Note infernali

Racconto su SPN di dani61

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  1. dani61
     
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    - ATTENZIONE SPOILER 5 STAGIONE -

    - NOTE INFERNALI -

    Premessa -
    Rieccomi con il mio piccolo racconto domenicale - questa volta però in due parti per non “affliggere” troppo in un colpo solo - sarebbe il seguito de “Il nono giorno” e cioè di cosa potrebbe succedere dopo quello che abbiamo visto alla fine della quinta stagione - io cerco di tenere un tipo di racconto “canonico” - cioè mi attengo a quello che è la realtà conosciuta della serie fino ad ora - interpretando personalmente quello che non si sa ancora per certo - non tengo conto degli spoiler della sesta stagione -
    Questa prima parte è più “casalinga” - nella seconda ci sarà la storia vera e propria -

    - Dedicato alla mia nipotina Linda che mi ha dato lo spunto - e che persevera nel “dare corda” a quella pazza zia che purtroppo si ritrova!!!! -

    - PARTE PRIMA -
    -----
    Dean aprì la porta a zanzariera cigolante che si affacciava sul portichetto sul retro della casa di Bobby, dove - ormai da un paio di settimane - lui aveva portato Sam - dopo averlo ritrovato, quasi morto, in quel Cimitero di Lawrence - dove finalmente l’Apocalisse era stata scongiurata.
    Sam non aveva ferite gravi e si era ripreso in fretta fisicamente - ma aveva dato solo qualche accenno di quello che era successo in quel baratro - e purtroppo si rifiutava di parlare di come si sentiva dentro - prendendo la scusa di non voler ricordare, ma continuando a ripetere di star bene, cosa a cui Dean non credeva per nulla, ma non volendo turbare il ragazzo non insisteva.
    Dean - si era evidentemente appena alzato - aveva ancora i capelli arruffati e un’andatura ancora assonnata,
    Tenendo in mano una grossa tazza piena fino all’orlo di caffe’ - si sedette su uno dei gradini di legno malandato che scendevano nel cortile, le tavole di legno si mossero sbilanciando per un attimo il ragazzo - o meglio la tazza di caffè fumante - facendone cadere un po’ sulla sua mano e facendolo imprecare piano - “se resteremo qui ancora un po’ dovrò dargli una sistemata” pensò Dean guardando quelle vecchie tavole sollevate - “Bobby sarà il miglior cacciatore dello Stato - ma col fai da te fa pietà” - sorrise tra se’-
    Era una bellissima mattinata estiva, il cielo era incredibilmente terso e una leggera brezza faceva agitare le foglie dell’unico albero che era presente in quel cortile.
    Era un vecchissimo e gigantesco salice - ai cui piedi c‘era una vecchia panca di legno e ferro battuto che Bobby aveva fatto personalmten per la sua defunta moglie, era l‘unica nota “gentile“ di quel trasandato cortile che sicuramente aveva vissuto tempi migliori - come il resto della casa .
    Guardandolo intensamente - Dean pensò che l’aveva sempre visto - fin da quando era bambino e si chiese come facesse ad essere ancora vivo - viste le inesistenti cure che Bobby sicuramente gli aveva concesse in tutti questi anni.
    Il cortile era stranamente ordinato e pulito - da quando Sam passava intere giornate ad accatastare pezzi di carrozzeria, copertoni, vecchi sedili e tappetini di macchine ormai sfasciate - che ricoprivano quasi l’intera area del cortile - Dean ebbe l’impressione che Sam avesse “ordinato” tutto quel materiale - che aspettava da anni di essere portato ad una discarica - in ordine di colore e forma - e questo pensiero gli dette un brivido di preoccupazione.
    Dean lo aveva lasciato fare - “aveva bisogno di fare qualche cosa per distrarsi - anche cose inutili andavano bene” ha sempre pensato Dean in questi giorni - ma ora - be’ ora stava esagerando.
    Infatti Sam era in piedi dall’alba - e sembrava completamente assorto in quello che stava facendo - tanto da non aver neppure sentito l’arrivo del fratello - o di Bobby che nel frattempo si era seduto acccanto a Dean sui quei traballanti vecchi gradini.
    “Ciao Bobby” - disse Dean guardandolo - il vecchio cacciatore rispose con un grugnito - si era appena alzato e già indossava quel vecchio berretto - “chissà se lo porterà anche a letto” pensò Dean - si rivolse verso di lui per fare una delle sue battute a proposito di questo - ma lo sguardo più arcigno del solito di quell’uomo che aveva fatto a lui e Sam quasi da padre - gli bloccò quel mezzo sorriso che si stava stampando sul suo volto - “dormito bene - eh amico?” disse in tono ironico - un altro grugnito fu la risposta di Bobby.
    “Ora sta esagerando - credo che dovrei parlargli” disse Dean - guardando Sam intento nel suo lavoro -
    “perché?” chiese Bobby guardando prima Sam poi lui - “come “perché” - Bobby da ore sta verniciando quella - - quella cosa - e --- guardalo - lo fa come se fosse una cosa -- importante e necessaria” - Dean aveva un tono irritato e preoccupato nello stesso tempo.
