Il ritorno

(Sam ha la sua anima di ritorno e poi...)

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  1. selenewinchester
     
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    - Titolo Fan Fiction: IL RITORNO
    - Nome/Nik autore: selenewinchester
    - Fandom : Supernatural
    - Timeline : metà della sesta
    - Sommario : Sam ha riavuto la sua anima grazie a Morte. Adesso non si sa cosa succederà ma Dean sa che suo fratellino è tornato. Brotherly love.
    - Spoiler: 6º season
    - Disclaimer: i personaggi delle serie (Dean, Sam, Bobby, ecc, ecc) non mi appartengono l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
    - Note: Ciaoooo!!! Finalmente ho avuto coraggio e siccome questa storia è una specie di one shot a quattro o cinque capitoli, l'ho tradotta.... Sono sicura che quando la serie tornerà dopo la pausa d'inverno, Sera e i suoi amici non ci lasceranno vedere tutto il brotherly love di cui abbiamo bisogno i fans.... perciò ha fatto la mia propria storia: succede fra la fine di "Appointment in Samarra" e l'inizio di "Like a Virgin".... sono capitoletti brevi ma molto ricchi di amore, dolcezza, tenerezza.... ecc, ecc.
    PS: non ho dimenticato la traduzione di "Cercasi..." sto lavorando al capitolo che segue... ci leggiamo presto!



    INTRODUZIONE.

    Lo vede sdraiato sullo scomodo lettino. Inconscio. Pallido. Perso chi sa dove. E si dispera. Sente la mano di Bobby sul suo petto, trattenendolo. Ascolta parole delle quali non riesce a capire il significato. Vede Morte che si alza in piedi e poi sparisce. Il Cavaliere se n’è andato e lui ha centinaia di domande in gola. Domande senza risposta, solo il tempo potrà risponderle, man mano le circostanze lo essigano.
    Intanto, lui ha suo fratello con sé. È Sammy. Si. È tornato. Ma lui non è felice. Tutto il contrario: l’angoscia gli si agrappa al petto e gli manca il fiato. Sente che le sue gambe non possono sostenerlo nemmeno un minuto. Si siede, sentendosi misero, le lacrime cadono dai suoi occhi verdi e attraversano le sue guancie livide, poi cadono sul braccio di Sam, che dorme. Dorme o è svenuto? Non lo sa e non vuole ancora saperlo.
    Bobby capisce, si avvicina al più giovane dei Winchester, tocca la sua faccia, la fronte, sente il battito del suo cuore e poi guarda Dean, e annuisce. Sam sta bene, sta riposando. Il maggiore accetta con un movimiento della sua testa e poi rimane lí. Immovile. Semplicemente non può lasciarlo. Non ora. Mai più. Rimarrà accanto a lui fino a quando sarà sveglio.
    Bobby tocca leggermente la spalla di Dean e poi sale le scale verso la sua cucina. Il vecchio cacciatore è più lento, più curvo, come se il peso degli anni e delle lote lo portasse sulla schiena. Sa che i giorni seguenti saranno difficili per il fratelli Winchester. Ma lui sarà là, come sempre è stato da quella notte nella quale li vide per la prima volta, addormentati e abbracciati nel sedile posteriore dell’Impala.




    Mmmm Continuo? :bye2:
     
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  2. sahany09
     
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    Direi di si. Oppure puoi scriverne un'altra. Come vuoi.
    Questa è bella.
     
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  3. {William Halliwell}
     
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    Selene sei stata molto chiara e intensa in questo piccolo capitoletto, per me puoi pure continuare... :D Brava!
     
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  4. Vivaldi4love
     
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    Vabbeh ma così mi fai morire.
    Penso a Bobby è ;_______;
     
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    Lilith vs Sam

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    Se continui con questo stile... direi proprio che DEVI continuare!
     
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  6. John7776
     
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    Incredibile complimenti selene continua!!!
     
