Qualcosa è cambiato

One-shot di Brynhild

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    Lilith vs Sam

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    Titolo: Qualcosa è cambiato
    Autore: Brynhild
    Genere: introspettivo
    Timeline: Durante la 4x01, "Lazarus Rising", dopo che Sam ha restituito il ciondolo a Dean, ma prima che vadano da Pamela
    Sommario: Dean è tornato dall'Inferno, e non è facile la vita del reduce. Soprattutto quando scopri che il tuo "fratellino" in tua assenza è diventato un armadio a quattro ante ed è riuscito a cavarsela benissimo senza di te.
    Avvertenze: Nelle note, SPOILER QUINTA E SESTA STAGIONE; turpiloquio e linguaggio pesante.

    Disclaimer: i personaggi e la storia di "Supernatural" appartengono ad Eric Kripke e soci e alla CW. Il presente lavoro è senza scopo di lucro e creato per puro omaggio allo show e ai suoi creatori.

    Note: sinceramente non ricordo se in quella stanza di motel ci fosse un letto matrimoniale o due letti singoli; ho supposto che, dato che Dean non c'era più e c'era invece Ruby, Sam tendesse più a prendere stanze matrimoniali che a due letti. L'idea mi piaceva e dava origine ad una battuta carina, quindi l'ho mantenuta, e non mi importa se scoprirò che invece c'erano due letti singoli... :P




    E’ cresciuto. Accidenti, se è cresciuto.
    Almeno un altro paio di centimetri, così a occhio.
    Dannazione, ma non smetterà mai di crescere, quest’uomo?
    E dove cavolo ha preso quelle spalle? Quei pettorali? Quei bicipiti?
    Porca miseria, quando prima ci siamo abbracciati mi ha quasi stritolato.
    Scommetto che fa le flessioni tutte le mattine. Maniaco.


    E’ da quando sono entrato in questa stanza che continuo a fissarlo. Non riesco a farne a meno. Come se i miei occhi fossero incollati a lui, alla sua schiena. La sua vista è come una sorgente d’acqua nel deserto, come quella che mi sono scolato avidamente stamattina, in quella stazione di servizio.
    E’ per questo che sono tornato. Per lui.

    Dio, Sammy, quanto è bello rivederti.
    Non puoi nemmeno immaginare quanto.
    Saperti quassù da solo... non è stata la minore delle torture, fratellino.


    Sì, “fratellino”... ma chi voglio prendere in giro? Questa specie di armadio potrebbe piegarmi in quattro e mettermisi in tasca senza nemmeno troppo sforzo.
    E poi... chi cazzo era quella Katy, o Cristy, o come diavolo si chiama?
    Dovrei essere io quello promiscuo, giusto?
    E si dà pure delle arie, poi! “Io non pago...” Sbaglio, o sono io che ti ho insegnato tutto in materia, ragazzino?
    Che ti è successo in questi quattro mesi, Sammy?


    Quattro mesi.
    Quando ho letto la data su quel giornale non sapevo se ridere, piangere o mettermi a urlare.

    Quattro mesi. Solo quattro mesi. Solo quattro fottutissimi mesi sono stato lì sotto.
    E laggiù sono sembrati...
    No, basta. Non voglio pensarci. Non devo più pensarci.
    Ora sono qui, e forse non mi importa nemmeno veramente sapere come faccio ad essere qui. Io sono vivo, Sam è vivo: questo è l’importante. Possiamo riprendere la nostra vita. Ricominciare a cacciare insieme. Ripartire da dove ci eravamo lasciati.
    Ora ho una seconda occasione. Un’occasione per riparare. Per buttarmi tutto alle spalle e ricominciare.


    Sì, certo.
    Come no.


    Bevo un sorso di birra e continuo a guardare Sam mentre si muove per la stanza, spostando le sue cose per far posto alle mie quattro cianfrusaglie recuperate a casa di Bobby. Il mio equipaggiamento è penosamente scarso, ma vedrò di rimpinguarlo strada facendo.
    Il problema è che dovrà farmi posto anche nel letto, dato che nella stanza c’è solo questo matrimoniale su cui sono seduto. Posso solo sperare che Sasquatch non mi spinga via a calci mentre dorme. Di solito rimaneva abbastanza fermo nel sonno, persino quando aveva gli incubi. Ma questo era prima.
    Prima che lo lasciassi solo.
    Prima che dovesse affrontare questa vita da solo per quattro mesi.
    E prima che si trasformasse nell’Incredibile Hulk senza bisogno di diventare verde.

