato.
    -Cass.. gli disse Che succede?
    Indietreggiando un po', l'Angelo sospirò e guardò prima lei e poi Dean raggiungerla.
    -Forse ho trovato qualcuno che può aiutarci nella ricerca di Dio. affermò Ma dovete aiutarmi. Lui è la risposta. Lo so, lui lo è...
    Scuotendo piano il capo confusa, Allison lo guardò e si mise a sedere sul letto. -Ma di chi stai parlando? gli chiese.
    -Raffaele.
    -L'Arcangelo Raffaele?
    -Si!
    -Cass, ma non è quello che ti ha fatto esplodere a casa di Chuk?
    Annuendo Castiel sembrò illuminarsi e sospirò. -Si!
    -E perchè pensi che ora ci aiuterà?
    -Non ci aiuterà.. Infatti dovremmo intrappolarlo con dell'olio santo e costringerlo a parlare.
    Ridendo appena, Dean lo guardò e si mise a sedere a sua volta accanto ad Allison.
    La sua speranza era che Cass scherzasse, ma davanti allo sguardo serio dell'angelo, capì che non era mai stato più serio e deciso di allora.
    Guardò Allison accanto a lui e quando lei si voltò facendo spallucce, capì che, anche se pericoloso, dovevano provare.
    Si vestirono con calma ed uscirono da quel motel pronti per andare dove sembrava che l'Arcangelo si fosse fatto vedere.
    Al contrario di quello che Cass voleva, per arrivarci usarono l'auto e durante il viaggio, chiuso nel suo silenzio, Dean se ne stava alla guida pensando a suo fratello.
    E' vero, era stato d'accordo sul prendere strade separate.. E si, si rendeva conto che ora Sam era grande abbastanza per gestire e affrontare le cose da solo.
    Ma quello di cui si rendeva anche conto, era che, ai suoi occhi, Sam sarebbe stato sempre il piccolo Sammy e nient'altro.
    Sospirò e guardò Allison, sul sedile passeggero, che beveva un bicchiere di latte caldo e si ricordò delle sue parole.
    Gli aveva praticamente detto, di smetterla di accollarsi le responsabilità di suo fratello. Glielo aveva urlato a dire il vero.
    Si perchè, quando Allison ti fissava serio e parlava con voce fredda e profonda, stava urlando.
    Un modo strano e particolare di sgridare qualcuno, ma lei era fatta così, e la sua freddezza, rendeva il rimprovero più forte e difficile da mandare giù.
    Scosse il capo e scacciò via i pensieri, mentre Cass se ne stava seduto dietro senza dire o fare nulla.
    -Se butti anche solo un goccio di quel latte sul sedile della mia auto, la laverai dentro e fuori e lo farai in bikini.. disse ad Allison.
    Girando piano la testa verso di lui, Allison sospirò e poggiò il bicchiere sul sedile accanto a lei. Lo guardò e piano con la mano sfiorò il contenitore fino a farlo cadere sul sedile.
    Sgranando gli occhi, Dean fermò l'auto e si preparò a piangere per il suo povero sedile.
    Ma si ricompose e tirò un sospiro di sollievo, quando si accorse che era vuoto.
    -Ti piacerebbe.. gli disse la ragazza.
    Annuendo, Dean rise appena.
    Allison gli aveva appena fatto credere di essere allettata dall'idea di lavare la sua auto in bikini. Glielo aveva fatto credere con grazia e con la stessa grazia aveva affermato il contrario pochi secondi dopo.
    La osservò e squadrò ben bene per lunghi secondi e si chiese perchè, perchè era stato così idiota da lasciarla andare.
    Da chiudersi in se stesso e comportarsi male, tanto da mandarla via.
    La guardò, così come lei osservava lui e sospirò.
    -Perchè non vi rimettete insieme e la smettete con questi sguardi languidi e questi giochetti continui?
    Staccarono gli occhi l'uno dall'altra e fissarono Castiel che aveva appena parlato.
    -Perchè io ho un ragazzo che amo e che mi ama, mio caro angelo del Signore. E perchè Dean non è portato per le relazioni a lungo termine che prevedono la monogamia. gli spiegò Allison sotto lo sguardo perplesso di Dean.
    -In sostanza, stai dicendo che tu stai fingendo di amare un altro, mentre Dean è un traditore senza cuore e rispetto per i sentimenti altrui? chiese ancora Cass.
    -Chiudi il becco! esclamarono all'unisono Dean ed Allison.
    Alzando le mani in segno di resa, Castiel sospirò e li guardò mentre loro guardavano fuori dai rispettivi finestrini.
    -Vado a prendere l'olio sacro. Ci rivediamo domani. disse l'angelo. Poi sparì.
    Soli, nell'imbarazzante silenzio che Castiel aveva creato, Allison e Dean evitavano di guardarsi e parlarsi.
    Forse in quello che Castiel aveva detto c'era un pizzico di verità, forse, solo forse, loro si amavano ancora un po'.
    Ma quel poco amore, non poteva bastare.. Sopratutto per loro che si scontravano continuamente spinti dai loro caratteri decisi.
    No, decisamente, quel poco, se c'era non poteva bastare.
    E loro lo sapevano.
    Lo sapevano bene e volenti o nolenti, dovevano fare i conti con la certezza che, qualunque cosa li avesse legati in passato e li legasse adesso, non era destino per loro, stare insieme.
    -Io non fingo di amare Eliot. Lo amo veramente. sussurrò Allison guardando fuori dal suo finestrino.
    -Ne sono sicuro.. Ed io non.. sono un insensibile traditore senza rispetto per i sentimenti degli altri. disse Dean.
    Fece un grosso respiro e la guardò. -Ok, lo sono!
    Annuendo piano, Allison lo guardò e poi scoppiò a ridere. -Non sei così male.
    -Grazie..
    -Di niente.
    Si guardarono ancora un po' e poi continuarono il viaggio in silenzio.

