Supernatural Origins

fanfiction by Amariah

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  1. Amariah
     
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    Titolo:Supernatural Origins
    Autore: Amariah
    Fandom: Supernatural
    Timeline: Pre-serie
    Spoilers: possibili spoilers fino alla quinta stagione
    Personaggi: John, Sam, Dean Winchester e altri personaggi minori della serie.
    Descrizione: Cos'è successo in quei fatidici ventidue anni? Ecco la lenta trasformazione di John Winchester da padre di famiglia ad ossessionato e vendicativo cacciatore... dello spensierato Dean a fratello iperprotettivo... del piccolo Sammy a un ragazzo che cerca la sua libertà da una vita che non sopporta. Ecco la storia di tre eroi prima della scoperta del loro destino.


    Tutti i personaggi principali descritti non mi appartengono. Storia scritta senza scopi di lucro.




    Piccola Premessa:

    allora, io sono una di quelle (forse l'unica, dato che mi faccio questi ragionamenti contorti un po' troppo spesso -_- ) che dopo aver visto la fine della quinta stagione di supernatural mi sono chiesta: ma porca paletta (sì vabbè, non proprio così), è possibile che tutto quello che hanno fatto i nostri eroi, tutte le decisioni, hanno portato loro fino a qui? Perchè, o finiva come tutti sappiamo o morivano entrambi. La situazione. per loro, è cambiata solo all'ultimo secondo con una variante non troppo bella. Insomma, quale mente perversa ( Erik K. ti senti fischiare le orecchie?) poteva fare un percorso così lungo di scelte, pensieri intricati etc... etc... Azazel, Lilith, svendita di anime e compagnia bella per arrivare fin qui? A fermare l'apocalisse?

    E, inevitabilmente mi è venuta la nostalgia dei vecchi tempi, dove il massimo dello sforzo era bruciare qualche resto o tagliare la testa ad un vampiro invece che fare patti con la Morte in persona. Dove i nostri eroi soffrivano relativamente di meno ( beata ignoranza :P ). Ma soprattutto, mi è venuta in mente la scena iniziale del pilot, dove tutto è iniziato.

    Così, ho provato a descrivere ciò che è successo subito dopo la morte di Mary. Per, appunto, ricordare i tempi andati.

    Okay, la mia premessa non è poi così piccola! :rolleyes:

    Buona lettura!!!!