    “Come ti sono andate le cose, mentre non c’ero?” butto là in tono casuale. Non voglio che sappia quanto mi ha terrorizzato sentirgli dire che aveva ‘cercato Lilith per vendicarsi’. Lui non conosce veramente Lilith. E se davvero c’è un Dio da qualche parte, prego e spero che non la conosca MAI.
    “Bene. Voglio dire... considerando le circos...”
    Si ferma di colpo e mi guarda. Mi guarda come se solo adesso cominciasse a rendersi veramente conto di chi c’è nella stanza. Di cosa è veramente successo. Mi guarda, e vedo i suoi occhi inumidirsi e la sua bocca tremare leggermente.
    Conosco quello sguardo.
    Non importa quanti muscoli ha messo su o quanti centimetri è cresciuto: quello sguardo è ancora quello di quando aveva cinque anni, e correva a farsi consolare da me quando cadeva e si faceva male.
    Da me, non da nostro padre.
    Lo stesso sguardo da cucciolo smarrito. La stessa espressione triste e fiduciosa insieme.
    Ma è un attimo soltanto.
    Immediatamente vedo la sua mascella indurirsi, le labbra serrate per impedir loro di tremare. Inghiotte a vuoto un paio di volte e distoglie lo sguardo, battendo le palpebre per scacciare le lacrime. Quando riporta gli occhi su di me sono di nuovo calmi. Solo la loro lucentezza lascia intuire la commozione di poco fa.
    “Diciamo che me la sono cavata,” risponde quasi con noncuranza, da vero cacciatore. “Solo che... non era lo stesso, senza di te.”
    Anche la voce si è fatta più profonda. Più rauca. C’è appena un tremito in fondo a quella voce. La voce di un uomo, non più di un ragazzo.

    Cosa ti è successo in questi mesi, Sammy?
    Che cosa hai fatto? Che cosa hai visto? Cosa hai vissuto?
    Quali orrori? Quali pericoli?
    Hai vissuto anche tu il tuo inferno personale?
    L’inferno in cui ti ho sprofondato nell’attimo stesso in cui precipitavo nel mio.
    Bel lavoro, Dean. Davvero un ottimo lavoro.


    Eppure, se dovessi tornare indietro rifarei esattamente quello che ho fatto.
    Ci sono molte cose di cui devo pentirmi, Sam. Dio, non puoi nemmeno immaginare quante.
    Ma non mi pento di averti riportato in vita.
    Prendermi cura di te è il mio lavoro. L’unico che importi davvero.


    “Ti serve qualcuna delle mie camicie? Uno spazzolino da denti, un rasoio?”
    “Le camicie no, grazie, ho ripreso i miei vestiti a casa di Bobby. Ma uno spazzolino e un rasoio mi farebbero comodo.”
    “Ok, ne ho qualcuno di riserva. Li prendi tu o li porto in bagno?”
    “Portali pure in bagno. Non dovremo fare le valige stasera, spero.”
    La verità è che non mi va di alzarmi per frugare nel mio borsone. Voglio solo restarmene qui seduto a godermi questa fantastica birra e la vista di mio fratello che si affaccenda in giro per la stanza come una massaia alle prese con un ospite inatteso.

    E’ questo che sono? Un ospite?