    E - allora?” chiese serio Bobby fissandolo -
    Dean era esterefatto che lui non capisse il problema e la sua voce aveva un tono quasi isterico quando aggiunse “c-come - allora - ma ma Bobby non lo vedi? E’ solo un pezzo di carrozzeria - che come tutto quello che riempie questo cortile - dovrai deciderti a far portare via - Sam non si sta comportanto in modo normale - da quando -- è --- tornato” - Lo sguardo di Dean si fece più triste e il tono della voce più basso mentre pronunciava le ultime parole - abbassò lo sguardo a fissare la sua tazza di caffè - come se in quel liquido caldo e dal sapore forte e familiare - lui potesse trovare delle risposte a quell’inquietudine che lo stava divorando da giorni.
    Ci fu un attimo di silenzio fra i due poi -
    “Normale? Rispose il cacciatore - “cosa c’è di “normale” nella vostra vita - ragazzo - eh?” il suo tono era amaro ma risoluto - “meno normale del fatto che è appena uscito dall’inferno dopo aver tenuto dentro di se’ Satana in persona? - di aver condiviso nella sua mente i suoi pensieri - con tutte le atrocità che ha commesso - cose inimmaginabili per chiunque - cose che ti possono friggere il cervello ----- ah oppure meno normale di quello che TU stesso hai patito quando eri all’inferno e - “ la voce severa dell’uomo si spezzò - si tirò il suo berretto sugli occhi e fissò lo sguardo lontano - Dean era turbato - i suoi grandi occhi si velarono e una grande forma di rispetto per quell’uomo dall’apparenza così forte e austera - e per i suoi sentimenti - lo costrinse a girare la testa dall’altra parte -
    non era cosa usuale vedere Bobby così e si limitò a bere il suo caffè ormai freddo - senza aggiungere una sola parola -
    Bobby emise un sospiro e aggiunse con voce seria ma di nuovo sotto controllo - “Dean - lascialo stare - lascia che ritrovi il suo equilibrio da solo - stagli vicino e basta! Prima o poi - in un modo o nell’altro quello che ha dentro dovrà uscire - ma non è ancora tempo” - “Ok Bobby” rispose il ragazzo quasi in un sussurro.
    Il cacciatore continuò con un tono dispiaciuto e lievemente impacciato -
    “vorrei tanto che tu e Sam poteste dimenticare quello che avete passato - e che poteste stare qui con me per sempre - e che Sam si divertisse a verniciare tutte le macchine che poi io dovrò sfasciare - ma -- ragazzo - non è ancora tempo per la pensione, troppo cose brutte stanno ancora accadendo, troppi demoni sono ancora liberi la’ fuori - e ci sono ancora troppe cose da fare per voi ragazzi e per me”-
    Nel frattempo Sam si era accorto di loro e si stava avvicinando con un’espressione soddisfatta sul viso e il suo barattolo di vernice in una mano e il pennello nell’altra - Dean pensò che aveva la stessa espressione di quando - da bambino - gli mostrava il quaderno dopo aver ricevuto un bel voto - e lui lo canzonava per questo facendolo imbestialire - ma dentro di se’ era profondamente orgoglioso di quel suo fratellino secchione - “peccato non averglielo mai detto” - pensò e quei ricordi gli fecero sentire una fitta al cuore.
    “Buon giorno ragazzi “ disse con un tono quasi allegro - aveva tracce di vernice sia sulla maglietta che sul viso - il suo sguardo però si fece subito interrogativo vedendo l’espressione di Bobby e di suo fratello.
    Bobby si alzò improvvisamente - dicendo - “bene ragazzi - le ferie sono finite - ora si deve riprendere a lavorare - abbiamo un caso importante da seguire”.
    Dean si alzò di colpo pronto a seguire il suo vecchio amico - e anche Sam si stava muovendo verso di loro tenendo ancora in mano i suoi “attrezzi da lavoro” - “sempre che Picasso qui - ci possa concedere un po’ del suo prezioso tempo” - bofonchiò Bobby voltando le spalle ai ragazzi ed entrando in casa.
    Dopo essersi ripulito e cambiato - Sam raggiunse gli altri che si trovavano in cucina - seduti intorno ad un tavolo completamente ricoperto da una grande cartina geografica - a quella vista si bloccò per un attimo - sapeva che doveva riprendere il lavoro - che c’era ancora tanto da fare - e quell’intermezzo a casa di Bobby era durato fin troppo a lungo - ma una sorta di leggero tremore lo pervase completamente e per un attimo gli parve di non riuscire a respirare - non volendo soffermarsi sul cercare di capire da cosa dipendesse quella spiacevole sensazione - emise un lungo sospiro -
    “che succede Bobby?” - chiese cercando di nascondere la sua insicurezza - assumendo un tono forte e deciso - ma i il suo viso era teso e il suo sguardo spaventato -
    avvicinandosi piano al tavolo - i suoi passi sembravano incerti - e anche se Dean sembrava assorto nell’ispezionare quella cartina - se ne accorse, ma fece finta di nulla - come aveva consigliato di fare Bobby -
    “Lincoln - Nebraska - Sammy - hai voglia di fare una bella gita per parchi e zoo?” - rispose Dean guardandolo in viso e fingendo di non vedere quegli occhi tristi e lucidi.





