    The beginning of the end

    2 novembre 1983, Lawrence, Kansas

    John Winchester è seduto sul cofano della sua fedele Impala con gli occhi fissi sulla sua casa, della quale rimane solo uno scheletro bruciacchiato. A mala pena si rende conto del lieve peso di Sam che riposa ignaro di tutto quello che è appena successo al sicuro tra le sue braccia, oppure del contato della piccola spalla di Dean contro la sua. Il bimbo sta tremando come una foglia dalla paura e fissa anche lui con gli occhi sgranati e pieni di innocenza quello che rimane della propria casa. Proprio non riesce a capire cosa sia successo. Un momento prima sua mamma l’aveva messo a letto cantandogli la sua ninna nanna, la canzone “ehi Jude”, dicendo che doveva dormire su il giorno dopo voleva andare a giocare a pallone con il suo amico Jack e un attimo dopo era stato svegliato dalle grida di Mary. Si era precipitato verso la cameretta di Sam ma prima che potesse raggiungerla, suo padre gli aveva messo in braccio Sammy e gli aveva urlato di portarlo fuori di lì.
    Dean era rimasto spiazzato dato che era stata la prima volta che gli aveva affidato il suo fratellino senza aiutarlo a tenerlo o a raccomandargli di fare attenzione al collo così fragile di Sam.
    Aveva rischiato due volte di cadere dalle scale perché il suo fratellino, avvolto da una grande coperta, tra le sue piccole braccia non gli aveva permesso di vedere dove mettesse i piedi. Poi, era riuscito a uscire dalla casa che era diventata sempre più calda e a tranquillizzare Sam.
    Suo padre l’aveva preso tra le braccia per correre lontano, appena in tempo per non venire investiti dall’esplosione violenta e dalle lingue di fuoco che erano uscite dalla casa, riducendo le finestre in una pioggia di frammenti di vetro.
    Mentre si ripassa quelle immagini nella mente, solleva la testolina per incontrare gli occhi di John.
    “Papà?” sussurra con voce tremante “Papà, dov’è la mamma?”
    John stringe i denti per non mettersi a piangere. Deve essere forte per i suoi due figli. “Dean. La mamma... la mamma adesso...”.
    Si schiarisce la voce per prendere tempo: come dire ad un bambino di circa cinque anni che sua madre è appena morta? “La mamma è in cielo, Dean”.
    Il bambino abbassa lo sguardo mentre le lacrime cominciano a solcargli le guance paffute e arrossate dal calore delle fiamme.
    Come se avesse capito le parole del padre o sentisse la tristezza del fratello maggiore, Sam agita le manine e scoppia in un pianto disperato che fa breccia nel cuore del padre e delle persone che si sono radunate lì, attirati dell’esplosione e delle sirene dei vigili del fuoco.
    Una donna si fa strada a gomitate, seguita a ruota dal marito. Sono George Meyer e sua moglie Julie. “Oh mio Dio! John!” grida la donna, spaventando, se possibile, ancora di più il piccolo Sam.
    George e si avvicina e stringe grevemente la spalla del suo collega di lavoro.
    “John, cosa... com’è successo?” chiede.
    L’uomo scuote il capo “Non lo so, George è... Non lo so”.
    Julie e si guarda intorno e poi sussurra con un tono di voce appena udibile “John e...e... Mary?” La donna, infatti, nota con preoccupazione l’assenza della sua migliore amica.
    “Non ce l’ha fatta”.
    Juile inizia a piangere silenziosamente mentre il marito l’abbraccia per consolarla. John sente Dean stringersi di più contro il suo fianco, mentre Sam riprende a dormire.
    I vigili del fuoco domano l’incendio fino a quando l’intera casa risulta essere un ammasso di legno scuro e deforme.
    Uno dei vigili si avvicina all’uomo “signor Winchester. Non abbiamo trovato il corpo di sua moglie. Mi dispiace, ma il fuoco deve averlo... incenerito”. John annuisce, non sa cos’altro dire. E’ troppo sconvolto per pensare ad altro. La sua Mary, la sua solare, dolce, bellissima Mary è morta.
    “Probabilmente l’incendio è stato causato da un corto circuito ma senza nessuna analisi è difficile da stabilire con certezza”.
    John non annuisce nemmeno più. “Corto circuito? Davvero? Allora come spiegherebbe il fatto che ho trovato mia moglie sviscerata attaccata al soffitto?!” vorrebbe urlargli, ma si trattiene. E’ troppo provato anche solo per parlare. Julie, che si era allontanata un momento per parlare da sola con il marito, si riavvicina ai Winchester. “John, so che probabilmente in questo momento non riesci a pensare ad altro, ma volevo chiederti se fino a quando non troverai una nuova casa, ti andasse di venire da noi. Melissa è in vacanza dai nonni quindi c’è posto per voi”.
    John si passa una mano sugli occhi stanchi “Va benissimo, grazie Julie. Grazie infinite”. La donna gli sorride triste “Allora vado a preparare la stanza. Quando te... ve la sentite, venite pure” e si allontana facendo un cenno al marito.
    John riprende a cullare Sam mentre la folla diminuisce sempre di più, fino a che l’uomo rimane solo con i suoi figli e i pompieri.
    Il capo, dopo aver messo a posto la pompa dell’acqua, si avvicina.
    “Signor Winchester, qui non c’è più niente da fare. Le consiglio di andare... da qualche parte e riposare. In quei sacchetti c’è ciò che rimane della casa. Non è molto ma... abbiamo cercato di salvare più cosa possibili” l’uomo conclude così il suo discorso, consapevole del fatto che la cosa più preziosa che l’uomo davanti a lui aveva avuto non erano riusciti a salvarla.
    “Grazie”.
    “Buonanotte Signor Winchester”.
    I vigili del fuoco se ne vanno e a Dean non danno più fastidio gli occhi a causa delle luci blu lampeggianti.
    Correndo, il bambino scende dalla macchina e si precipita in quello che rimane della casa.
    “Dean! E’ pericoloso!” urla John mentre salta anche lui giù dalla macchina. Vorrebbe corrergli dietro perché ha paura che quella casa maledetta possa crollare definitivamente da un momento all’altro, strappandogli un’altra persona cara.
    “DEAN!”
    D’un tratto John sobbalza quando nota accanto a se un uomo sulla quarantina, alto e ben vestito. E’ Peter Wyatt, un imprenditore ben noto della città.
    “John, ho sentito quello che è successo...”.
    Ma John non lo ascolta “Pete, grazie al cielo! Puoi tenere un attimo Sam? Dean è scappato”.
    L’uomo sorride gentile “Ma certo!”.
    John gli cede senza esitazione il bimbo e si mette a correre urlando il nome del figlio maggiore. Peter abbassa gli occhi sul bimbo sorridendogli “Ciao Sammy”.
    Il bimbo si sveglia e incontra con lo sguardo quello dell’uomo che lo sta tenendo in braccio. Lo fissa intensamente, forse troppo per un bimbo di soli sei mesi, come se lo riconoscesse. Con una manina, stringe l’indice dell’uomo e lo tira fino a che la manica non mostra un taglio sanguinante sul polso.
    “Eh no Sammy. Basta per stasera! Sei proprio un golosone, eh?”.
    Il bambino fa una smorfia contrariata mentre Pete scoppia a ridere.
    John, invece, è riuscito finalmente a riacciuffare Dean, inginocchiato al centro della sua camera, ora sprofondata nel salotto.
    “Dean, dobbiamo andare!”
    “No! Lasciami! Questa è la nostra casa! Non voglio andare via!”.
    John si inginocchia per guardare il figlio dritto negli occhi “Dean, ascolta. E’ difficile per tutti. D’ora in poi non voglio capricci, è chiaro? Dovrai fare quello che ti dirò!”.
    Dean smette di piangere, scioccato dal tono di comando del padre, un tono che non aveva mai sentito.
    “Sissignore”.
    John si alza “Ora andiamo, Sam ci sta aspettando”.
    Dean comincia a camminare verso la macchina mentre John fissa il pavimento o almeno quello che ne rimane: in mezzo alla cenere, c’è l’angelo che Mary aveva comprato prima della nascita di Dean. Le ali sono bruciacchiate e uno degli occhi gli cola sul mento. Ma John lo prende comunque in mano, mentre una valanga di pensieri investono la sua mente.