    Sembra tutto così normale, così quotidiano. Come se niente fosse successo, niente fosse cambiato.
    Eppure forse qualcosa è cambiato.
    Qualcosa nel suo modo di muoversi, nell’atteggiamento.
    Che diamine, ricordo benissimo come se ne andava in giro, un tempo: le spalle sempre un po’ curve per mettersi al livello degli interlocutori, impacciato da quella statura fuori norma, gambe e braccia troppo lunghe che sembravano non trovare mai la giusta posizione o la giusta coordinazione.
    Ora invece lo vedo muoversi sicuro, disinvolto, persino... ma sì, direi quasi aggraziato... sempre che si possa definire Conan il Barbaro “aggraziato”. Le spalle squadrate, la schiena dritta. Un uomo padrone di sé e della propria vita. Un uomo che non deve rendere conto a nessuno dei propri spostamenti e delle proprie decisioni.
    Un tempo sembrava sempre cercare di scomparire, o almeno di non farsi notare troppo. Ora la sua presenza riempie letteralmente la stanza.

    Sei cresciuto, Sammy. Accidenti, se sei cresciuto.
    Sei corso avanti e non so come raggiungerti.
    Sei troppo grande e grosso per avere ancora bisogno di me a coprirti le spalle. Che cavolo, sei riuscito benissimo a sopravvivere per quattro mesi, senza di me. Persino senza Bobby. Potrei tranquillamente mollare tutto e ritirarmi, e probabilmente la tua vita non ne risentirebbe granché.
    E allora che cazzo sono tornato a fare? Che ci faccio qui?


    Non mi sono mai sentito così inutile. Così superfluo.
    Così furioso, anche. Con lui e con me stesso.
    Con lui perché so che al suo posto io sarei andato fuori di testa, e probabilmente dopo quattro mesi mi avrebbero trovato abbracciato ad una bottiglia, non ad una bella ragazza in attesa di una pizza. Con lui, perché speravo che la mia morte significasse qualcosa di più. Perché speravo che la mia assenza non fosse così facile da riempire. Perché in fondo... molto in fondo... speravo che... soffrisse di più.
    E furioso con me stesso per il solo fatto di aver pensato una cosa del genere.

    Che razza di bastardo sono?
    Faccio un patto col diavolo e mi vendo l’anima, massacrando il cuore a mio fratello e mollandogli pure la rogna di tirarmene fuori, gli faccio un mare di storie sui suoi metodi, col mio ultimo respiro gli chiedo persino di continuare a combattere al mio posto... e poi, quando scopro che l’ha fatto, trovo pure da lamentarmi? Da essere deluso?
    Me lo merito tutto, l’inferno.


    Mi dispiace, Sammy.
    E’ solo che... in un certo senso speravo che tutto potesse tornare come prima. Come quando eravamo ancora io e te contro i mostri cattivi. Prima del mio patto, prima del patto di papà. Quando era ancora tutto semplice e le uniche cose di cui dovevamo preoccuparci era di non farci ammazzare dal fantasma di turno, assicurarci che papà stesse bene e trovare Occhi Gialli per vendicare la mamma.
    Quando io ero il fratello maggiore e tu il mio fratellino rompipalle da proteggere e guidare.
    Ma tu non sei più il mio fratellino, ormai. Non hai più bisogno di essere protetto. E non so se avrai molta voglia di seguire la mia guida.
    La verità è che sono io ad aver bisogno di te, ora.
    Sei l’unica speranza che mi rimane, Sam. L’unica possibilità che ho per ricominciare a vivere. Vivere davvero. Per redimermi e cancellare tutto quello che...