     
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  2. Amariah
     
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    Ooooooooooh ma che bella!
    Lo zio Bobby è fantastico! Burbero e comprensivo allo stesso tempo!

    Non vedo l'ora di leggere la seconda parte!!!

    Brava dani!!!
     
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  3. Passiøn
     
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    Oh, povero Sammy, che si mette a verniciare qualsiasi cosa per scacciare i brutti pensieri; Dean che si preoccupa per lui e Bobby - oddio, non so come diamine tu abbia fatto; ma riuscivo proprio a sentire la sua voce, nelle sue frasi! - che riesce sempre a risollevare l'animo di questi due poveri ragazzi come se non avesse già abbastanza problemi...
    Sono davvero molto felice che tu abbia continuato, c'è sempre tanta emozione nelle storie che scrivi... attendo il seguito ^^ (E ho come la sensazione che sarà bello tosto...)
     
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  4. Weird Dahlia
     
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    Bellisssimaa *-* anche se molto inquietante, cioè Sam che se ne va in giro a fare il verniciatore folle o.o beh è inquietante

    CITAZIONE
    Nel frattempo Sam si era accorto di loro e si stava avvicinando con un’espressione soddisfatta sul viso e il suo barattolo di vernice in una mano e il pennello nell’altra - Dean pensò che aveva la stessa espressione di quando - da bambino - gli mostrava il quaderno dopo aver ricevuto un bel voto

    Questa scena ma ha ispirata una grande dolcezza :wub:

    CITAZIONE
    “bene ragazzi - le ferie sono finite - ora si deve riprendere a lavorare - abbiamo un caso importante da seguire”.
    Dean si alzò di colpo pronto a seguire il suo vecchio amico - e anche Sam si stava muovendo verso di loro tenendo ancora in mano i suoi “attrezzi da lavoro” - “sempre che Picasso qui - ci possa concedere un po’ del suo prezioso tempo” - bofonchiò Bobby

    :ahah: :ahah: :ahah:

    Aspetto con ansia il seguito ^_^
     
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  5. Vivaldi4love
     
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    Ma Dani è bellissimo e ben scritto.
    Momento tenerezza con Dean che ricorda Sam da piccolo e i bei voti scolastici.
    Bobby è troppo grande ^^.
    Attendo la seconda parte e complimenti anche per la nipotina :) !
     
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  6. dani61
     
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    Grazie davvero ragazze!! Sono contenta che vi sia piaciuto questo raccontino - Sam non è proprio "andato" ma n qualche modo penso che debba risentire di quello che gli è successo - comunque domani posterò la seconda parte che riguarderà il caso vero e proprio - e si - sarà un po' inquietante - ma è un racconto su SPN - e oltre ad abbracci - lacrimoni - battute ironiche - e tanto tanto power of love - devo metterci un pizzico di ... be' ... quelle cose!!!!
     
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  7. sahany09
     
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    BRRRRRAVAAAAAAAAAA!!!!!
    Continua così.
    Dunque i bros sono a casa di Bobby, se ho ben capito. E chi, se non il nostro adorabile Bobby può, in qualche modo, dare un aiuto ai fratellini?
    A pensarci bene, in effetti, anche Sam ora è stato all'Inferno, e avrà qualche ricordo spiacevole. Chissà! Sono curiosa di leggere come hai interpretato la sua esperienza.
    Aspetto il seguito.
     