    *****



    Ore dopo,in attesa che Castiel tornasse, Dean se ne stava da solo chiuso dentro una casa abbandonata.
    Parlare con lo sceriffo l'aveva aiutato a scoprire dove trovare il povero tramite vuoto di Raffaele, e ora, lui attendeva pazientemente che l'angelo tornasse e gli dicesse come attirare l'Arcangelo e come intrappolarlo ed interrogarlo.
    Quello di cui era sicuro però, era che quello che dovevano fare era pericoloso. Molto pericoloso.
    Non gli importava di vivere o morire..
    Davvero.. Continuare a vivere in questo mondo folle, o andarsene dall'altra parte non aveva importanza. Ma sapeva che Michael e gli altri angeli non l'avrebbero mai lasciato morire.
    E perdere la vita per poi riaverla da loro ed essere in debito, non lo allettava nemmeno.
    Quindi cosa doveva fare?
    Forse poteva provare a rendere la sua vita migliore tanto da far si che valesse la pena viverla.. e forse, la risposta alla sua domanda era in Allison.
    Oppure era Allison direttamente.
    Ma lei aveva un ragazzo e non l'avrebbe tradito.
    Era fedele e leale, cosa che in amore lui non era mai stato. Si preoccupava e prendeva cura di lei, ma non le dava ciò che meritava e ora, mentre lei non c'era poteva pensare liberamente a tutto, senza che lei lo fissasse con aria interrogativa distraendolo.
    Faticava ancora a capire perchè se ne era andata, ieri, dicendo che non sarebbe rientrata la notte.
    Forse era in imbarazzo a stare da sola con lui? O forse aveva deciso di fare una capatina a Los Angeles per vedere il suo ragazzo?
    Glielo aveva chiesto, ma lei gli aveva risposto con un sonoro e deciso “non sono affari tuoi” e così lui aveva smesso di chiedere.
    Ma l'aveva seguita discretamente, scoprendo che era andata a noleggiare un'auto,
    Segno che stava andando decisamente lontano dal Maine.
    E che sarebbe riuscita a tornare in tempo per i giochi, non lo stupiva. Era una folle al volante.
    Sospirò e decise di leggere il libro che Cass gli aveva portato. Per non essere del tutto impreparato quando avrebbero affrontato Raffaele.
    Si alzò per prenderlo e quando si voltò si ritrovò Castiel davanti.
    -Dove sei stato? gli chiese.
    -Gerusalemme.
    -Oh, e com'era?
    Poggiando una specie di vaso, sul mobile, Cass sospirò e poi si mise a sedere. -Arida.
    Guardando quel contenitore, Dean corrugò la fronte e guardò l'angelo Cos'è quello?
    -Un olio speciale e molto raro.
    -E a che serve? Intrappoliamo Raffaele con una vinaigrette?
    -Se lo chiudiamo dentro un cerchio di questo olio, non sarà capace di usare i suoi poteri o muoversi e potremo interrogarlo. gli spiegò l'angelo.
    -Ok.. C'è qualche possibilità di uscirne vivi?
    -Per te si! Io probabilmente sarò morto domani.
    Sgranando gli occhi, Dean annuì e sospirò.. -Quindi.. questa è la tua ultima notte sulla terra.. Che vuoi fare?
    -Stare seduto qui in silenzio.
    -Oh andiamo.. Niente alcool o donne?
    A quelle parole, Castiel sospirò e arrossì un po'.
    -Sei già stato con una donna vero? O un angelo?
    Schiarendosi la voce imbarazzato, Cass cercò di evitare il suo sguardo. -Non ne ho mai avuto occasione.. farfugliò infine.
    Ridendo appena perplesso, Dean sospirò e si mise la giacca. -Tu amico mio.. Non morirai vergine davanti ai miei occhi. Andiamo!
    E davanti a quella determinazione, Cass si alzò e suo malgrado lo seguì. Anche se.. i suoi piani, lo spaventavano un po'.