    “Ehi.”
    Sono talmente sprofondato nei miei allegri pensieri che sobbalzo quando Sam viene a sedermisi accanto, una birra in mano e l’aria di chi vuole fare una lunga chiacchierata a cuore aperto. Che di solito per Sam significa che io gli apro il mio cuore mentre lui sta a sentire senza dire niente o quasi. Almeno in questo non sembra cambiato.
    “Ehi.”
    “Come stai?”
    Abbastanza di merda, grazie. “Alla grande. E tu?”
    Beve un sorso di birra. “Alla grande anch’io.”
    “Già, me ne sono accorto.” Non riesco ad evitare la nota di amarezza nella mia voce. “Mi dispiace di aver rovinato il tuo piccolo tête-à-tête con Katy, o Cristy, o quel che è.”
    Scrolla le spalle. “Non preoccuparti. Tanto tornerà non appena la chiamerò.”
    Colgo un sorriso soddisfatto sulle sue labbra. “Cos’è, sei diventato uno sciupafemmine, adesso?”
    Alza la birra verso di me in un ironico brindisi. “Ho avuto un buon maestro.”
    “Puoi dirlo forte,” brontolo; “E da adesso in poi stai attento, perché il fratello bello è tornato e ha ben quattro mesi di astinenza da recuperare.”
    Scoppia a ridere, e io mi ritrovo a bearmi di quel suono che non sento da tanto, troppo tempo. E’ come abbeverarsi ad una sorgente d’acqua pura dopo aver passato giorni e settimane e mesi in una fogna.
    Vorrei tuffarmi in questo suono, avvolgermici dentro come in una coperta. Vorrei che non finisse mai.
    “Dio, quanto mi sei mancato, Dean,” mormora infine Sam, con voce strozzata, prendendo un sorso di birra; “Quanto mi è mancato tutto questo.”
    Lo guardo di sottecchi, indeciso se credergli o no. “Davvero?”
    “Sì. Te l’ho detto, non... non era lo stesso senza di te.” Di nuovo quel leggero tremito in fondo alla voce. “Cacciare non è stato un problema. Ok, non è stato facile, qualche volta ho rischiato brutto, ma... me la sono sempre cavata. Ma poi? Alla fine della giornata, quando il lavoro era fatto e mi ritrovavo da solo nella mia stanza d’albergo... che cosa avevo in mano? Cosa mi restava?”(1) Una smorfia amara gli si disegna sulla faccia. “Niente. Niente e nessuno. Nessuno con cui parlare, nessuno con cui scambiare una battuta, incazzarmi, farmi una birra... niente.”
    Stringo la presa sulla bottiglia che tengo in mano. So di cosa sta parlando. Ci sono passato anch’io, quando papà era sparito e lui era ancora a Stanford. Solo che per me sono state tre settimane, e avevo ancora lui. Per lui sono stati quattro mesi. E in questi quattro mesi io sono marcito all’inferno.
    “Nemmeno un po’ di compagnia femminile?” cerco di ironizzare per tirarlo su. Il che, trattandosi di Sam, si rivela ovviamente impossibile.
    “Oh, quella...” Esita, abbassa lo sguardo. “Quella... no, quella serviva solo a non pensare. A dimenticare tutto per un po’. Io volevo qualcuno che sapesse. Che capisse quello di cui stavo parlando.”
    “Allora perché non sei rimasto con Bobby, Sam?”
    “Tu non capisci!” sbotta. Mi guarda, e finalmente riesco a vedere che i suoi occhi sono pieni di lacrime, ora. “Io non volevo soltanto qualcuno! Volevo mio fratello! (2) Cristo, Dean, siamo stati insieme tutta la vita, c’erano cose di cui potevo parlare solo con te. Frasi che solo tu potevi capire, scherzi a cui solo tu avresti potuto ridere, battute che solo tu avresti potuto fare. Era di questo che avevo bisogno!”

    Wow.
    Alla faccia della chiacchierata a cuore aperto.


    Avevo dimenticato quanto Sam potesse diventare emotivo, in queste situazioni.
    Forse non è cresciuto poi così tanto, dopotutto.
    E alla fin fine, è stato lui ad aprirmi il suo cuore.

    E così hai ancora bisogno di me, fratellino?
    Anche se adesso sai cavartela benissimo da solo e hai due spalle che sono il doppio delle mie... hai ancora bisogno di me?
    Forse hai ragione, forse essere fratelli è qualcosa di più che proteggersi a vicenda.
    Forse ci sono molti modi di avere bisogno l’uno dell’altro.

    Che cazzo, Sam, me lo dici come faccio adesso a risponderti senza sembrare una ragazzina piagnucolosa?