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  8. dani61
     
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    Ma grazie!!!!!!!! Eh si anche a me piace tanto quel vecchio burberone - credo che non solo il personaggio ma anche l'uomo Jim - mm non so ma credo che sia proprio capace di voler bene a qualcuno - ma! stasera mi vengono strani pensieri - comunque nella lunga attesa di SPN di stasera - adesso vado - scrivo e posto la seconda parte -bye -
     
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  9. sahany09
     
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    CITAZIONE
    scrivo e posto la seconda parte -bye -

    Ottima idea!
    Il famoso detto secondo cui "l'appetito vien mangiando" ha un fondamento di verità. Nel nostro caso potremmo dire: "le idee vengono scrivendo" . Vedo che a te le idee vengono, e a me ne sta venendo un'altra.
    A presto.
     
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  10. Passiøn
     
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    Che bello, allora aspetto la seconda parte! ^^
    Spero solo che non ci siano di mezzo alcuni sprazzi di spoiler... :(
     
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  11. dani61
     
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    Grazie Passion - ma non temere - quegli sprazzi di spoiler a cui credo tu ti riferisca - non piacciono neppure a me!! -

    - SECONDA PARTE -

    Sam guardò Dean un po’ stupito dalle sue parole - “cosa intendi - Dean?” chiese sedendosi a sua volta - e cercando di mascherare quello strano turbamento che lo aveva appena pervaso - Bobby rispose per primo “ho mmm un’amica a Lincoln, è la Capo responsabile dell’agenzia che si occupa della gestione dei parchi - a Lincoln - appunto” - “dei parchi ?” chiese Sam - “si - a Lincoln ci sono circa un centinaio di parchi, ricoprono una superficie di centinaia di chilometri, tutti collegati fra loro da sentieri . l
    Katherin mi ha chiamato ieri sera - e mi ha detto che stanno succedendo cose molto strane in quei parchi - cose che lei non riesce ad affrontare da sola, cose …. Per noi!” - Bobby aveva un tono piuttosto preoccupato, Dean se ne accorse - si alzò, cominciò a ripiegare la cartina e disse - “Ok - partiamo subito vero Sammy? - “certo - certo - vado a preparare la borsa” rispose il ragazzo senza entusiasmo - ma si alzò e fece per salire al piano di sopra - “prima facciamo colazione - ragazzi” - lo fermò Bobby arrotolandosi le maniche della camica e dirigendosi verso il fornello,
    Dopo colazione i tre cacciatori si avviarono verso le rispettive macchine - mentre Sam li precedeva per mettere nel bagagliaio dell’Impala i loro zaini - Dean rallentò il passo e guardando Bobby chiese “io non credo che Sam sia pronto per ricominciare - dai Bobby non diciamo fesserie lo hai capito anche tu - no?” “Fra poco lo sapremo - ragazzo!” rispose Bobby perentorio e senza fermarsi.
    In macchina Dean sembrava completamente assorbito dalla guida - mentre Sam con lo sguardo rivolto verso il finestrino era assorto nei suoi pensieri - alla fine Dean si voltò verso di lui - e gli chiese “a cosa stai pensando fratellino?” “a niente” fu la laconica risposta di Sam - “a nien-te - interessante” ribadì il fratello con tono sarcastico - “e da quando si pensa - a niente - eh Sammy?” -
    “Insomma Dean che vuoi?” Sam era seccato -
    “Che voglio? - voglio che mi parli - voglio sapere come stai - veramente - e non rispondermi che stai bene - perché so che non è così - hai capito?” - ecco non era riuscito a controllarsi - e reagì dando due colpi secchi al volante - un silenzio carico di tensione cadde fra i due fratelli - ma fu Sam a romperlo - “Dean - sto bene - davvero - è solo che …. Tutto sta andando come prima - non vedi?” - la voce di Sam era così stanca e triste mentre pronunciava queste parole, Dean non potè fare a meno di guardarlo con preoccupazione - “cosa intendi Sammy? - il ragazzo stette un attimo in silenzio poi scosse la testa come chi crede che sia inutile parlare - perché comunque non verrà capito - ma sospirando forte soggiunse:
    ”intendo che tu - tu non dovresti stare qui - tu dovresti essere con Lisa e Ben - lontano da questa vita - e Bobby anche - e io -- io - perché Dean? - Perché dopo tutto quello che abbiamo passato - - - non abbiamo forse ora il diritto di smettere - di lasciarci tutto --- questo alle spalle? TU Dean sei stato all’inferno - io l’ho avuto dentro di me - e - e me lo sento ancora sai? Abbiamo scongiurato l’Apocalisse Dean -- e ora -- tutto tutto ricomincia? No no non sono proprio sicuro di farcela Dean“.
    Lo sfogo di Sam fu così disperato - guardava Dean mentre gli occhi si erano riempiti di lacrime che scendevano sul suo viso - ma non fece nulla per nasconderle o cercare di asciugarle - non aveva bisogno di nascondersi di fronte a lui - o forse credeva semplicemente che ignorando quelle lacrime poteva negare l’esistenza del grande dolore che le aveva causate, poi si girò verso il finestrino e abbassò la testa.