    “Ma dove l’hai preso?” chiede un John cinque anni più giovane occhieggiando l’angioletto paffuto sopra la mensola.
    “Da uno che svendeva le sue cose” risponde Mary accarezzando il ventre gonfio “L’ho preso per venticinque centesimi”.
    John ride “Beh, sono felice di saperlo”.
    Mary lo guarda fintamente offesa “Ehi!”
    John cerca di spiegarsi “E’ solo che... non ti sembra un po’ scadente?”
    “Mmm... io penso che sia dolce” risponde la ragazza “Non so il motivo per cui mi piace ma... solo... mi piace”.
    John sospira “Allora lo adoro”.
    Mary lo guarda come solo una donna innamorata può guardare suo marito e lo bacia, dolcemente, mentre John le accarezza il pancione dove riposa il suo piccolo primogenito.


    “Papà!”.
    John si mette l’angioletto sotto il braccio e, insieme al figlio raggiunge Peter. “Oh grazie Pete. Sono in debito”.
    “Oh, non preoccuparti John, saprai come sdebitarti” gli sorride l’uomo e John non riesce a capire se sta scherzando oppure no.
    “Okay, ora dammi Sam” dice un po’ brusco John. Poi, mentre il pargoletto ritorna tra le braccia del padre, John fissa Peter negli occhi e sobbalza.
    “Qualche problema John?”.
    L’uomo balbetta “No... è solo... mi è sembrato di vedere... No, lascia perdere. Deve essere la stanchezza”.
    “Papà, questo tizio non mi piace” mormora Dean a bassissima voce.
    “Dean non essere maleducato” lo rimbecca John.
    “E poi puzza!” continua sfrontato il bambino.
    “Dean!!!”
    “Oh, non preoccuparti John. Dean è solo stanco. Non è vero, ragazzino?” dice l’uomo scompigliandoli i capelli, forse con un po’ troppo forte. Dean scappa dietro il padre, mentre Peter sorride di nuovo “Bene. Ora è meglio che vada” lo saluta Peter.
    “Sì e... grazie”.
    “Mi dispiace molto per Mary, John. La conoscevo bene”
    John aiuta Dean a salire sull’Impala e gli mette in braccio Sam poi accende il motore per dirigersi verso la casa di Julie.
    Peter fissa la macchina allontanarsi mentre la smorfia di dolore che aveva sul volto pochi secondi prima si trasforma in un ghigno sadico, quasi inumano.
    “La conoscevo anche meglio di te” ride mentre i suoi occhi, alla luce dei lampioni, mandano riflessi giallo paglierino.