    Accosto impercettibilmente la mia spalla alla sua. Un contatto appena accennato, quel tanto che basta a fargli sentire il mio sostegno... e a chiedere il suo. Gli batto affettuosamente una mano sul ginocchio. “E’ tutto ok, Sammy,” mormoro, sperando che non noti troppo il nodo che mi stringe la gola e rende la mia voce più rauca del normale; “E’ tutto ok. Sono qui, adesso. E non ho intenzione di andarmene.”(3)
    Mi guarda mordendosi un labbro, con la sua dannata espressione da cucciolo e gli occhi lucidi, e mi rendo conto che anch’io non devo avere un aspetto molto più dignitoso. Devo fare qualcosa, prima di perdere definitivamente la faccia.
    “Stronzo,” mormoro, strizzandogli l’occhio.
    Lentamente, un mezzo sorriso gli si disegna sulle labbra. “Idiota,” replica, con gli occhi scintillanti, e non importa se di lacrime o di affetto o di divertimento.
    Tra fratelli, non fa molta differenza.

    Tocco la sua bottiglia con la mia e ce ne restiamo lì, l’uno accanto all’altro, a gustarci le nostre birre, un sorso dopo l’altro, lentamente
    Nessuno di noi aggiunge altre parole. Non ce n’è bisogno.
    Sì, siamo cambiati. La vita, la morte, la caccia, l'Inferno... non potevamo non cambiare.
    Ma forse non è così importante. In fondo, certe cose non cambiano mai, vero?



    (1) Ispirazione, anche se non citazione letterale, da Dire Straits, Private Investigations
    (2) Supernatural 6x01, "Exile on Main Street"
    (3) Supernatural 5x22, "Swan Song"
     
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  2. dani61
     
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    Appena letta, sinceramente non so cosa dire - adesso -
    sono commossa!
    Confesso che, in quella puntata, anch'io avrei pensato di trovare Sam un pochino più .... distrutto, e ho immaginato che anche Dean se lo sarebbe aspettato, durante quella puntata mi è mancato qualcosa, forse proprio una scena come quella che hai descritto tu con i bros seduti vicini sorseggiando birra con apparente noncuranza, ma ecco - all'improvviso - parole e sguardi che fanno capire tutta la sofferenza e la disperazione che ha veramente provato il piccino senza il suo fratellone vicino, e il sollievo che ha provato Dean nel rendersi conto che suo fratello, almeno in quello non era cambiato. Come ciliegina sulla torta, qui, avrei gradito tantissimo un bell'abbraccio, alla faccia dell'apparente ruvidità che caratterizzia il comportamento dei ragazzi in queste situazioni, e a cui ci hanno abituati, ed alla faccia dello slash con cui tu, a parer mio e scusami se è un'impressione sbagliata, hai sapientemente giocherellato con grande maestria ed in punta di piedi.
    Bellissimo racconto, sentimenti e situazioni rese reali dalla tua scrittura, quindi che dire ... bravissima e complimenti!
     
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  3. John7776
     
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    ho divorato questo capitolo velocemente proprio come lo hai scritto mi ha fatto amare tanto leggerlo...complimenti davvero ben scritto sarebbe stato un ottimo episodio se l'avesse scritto kripke complimentoni spero in un'altra one shoot! :)
     
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  4. William™
     
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    Woow, davvero bello! Scrivi benissimo, bravo/a! Mi è piaciuto davvero molto questo capitolo...
     
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    Lilith vs Sam

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    Innanzitutto, grazie dei complimenti.

    CITAZIONE (dani61 @ 8/11/2010, 15:16) 
    Confesso che, in quella puntata, anch'io avrei pensato di trovare Sam un pochino più .... distrutto, e ho immaginato che anche Dean se lo sarebbe aspettato, durante quella puntata mi è mancato qualcosa, forse proprio una scena come quella che hai descritto tu

    Confesso che è stato così anche per me. Questa scena è nata spontanea nella mia mente praticamente così com'è (l'ho scritta quasi di getto, ho ritoccato pochissimo) proprio perché guardando l'episodio ho sentito in Dean una certa delusione, nel vedere il fratello che se la spassava allegramente (almeno all'apparenza) solo quattro mesi dopo la sua morte, e volevo compensare un po' la cosa. E perché non potevo credere che Sam non avesse comunque passato un periodo d'inferno, nonostante la presenza e l'aiuto (chiamiamolo così) di Ruby.

    E anche per un altro motivo (vedi sotto).