    Dean poteva vedere la sua immagine riflessa nel vetro, era sconvolto nel vedere la disperazione di Sam - ma soprattutto perché non sapeva cosa rispondere - quante volte anche lui si era posto quella stessa domanda - poi si schiarì la voce e con tono il più dolce e persuasivo possibile si rivolse al fratello:
    “Sammy - il mio posto non è con Lisa - TU sei la mia famiglia - Noi siamo una famiglia - io e te fratellino - e poi - si - abbiamo tutto il diritto di smettere Sammy, ma se smettiamo ora - tutto quello che abbiamo patito non avrebbe senso - e poi c’è - c’è -- be’ Lui ci ha salvato la vita tante volte - e ti ha riportato indietro da quel buco - credo che - forse si aspetti ancora qualche cosa da noi -
    c’è ancora troppo da fare, fratello, ma se vorrai smettere - be’ lo faremo - perché se non si è al cento per cento - in questo lavoro - si muore - quindi risolviamo questo caso, poi ne riparleremo Ok? - ma nel frattempo tu dovrai parlarmi dei tuoi dubbi e delle tue paure - non lasciarmi più fuori Sammy - ok?” - “Ok Dean - ma vale anche per te!” - rispose Sam con un tono più sollevato.
    Senti Dean - fece Sam poco dopo “Bobby aveva uno sguardo strano mentre parlava di questa Katherin - credi che - - “ - “Be’ non sappiamo molto della vita “personale” di Bobby - ma se vuoi un consiglio - fratellino - evita di chiedere - si è portato i fucili!”.
    Dean e Sam erano arrivati ormai da un paio d’ore, stavano bevendo una birra su una panca all’ombra di un grande olmo di fronte ad un ponticello sotto cui scorreva allegramente un rumoroso ruscello.
    l’aria era fresca e profumata e in lontananza - si sentiva il vociare dei bambini che giocavano nell’adiacente parco giochi.
    Nessuno dei due fratelli parlava - sorseggiavano la loro birra in silenzio - forse non volevano rompere quell’incanto - almeno ancora per un po’.
    “Perché non vi tenete la mano - piccioncini” - la voce di Bobby li fece trasalire - si girarono verso il sentiero e videro Bobby con espressione sorniona che li aveva quasi raggiunti - in compagnia di una donna.
    I ragazzi si alzarono subito - guardando verso di loro sorridendo - Bobby fece subito le presentazioni : Sam - Dean questa è Katherin” - lei diede subito la mano ai fratelli e con un gran sorriso disse loro: sono davvero contenta di conoscervi ragazzi - quelle poche volte - purtroppo - che sentivo Bobby - mi ha sempre parlato di voi - e credetemi questo vecchio caprone vi adora” - i ragazzi risero - un po’ impacciati - “è un piacere anche per noi conoscere un’amica di Bobby - non credevo ne avessa una” - rispose Dean ridendo e guardando prima la donne e poi Bobby - ma forse quest’ultimo non gradì molto le parole del ragazzo - perché non sorrideva affatto.
    Si sedettero tutti insieme in quell’angolo di paradiso - ma quello che raccontò la donna tolse ogni briciola di incanto da quel luogo.
    La donna era un po’ più giovane di Bobby, aveva un sorriso molto dolce e occhi azzurri, era vestita con dei semplici jeans e una maglietta - molto semplice per la posizione che ricopriva - “allora Katy raccontaci tutto” disse Dean - e lei cominciò:
    Bobby vi avrà già spiegato della vastità dei parchi di questa zona - vero?” Si risposero insieme i fratelli - Bobby alzò gli occhi al cielo con un sospiro - lo faceva sempre quando i fratelli facevano così - “Bene - questo per dirvi che non sarà facile “raccogliere indizi” - comunque - ecco qua” - mentre parlava Katherin tolse dalla grande borsa di cuoio che portava a tracolla - un cartelletta che porse a Bobby che cominciò a scorrere i vari documenti e fotografie che conteneva - e aggiunse: “è iniziato tutto un paio di mesi fa - una commessa del bar che avete visto all’entrata - ha preso un coltello e ha pensato bene di cercare di affettare alcuni clienti seduti ai tavolini - non è morto nessuno - ma lei seppur chiusa in un ospedale psichiatrico - dopo tre giorni è riuscita a salire sul tetto e a lanciarsi nel cortile, non ce l’ha fatta! Comunque ha sempre farneticato, non ha mai dato una spiegazione per quello che aveva fatto - si chiamava Jenny Rollando e aveva 31 anni - trovi li tutta la storia Bobby - era sposata da tre anni e viveva felicemente con il marito e un bambino di un anno e mezzo - persona normalissima.
    Il secondo caso riguarda sempre una donna - stavolta un ragazza di 22 anni - Jody Maine - è stata trovata morta nel Oak Lake Park - circa ad un paio d’ore da qui - niente ferite - solo morta - catalogato come morte naturale - altri due casi come questo nell’Antelope Park e sempre donne” - “cosa dice la polizia?” - chiese Dean - “il primo si trattava di suicidio - per gli altri tre - il medico legale non ha potuto trovare altre cause che non la morte naturale per arresto cardiaco. Conosco molto bene il medico legale - è molto in gamba - e pur ammettendo le strane coincidenze - non ha potuto dichiarare altro nelle autopsie “.
    Bobby sospirò e la guardò - poi si rivolse ai ragazzi : “sapete - Katherin era -- una cacciatrice una volta - e se ci ha chiamato è perché in questi parchi c’è qualche cosa“ - i ragazzi la guardarono con un’espressione interrogativa - tranne Hellen e Joe non avevano mai conosciuto altre donne cacciatrici - ma non era il momento di fare domande -