    Vi prego, scrivete cosa ne pensate!!!
    Questa fanfiction è nata come one shot ma se vi piace, posso postare altri capitoli

    Il titolo è preso dal fumetto ( che non ho letto) di Supernatural Origins, così come alcune informazioni (es. il personaggio di Julie) che ho trovato nel sito super-wiki.
    Il resto, è farina del mio sacco.

    Edited by Amariah - 26/9/2010, 13:28
     
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  2. primb_halliwell
     
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    per me puoi continuare :)
     
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  3. dani61
     
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    Che emozione!! Non avevo mai letto dell'inizio della storia - sei stata davvero molto brava - mi sono commossa !! E lo YED - Pete ? Mannaggia a lui!!! Bella davvero e spero proprio tanto che vorrai continuare!
     
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  4. sahany09
     
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    Bell'idea!
    In effetti, nell'episodio pilota l'ultima scena prima del salto temporale di 22 anni, ritrae i tre Winchester, scioccati, fuori dalla casa, ma senza raccontare cosa succede esattamente nei minuti successivi alla fuga.
    Io ho letto Supernatural Origins,
    SPOILER (click to view)
    ma anche qui, inizia proprio da quando vanno a casa di Julie. E ti informo che un paio di pagine dopo, entra in scena il personaggio di Missouri Mosley, la veggente di Ritorno a casa, che ha un ruolo determinante nella vicenda

    Se vuoi continuare a noi (almeno a me) può fare solo piacere.
    Come intendi procedere?
     
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  5. Amariah
     
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    Okay, mi avete convinta! Grazie mille per i complimenti!!!! mi fanno davvero piacere!!!

    @sahany: sì, pensavo di scrivere l'incontro tra john e Missouri. Poi... leggerò qualcosina su super-wiki per trovare qualche idea base!!!


    Grazie ancora per i bei commenti!!!
     
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  6. primb_halliwell
     
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    CITAZIONE (sahany09 @ 20/7/2010, 23:20)
    Bell'idea!
    In effetti, nell'episodio pilota l'ultima scena prima del salto temporale di 22 anni, ritrae i tre Winchester, scioccati, fuori dalla casa, ma senza raccontare cosa succede esattamente nei minuti successivi alla fuga.
    Io ho letto Supernatural Origins,
    SPOILER (click to view)
    ma anche qui, inizia proprio da quando vanno a casa di Julie. E ti informo che un paio di pagine dopo, entra in scena il personaggio di Missouri Mosley, la veggente di Ritorno a casa, che ha un ruolo determinante nella vicenda

    Se vuoi continuare a noi (almeno a me) può fare solo piacere.
    Come intendi procedere?

    quoto ;)

    ragazze dove avete trovato il fumetto?
     
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  7. sahany09
     
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    A me è stato regalato, e in versione italiana, e chi me l' ha regalato (mia cugina) ha detto di averlo trovato in un negozio specializzato in fumetti di tutti i generi. Non so tu dove abiti, ma se nella tua città esiste un negozio specialistico sul genere, prova lì. Oppure potresti anche trovarlo su Internet. Mi dispiace di non poterti dare, per ora, indicazioni più precise. Comunque, so che è rintracciabile.
     
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  8. primb_halliwell
     
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    grazie allora andrò al negozio :)
    ma di cosa parla?
     
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  9. Passiøn
     
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    Mi piace! ^^
    Continua, magari prendendo anche spunto dal fumetto o come preferisci, perchè mi ha proprio presa! XD
     
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  10. Amariah
     
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    CITAZIONE
    grazie allora andrò al negozio
    ma di cosa parla?

    E' la storia di supernatural prima degli eventi narrati dal telefilm, dalla morte di Mary in poi.

    CITAZIONE
    Mi piace! ^^
    Continua, magari prendendo anche spunto dal fumetto o come preferisci, perchè mi ha proprio presa! XD

    Grazie Passion!!! Sono contenta che ti sia piaciuta!!!
     
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  11. primb_halliwell
     
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    amaraiah se t interessa ho messo il secondo della mia fanfiction :)
     
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  12. Amariah
     
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    Lo sto leggendo proprio adesso ;) ;) ;)
     
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  13. primb_halliwell
     
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    ok :)
     
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  14. Vivaldi4love
     
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    Molto bello.
    Davvero ^^
     
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  15. eli*dreamer
     
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    ma io ti adoro!!!mi piace davvero tanto il tuo modo di scrivere!
    Bella anche questa ff!
    Ora vado ad aggiornare la mia XD
     
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86 replies since 20/7/2010, 21:39   1042 views
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