    CITAZIONE
    Come ciliegina sulla torta, qui, avrei gradito tantissimo un bell'abbraccio, alla faccia dell'apparente ruvidità che caratterizzia il comportamento dei ragazzi in queste situazioni, e a cui ci hanno abituati, ed alla faccia dello slash con cui tu, a parer mio e scusami se è un'impressione sbagliata, hai sapientemente giocherellato con grande maestria ed in punta di piedi.

    Beh, a dire la verità... sì, l'impressione è sbagliata. :lol:
    Se devo dire la sincera verità, a me il Wincest dà decisamente fastidio, in grafica, video e letteratura, e quindi non volevo accennare alla cosa nemmeno lontanamente. Però posso capire che alcuni passaggi possano dare quell'impressione. ;)

    Il problema è che il legame tra Dean e Sam talvolta davvero dà l'impressione di sfiorare il morboso, soprattutto da parte di Dean. Soprattutto nel suo essere terribilmente Sam-centrico dal punto di vista psicologico ed esistenziale. In realtà, la sua relazione è più da genitore-figlio, che da fratello maggiore-fratello minore, il che è comprensibile, data la loro storia e la loro esperienza di vita.

    Così ho provato a immaginare come potesse sentirsi nel dover affrontare il fatto che il suo "bambino" era cresciuto e poteva fare da solo. Che (apparentemente) non aveva più bisogno di lui (una cosa che per Dean è assolutamente indispensabile). Le stesse emozioni che probabilmente deve affrontare un genitore quando il figlio cresce e comincia a fare la sua vita e le sue scelte. O addirittura va via di casa. Una dinamica relazionale che viene completamente rivoluzionata e deve essere impostata su nuove basi, non più "ti voglio bene perché sei piccolo e indifeso e io sono responsabile per te e questo dà senso alla mia vita- ti voglio bene perché mi nutri e mi proteggi e questo mi dà forza e sicurezza", ma un rapporto più paritario, un bisogno reciproco basato su altre cose (comprensione, fiducia, lealtà, compagnia e collaborazione, simpatia personale, esperienze comuni...).

    Però non ho voluto inserire l'abbraccio perché... mi piace cercare di mantenermi il più possibile "in character". E, nonostante tutte le fantasie wincest, se si va a ben guardare, i contatti fisici affettuosi tra Dean e Sam sono rari, se si escludono i momenti di gioia più intensa e di scampato pericolo e quelli in cui l'uno salva, o solleva, o cura, o sostiene l'altro (che ovviamente, data la vita che fanno, sono piuttosto frequenti). In genere il loro affetto si esprime più tramite sguardi, sorrisi, spinte scherzose o semplice presenza fisica o tramite mezze frasi e battute sarcastiche.

    Sono uomini, e voglio mantenerli tali nelle mie descrizioni. E poi a me piace molto il modo maschile di esprimere l'affetto.


    CITAZIONE
    Bellissimo racconto, sentimenti e situazioni rese reali dalla tua scrittura, quindi che dire ... bravissima e complimenti!

    Grazie ancora! :wub:
     
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  6. John7776
     
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    brinyld vedo che hai delle idee chiare su ciò che scrivi !! complimenti pure per quello! :) se ti va leggi le mia fanfiction :)!
     
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  7. dani61
     
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    Certo avevo il dubbio che fosse un'impressione sbagliata quello dello slash. Comunque anche a me non piace lo slash fra i bros - ma fra i J2 mi diverte un po' - quando guardo le puntate, a volte ed in certe situazioni, confesso che sono in attesa di qualche cosa che so che non avverrà mai, e cioè un bel abbraccio, e anche quando ce ne sono stati, non mi sembravano abbastanza "calorosi" per dimostrare anche con un gesto quel grande affetto che lega i bros, certo so che sarebbe solo qualcosa di superfluo dato tutto il trascorso che hanno vissuto, e so che fra uomini non si fa, ma io sono una romanticona e ci spero sempre, ma in questo lungi da me pensare ad un approccio che non sia quello fraterno, o come dicevi tu, tra padre e figlio, e su questo concordo in pieno - la prima cosa che ho amato in SPN è proprio l'aspetto "pulito" di un rapporto tra fratelli che va ben oltre a qualsiasi tipologia affettiva a cui io sono abituata - quindi SORRY - e adesso me la vado a rileggere ... di nuovo!!!
     