    *****



    Garber, Oklahoma.

    Stranamente, nonostante lei fosse stata tutto il giorno nei paraggi, Sam non si era accorto che Allison era lì ad Oklahoma.
    L'aveva osservato tutto il giorno e aveva persino mangiato dentro il bar in cui lavorava adesso.
    Vestita con abiti larghi, scuri occhiali da sole, e un capello che teneva nascosti i capelli ovviamente.
    Altrimenti l'avrebbe vista.
    Si era odiata per essersi conciata in quel modo. Ma Sam non rispondeva alle sue telefonate e lei voleva vedere come stava.
    Così, discretamente, si era messa in un angolo osservandone tutti i movimenti e aveva, sempre discretamente, cercato di capire se aveva usato il suo vero nome o no.
    Aveva infatti scoperto che si faceva chiamare Keith e per questo, quando avrebbe deciso di avvicinarsi a lui e mostrarsi, avrebbe usato il suo nome falso.
    Stava bene tutto sommato, anche se sembrava tormentato da qualcosa.
    Sembrava avere l'aria tormentata però..
    Il che era comprensibile dopotutto.
    La ragazza che lavorava con lui sembrava molto interessata a lui e questo le faceva piacere, perchè quella ragazza sembrava carina e perchè, quando aveva preso la sua ordinazione era stata persino gentile.
    Quello che le era piaciuto di meno, era aver visto vecchi cacciatori, che lo conoscevano, entrare nel bar e metterlo in crisi chiedendogli insistentemente di partecipare ad una caccia.
    Lui si era rifiutato e questo non sembrava essere andato a genio a quelle persone.
    E proprio per questo, Allison aveva deciso di rimanere nei paraggi, rimandando il ritorno nel Maine di qualche giorno.
    Prese il telefono e mandò un sms a Dean:

    “Tornerò con uno o due giorni di ritardo. Pensi di cavartela senza di me?
    Buon divertimento a te e Cass dentro la casa di appuntamenti. Cercate di non farvi uccidere.

    -Allison-”