    “Sono successe altre cose strane” aggiunse la donna - “un guardiano è diventato improvvisamente violento - e ha picchiato a sangue la moglie - un’addetta alle pulizie della zona ristoro si è messa improvvisamente a distruggere ogni cosa le capitasse sotto mano - le hanno dovuto mettere la camicia di forza - poi altri casi di gente improvvisamente impazzita - ma questi non sono i segnali più importanti” - “Cos’altro è successo?” chiese Bobby - “tutte queste persone nei loro deliri - parlano di un mostro che li guarda - un mostro con le ali di un Angelo” - “un Angelo?” chiesero in coro i ragazzi - “no” rispose lei - “un mostro con le ali di un Angelo - se in più aggiungiamo nebbie improvvise - e sempre nel momento delle strane morti - cosa vi viene in mente ragazzi?” -
    Dopo un attimo di silenzio fu Bobby a parlare “ Presagi demoniaci?” - “Si “ - rispose Sam - “ma un mostro con le Ali di un Angelo potrebbe benissimo essere un demone - ma perché non fa come tutti gli altri e non si sceglie un corpo per andarsene in giro indisturbato?” - chiese Dean quasi parlando tra se’ e se’ - “E’ quello che mi sono chiesta anch’io - perché una volta trovato - il demone si può esorcizzare - ma questo non saprei” - aggiunse Katherin - “Forse qualcuno lo ha evocato” - disse Sam pensieroso - tutti lo guardarono - e lui aggiunse: “e se qualcuno lo ha fatto - deve essere successo qui vicino - in questi parchi” - “ma dai Sam - conosco la gente che lavora in questi luoghi - sono tutte brave persone - di certo non se ne vanno in giro a evocare demoni” rispose Katherin - “ma se fosse così - cosa dovremmo fare?” chiese Bobby rivolgendosi a Sam - Dean fece per rispondere ma Bobby lo zittì - “ho chiesto a Sam” - “Sam sembrava pensieroso - ma rispose al cacciatore - dovremmo trovare chi o cosa lo ha evocato e cercare di rispedire il demone da dove è venuto” - “già ma qui non c’e gente capace di fare questo - ragazzi - io me ne sarei accorta - so cosa è il male e sento le persone che sono capaci di farlo - mi sono ritirata solo per crescere mia figlia lontano da tutto quel marciume che mi circondava - ma non mi sono rammollita - me ne sarei accorta” - fu l’accorata risposta di Katherin - che sembrò colpire in particolar modo Sam - “quindi tu ti sei ritirata solo per questo - non perché -- non so - eri stanca di fare questa vita o -- avevi paura - o qualcosa d‘altro?” chiese Sam - guardandola intensamente come se per lui fosse molto importante la sua risposta - anche Dean e Bobby guardarono la donna - forse sperando in una risposta che potesse in qualche modo dare sollievo ai dubbi di Sam o ai loro!.
    Si Sam - mi sono ritirata perché aspettavo mia figlia - e dopo ho voluto essere con lei ogni giorno, cercando di essere una buona madre. Certo che ero stanca di fare quella vita - lo ero ogni giorno - e certo che avevo paura - ne avevo in ogni istante, ed ero anche arrabbiata e confusa - ma ogni volta che mi alzavo al mattino sentivo che quella era la vita che volevo fare - era tutto quello che sapevo fare - era quello che mi teneva sveglia la notte e nello stesso tempo - dopo la risoluzione di un caso - era quello che mi permetteva di addormentarmi soddisfata al pensiero di aver salvato delle vite - ed era quello per cui valeva la pena di morire - e sai una cosa ragazzo mio ? Non è detto che non la riprenda - quella vita - come vedi il male - se vuole - ci raggiunge sempre - quindi meglio essere sempre in allenamento - no?” - Sam deglutì a fatica - e poi rispose piano “Certo - hai ragione” - Dean e Bobby si guardarono in silenzio intensamente.
    Mentre parlavano - ormai si era fatta quasi buio - ma non era ancora sera - c’era qualche cosa di strano - nell’aria che tutti i cacciatori percepirono - “sta arrivando la nebbia - e qualche cosa di brutto succederà di nuovo - ragazzi” - disse la dona amaramente.
    “Se tu dici che non ci sono persone qui capaci di fare una cosa del genere - io mi fido Katherin - ma forse qualcuno lo ha fatto inavvertitamente - senza volerlo” - disse Sam con convinzione attirando l’attenzione dei suoi compagni - “dimmi - ci sono chiese o cappelle in questi paraggi?” - “Ci sono parecchie cappelle - ma una sola chiesa - anzi è poco più di una cappella - è vicina - giu’ in fondo a quel sentiero e --- - “andiamoci - presto!“ - la interruppe Sam alzandosi - e tutti si incamminarono velocemente - preceduti da Katherin - che aveva una torcia nel borsone - dato che ormai la nebbia aveva tolto alla luca ogni possibilità di rischiarare quel piccolo angolo di paradiso.
    Dopo circa mezz’ora - finalmente arrivarono. Si trovarono di fronte ad una chiesetta dai muri candidi - alla luce della lampada si riusciva a malapena a scorgere la porta d’entrata - “E’ sempre aperta” - disse Katherin spingendola - entrarono - “aspettate so dov’è l’interruttore generale” - la donna si avviò verso quella che sembrava essere la porta della sacrestia e dopo qualche secondo la chiesa si illuminò.