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  8. sahany09
     
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    Bryyyyynn!! Sei tornata, evviva!!
    Intendo dire che sei tornata a scrivere.
    Bellissimo questo oneshot introspettivo e non è affatto slash.
    Bravissima!!!
    Anche tu scrivi molto bene.
     
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    Lilith vs Sam

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    Grazie Sahany! E' che certe volte le scene nascono nella mia mente mentre guardo gli episodi, e a quel punto devo seguire il "demone della scrittura", prima che l'ispirazione se ne vada. Ma per le storie lunghe è molto più difficile, e non sono sicura di esserci portata.

    CITAZIONE (John7776 @ 8/11/2010, 19:24) 
    brinyld vedo che hai delle idee chiare su ciò che scrivi !! complimenti pure per quello! :) se ti va leggi le mia fanfiction :)!

    Le leggo, le leggo. Lo dico a te e vorrei dirlo a tutti gli scrittori della sezione: cerco di leggere quasi tutte le ff (tranne quelle che creano crossover con fandom che non seguo o non mi interessano), ma non sempre commento, semplicemente perché mi sto godendo la storia e mi piace vedere come procede, o perché ripetere sempre "bello, bravo" potrebbe risultare monotono... :P :D

    CITAZIONE (dani61 @ 9/11/2010, 00:02) 
    confesso che sono in attesa di qualche cosa che so che non avverrà mai, e cioè un bel abbraccio, e anche quando ce ne sono stati, non mi sembravano abbastanza "calorosi" per dimostrare anche con un gesto quel grande affetto che lega i bros, certo so che sarebbe solo qualcosa di superfluo dato tutto il trascorso che hanno vissuto, e so che fra uomini non si fa, ma io sono una romanticona e ci spero sempre,

    Anche io adoro gil abbracci tra i bros. Mi si scioglie il cuore quando li vedo. E' che penso che, perché l'effetto resti sempre questo, non debbano essere troppo frequenti, non finiscano per diventare qualcosa di scontato, che uno "si aspetta". Dovrebbero essere sempre l'espressione di un'emozione MOLTO intensa. Proprio perché normalmente i due non si lasciano andare a manifestazioni così palesi, quando questo avviene allora vuol dire che dentro di loro in quel momento c'è qualcosa di veramente, veramente grosso. Ed è questo a sciogliermi, ancor più che l'abbraccio in se stesso.

    Quindi dovrei costruire una situazione in cui un abbraccio o qualcosa di simile sia giustificato e appunto segno di questa intensità. Una hurt/comfort in cui uno dei due sia seriamente ferito, o riesca a salvare l'altro dalla morte per un soffio. Cose così. Non so, ci dovrò pensare... ;)
     
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  10. Amariah
     
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    Oh Cielo! Sono in lacrime!
    Questa one-shot è così profonda! Intensa! un vero scavo nei pensieri e nei sentimenti di Dean!

    Complimenti Brynhild!!!
     
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  11. Vivaldi4love
     
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    COMPLIMENTI!!!!!!!!!!
    Ottimo lavoro, non so che aggiungere ^^
     
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  12.  
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    Lilith vs Sam

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    Grazie!
     
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  13. sahany09
     
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    CITAZIONE
    sinceramente non ricordo se in quella stanza di motel ci fosse un letto matrimoniale o due letti singoli

    Il letto era matrimoniale, Brynhild. Ci hai preso.
     
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  14. Vivaldi4love
     
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    ;)
    :D
     
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  15. dani61
     
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    CITAZIONE (Brynhild @ 9/11/2010, 11:24) 
    Quindi dovrei costruire una situazione in cui un abbraccio o qualcosa di simile sia giustificato e appunto segno di questa intensità. Una hurt/comfort in cui uno dei due sia seriamente ferito, o riesca a salvare l'altro dalla morte per un soffio. Cose così. Non so, ci dovrò pensare... ;)

    Siiiiiiiiiiiiiiiii ........ non so cos'è una art-confort ma .... sicuramente mi piacerà
     
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26 replies since 8/11/2010, 13:37   289 views
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