    La risposta di Dean fu stata immediata.
    Negava di essere in una casa di appuntamenti con Cass e le diceva che se la sarebbe cavata benissimo da solo.
    Posò il cellulare ridendo appena e si accorse allora di qualcosa che non le piaceva affatto.
    Gli “amici” di Sam, erano tornare.
    Erano in due però, feriti e con un'espressione per nulla amichevole.
    Uno dei due poi, teneva in mano qualcosa che ad Allison non piaceva affatto.
    Sospirò e caricò la pistola. -Sapevo che sarebbe andata così... sussurrò entrando dalla porta sul retro.
    Camminò lenta e cauta.
    E si fece strada, attraverso la cucina, fino ad arrivare alla sala principale.
    Giusto in tempo per sentire, uno di quei due cacciatori fare una predica a Sam, chiedendogli la verità riguardo probabilmente all'inizio dell'Apocalisse, mentre l'altro teneva un coltello puntato alla gola della collega di Sam.
    Si tolse il cappellino, fece un grosso respiro e avanzò decisa mostrandosi.
    -Oh andiamo ragazzi.. disse la verità è una cosa.. relativa, non credete? disse camminando distrattamente tra loro.
    -Allison? sussurrò Sam guardandola.
    Lei gli sorrise e poi avanzò decisa con la pistola salda in mano.
    -E tu chi diavolo sei? chiese uno dei due.
    -Allison Morgan.. Molto lieta. rispose lei. Poi guardò nelle sue mani una fialetta di sangue. Probabilmente demoniaco E' sangue quello? Che schifo! E' anti igenico. chiese.
    -E' per il nostro caro Sam. le rispose l'uomo.
    Annuendo appena, Allison sorrise e si voltò verso l'amico. -Sam, tu ne vuoi?
    -No!
    -Bene.. disse Allison prendendo la pistola Allora tanto vale buttarlo via. aggiunse sparando un colpo in modo da rompere solo la fialetta.
    Gli uomini, la guardarono e poi le si scagliarono contro.
    Combatterono per un po' e infine. Sam ed Allison ebbero la meglio e i due uomini se ne andarono promettendo che sarebbero ritornati.
    Soli, Allison, Sam e quella povera ragazza, si fissarono per un attimo e poi si separarono.
    Sam ed Allison si misero d'accordo sul vedersi al motel poco dopo, mentre il ragazzo accompagnò la sua povera collega a casa.
    Fuori dal locale, Allison sospirò e si stiracchiò un po'.
    Un po' di sana ginnastica gli aveva fatto bene.
    Sospirò e si avviò verso la sua auto a noleggio, salvo poi fermarsi e toccarsi l'addome, scoprendo che era appena stata colpita da un proiettile.
    Si voltò per vedere il volto del suo aggressore, e poi si fece forza e raggiunse l'auto.
    Salì e dolorante e sanguinante cercò di resistere fino al motel.
    Guidò veloce e quando raggiunse il motel scese barcollando e bussò alla porta della camera di Sam.
    Ma lui, non era ancora tornato.
    Così si mise per terra seduta e attese.. O di morire, o di essere soccorsa.

    *****



    Nel Maine intanto, Dean e Cass, avevano intrappolato Raffaele e l'avevano interrogato.
    L'Arcangelo aveva detto loro che Dio era morto, e ora, mentre si allontanavano in auto, Castiel se ne stava seduto triste cercando di dare un senso ai suoi pensieri.
    Raffaele aveva anche insinuato che fosse stato Lucifero a riportarlo indietro la prima volta che l'aveva ucciso, e l'idea che questo fosse vero, lo terrorizzava.
    E mentre Dean cercava di consolarlo tramite la sua esperienza personale, lui cercava di capire se il giovane Winchester stesse bene.
    Ma confuso, addolorato e furioso con l'Arcangelo suo fratello, sospirò e volò via.
    Annuendo appena, cercando di non dar peso alla sua solitudine, Dean fece un grosso respiro e afferrò il suo cellulare per chiamare Allison.
    Ma il telefono gli squillò tra le mani.
    Si schiarì la voce e rispose:
    -Pronto?
    -Dean..
    -Sam, stai bene? Hai una voce strana.
    -Hanno sparato ad Allison.. Devi venire subito qui. Io non.. non sono sicuro che ce la farà. E' molto grave.
    Deglutendo a vuoto, Dean si sentì mancare il respiro.
    Perchè era andata da Sam senza dirgli niente?
    E chi le aveva sparato?
    -Dove siete? chiese.
    -Garber, Oklahoma..
    Senza aggiungere altro, Dean posò il cellulare sul sedile passeggero e ingranò la marcia.
     
    Top
    .
  14. Vivaldi4love
     
    .

    User deleted


    Ma che scrittura efficace :O !
    Sei bravissima ma non puoi lasciarsi così!
    Sei molto ma molto abile, complimenti!
     
    Top
    .
  15. dani61
     
    .

    User deleted


    Bellissimo!!! Mi è piaciuto ogni passaggio - e adesso sono davvero impaziente!! Complimenti brava!!!
     
    Top
    .
16 replies since 14/1/2010, 15:47   255 views
  Share  
.