    Certo era davvero piccola - c’erano due file di quattro panche ciascuna e un piccolo altare sopra cui spiccava un grande crocifisso di legno, i muri erano spogli - ma l’altare era fatto di legno scolpito - ed era ricoperto da una bellissima striscia di lino ricamata - tutto era inoltre ingentilito da vasi di rose arancio che ricoprivano interamente i davanzali delle due piccole finestre laterali, era di certo una chiesa molto antica lo si capiva dal pavimento in sasso grezzo e dal soffitto di mattoni e travi di legno - alla destra dell’altare un piccolo organo.
    “E’ ben tenuta” disse Bobby - qualcuno deve prendersi molta cura di questo posto”.
    “Cosa dobbiano cercare Sammy?” chiese Dean - guardando il fratello - e così fecero anche gli altri -
    Dopo un attimo di esitazione il ragazzo rispose: “chi si prende cura di questa chiesa forse - senza volerlo - ha evocato un demone - quindi dobbiano cercare delle iscrizioni o dei testi antichi custoditi qui dentro” - mentre parlava si muoveva guardandosi attentamente intorno - initato dai suoi compagni - “non sembra che qui ci sia molto” ribattè Dean - osservando attentamente le incisioni sull’altare - “proviamo in Sacrestia” - entrarono in una stanzetta - che ospitava su una parete un grande armadio di legno scuro - contenente probabilmente i paramenti sacri - una scrivania al centro della stanza con una vecchia poltrona e un paio di sedie completavano l’arredamento della stanza.
    Dalla finestra che stava dietro la scrivania si vedeva soltanto una grande nebbia grigia, fitta e spaventosa - “ragazzi dobbiamo fare qualche cosa” - il tono di Katherin era proprio agitato - Dean e Bobby stavano ispezionando il contenuto dei cassetti della scrivania - non sapendo comunque neppure loro - di preciso - cosa cercare - Sam invece andò verso l’altare e pensò di sedersi all’organo e di ispezionare gli spartiti contenuti in una cartellina che vi era appoggiata sopra - ma che però era vuota - “nessuno suona più questo vecchio organo ormai da tanto tempo” disse Katherin che lo aveva seguito fuori dalla sacrestia - Sam sospirò - fece per alzarsi ma fu attratto da un piccolo e apparentemente insignificante affresco - che si trovava proprio in un angolo della parete proprio di fronte a lui - “guardate” urlò - e anche gli altri li raggiunsero - il piccolo affresco raffigurava un pentagramma di quattro righe con delle note disegnate - “credi che sia questa la chiave - che qualcuno abbia seguito queste note evocando il demonte?” - chiese Bobby trafelato - “potrebbe essere - ci sono parecchie leggende che narrano di particolari “chiavi” per evocare i demoni - poesie o litanie - o anche spartiti musicali” - rispose Sam convinto - “e allora cosa facciamo?” chiese Dean - “l’unico modo per rispedire il demone all’inferno è ripetere la sequenza - in questo caso - credo che si debba suonare questa musica” - Sam ora era più pensieroso mentre parlava - “e allora fallo - che aspetti?” - fece Dean - sia Bobby che Sam si guardarono - e fu Bobby a rispondere “in genere si crede che per evocare un demone le note debbano essere suonate al contrario - per ricacciarlo a casa sua invece - bisogna suonarle normalmente” - “Si - ma non mi convince!” ribattè Sam - “se come crediamo qualcuno ha suonato per caso queste note - non lo ha fatto certo al contrario - quindi direi che quello raffigurato sul dipinto - è già lo spartito pronto per evocare - certo se sbagliassi - potrei evocare un altro demone - ma io a questo punto direi che il modo giusto di suonare è seguire le note da destra verso sinistra - non credete anche voi?” - ci fu un attimo di silenzio poi fu Katherin a rispondere - “Si - credo anch’io - ma soprattutto credo nel tuo istinto Sam - tu ragazzo mi ispiri fiducia - quindi suona!” - “Ok” rispose Sam - e cominciò a suonare - quello che seguì fu un momento molto emozionante per tutti - mentre Sam suonava - la fitta nebbia che circondava la chiesa - si dissolse rapidamente - e cosa ancora più singolare - man mano che suonava le righe del pentagramma svanivano ad una ad una - con l’ultima nota l’affresco era solo una macchia scura sul muro.
    “Grazie ragazzi - siete veramente in gamba - Bobby ha proprio ragione “ - disse Katherin il mattino dopo salutandoli allegramente - “perché cosa dice Bobby di noi - e soprattutto per caso tu e lui ehmm?” chiese Dean incuriosito - ma la donna fece un gran risata e indicò Bobby che dietro di lui - aveva alzato il fucile e lo guardava torvo - “buona fortuna e state attenti e Sam : è giusto avere dubbi - è giusto smettere ed è giusto andare avanti - fai solo quello che il tuo cuore ti dice di fare - e andrà bene!” - “Grazie - Katherin - ma in fondo l’ho sempre saputo - ero solo -- spaventato - ma ora sto bene!” Sam disse queste parole fissando il fratello negli occhi - come per convincerlo con lo sguardo oltre che con le parole.
    Mentre Bobby rimaneva ancora un po’ con la sua amica - i ragazzi salirono in macchina e partirono.
     
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  12. Weird Dahlia
     
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    Finalmente la seconda parte *-* Mi è piaciuta tanto davvero, mi prende molto il tuo modo do scrivere o.o
    Mi è piaciuta tantissimo soprattutto l'idea della nebbia legata al demone perchè mette davvero tanta ansia, ed in particolrare ho adorato l'essenzialità del personaggio di Katherin per aiutare un pò Sam :)
    Davvero ocmplimentoni *-*

    CITAZIONE
    Lo sfogo di Sam fu così disperato - guardava Dean mentre gli occhi si erano riempiti di lacrime che scendevano sul suo viso - ma non fece nulla per nasconderle o cercare di asciugarle - non aveva bisogno di nascondersi di fronte a lui - o forse credeva semplicemente che ignorando quelle lacrime poteva negare l’esistenza del grande dolore che le aveva causate, poi si girò verso il finestrino e abbassò la testa.

    Questa parte qui in particolare mi ha fatto una stretta al cuore :cry:

    CITAZIONE
    ma nel frattempo tu dovrai parlarmi dei tuoi dubbi e delle tue paure - non lasciarmi più fuori Sammy - ok?” - “Ok Dean - ma vale anche per te!” - rispose Sam con un tono più sollevato.

    L'occhio per occhio, dente per dente -era così che si diceva? :blink: - beh mi è sempre piaciuto comunque :lol:

    CITAZIONE
    “Perché non vi tenete la mano - piccioncini” - la voce di Bobby li fece trasalire

    Questa poi è troppo divertente XDD
    Anche perchè ho davvero immaginato Sam e Dean mano nella mano e trallàllerotrallàlà o.o
     
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  13. Passiøn
     
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    Grazie per avermi tolto il dubbio sugli spoiler e aver scritto la seconda parte!
    Mi piace da morire come scrivi... la scena tra Dean e Sam in macchina mi ha fatto venire gli occhi lucidi image
    Molto misterioso e poetico il caso del demone, con la nebbia, le note, la chiesa... wow.
    Brava!
     
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  14. dani61
     
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    Grazie ragazze - ma come siete mattiniere!! Sono contenta davvero che vi sia piaciuto il racconto - be' SPN è tutto questo - commozione - ironia e paura. Siete proprio dei tesorini - grazie!!!!
     
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  15. *ila*
     
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    uhhhh!!! ma poi me lo leggo bene con calma!!!! ^___^
     
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22 replies since 18/7/2010, 13:48   942 views
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