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  7. dani61
     
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    Bel capitolo - molto dolce - ma ma e ora????
    Bravissima ma continua presto!!
     
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  8. cacciatrice
     
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    ti prego fai uscire il prima possibile, mi piace molto questo
     
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  9. selenewinchester
     
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    Ciaooooo!!! Eccomi, eccomi. Finalmente sono in vacanza e posso tradurre e scrivere... Grazie della vostra pazienzaaa!!! Spero vi piaccia. Ricordate che è pieno di brotherly love....



    CAPITOLO II
    ANGOSCIA



    Le ore trascorrevano lente, pesanti, cariche di presagi terribili. La solitudine diventava più disperante man mano andava avanti la notte. Dean era rimasto accanto a Sam, deciso a non muoversi fino a quando il suo piccolo fratello si svegliasse.
    - Dean, Dean –era Bobby toccando la spalla del maggiore dei Winchester- ti ho portato un po’ di minestra. Devi mangiare qualcosa. Sei rimasto lí per ore e ore.
    - Grazie, Bobby –rispose Dean con uno sguardo gradito, sorridendo con tristezza al vecchio cacciatore.
    - Perché non tenti di dormire un po’? - il tono di preoccupazione si sentiva nella voce di Singer.
    - No. Non lascio Sam in queste condizioni e non suggerire nessuna cosa perché non accetto. Rimango io con lui. Questo è il mio compito e voglio farlo. Hai capito, Bobby?
    Il vecchio cacciatore annuì e toccando la spalla di Dean si ritirò.
    -Buona notte, figlio mio.
    - Buona notte anche per te, Bobby.
    Alcune ore più tardi, Dean Winchester schiacciava un pisolino con la sua schiena appoggiata contro il letto dove dormiva Sam. Il minore si vedeva tranquillo, calmo, un po’ pallido ma il suo respiro faceva vedere che era calmo. Pareva che riposasse finalmente dopo tanti mesi senza poter farlo. Ed è stata questa la scena che finalmente ha tranquillizzato Dean fino a quando appoggiando le braccia e la testa vicino al corpo del minore, si è addormentato senza perdere il contatto fisico con il fratellino. Era una scena tenera e particolare: il minore dei fratelli teso sul letto, perso in un sogno senza sogni, profondo, riparatore. Il maggiore invece, metà del suo corpo sul pavimento, addormentato con la sua testa e le braccia appoggiati su quelli del fratello.
    Lo svegliò un piccolo rumore quasi inaudibile. Ma non per lui. Siu era addormentato pensando a Sam, con i sensi all’erta. Aspettava quel momento. Il momento nel quale Sam avrebbe ricuperato la coscienza, il momento nel quale avrebbe potuto guardarlo negli occhi e riceverlo in questo mondo come fece tanti anni prima quando lo vide per la prima volta tra le braccia di sua madre.
    - Mmmmmm mi f- fa male- furono le prime parole di Sam Winchester.
    - Sam! Sam! Cosa ti succede? Cosa ti fa male, fratello? Sono qui…
    - No, no, no!!!! Sam cominciò a muoversi nel letto, disperato, gli occhi chiusi, come se una potente luce non gli permetesse di aprire le sue palpebre. Ahhhhhhhh! Ahhhhggggg! –i suoni nascevano dalla gola del più giovane dei Winchester e il maggiore non poteva fare nulla per evitare le sofferenze del ragazzo.
    - Saaam! Cos’hai, ragazzo? Cosa senti?- quasi gridava Dean in panico.
    - Non dirò di sì! Non sarò di nessun angelo!- le parole si ascoltavano chiare.
    - Tranquillo, Sam. È già passato !- Dean tentava di tranquillizzare il suo tremante fratello.
    - No, no, no!!! Andate via di qui! Lasciatemi in pace!- ripeteva Sam muovendo le sue mani, tentando di allontanare invisibili fantasma che lo tormentavano in quel momento.
    Il giovane Winchester continuava a occhi chiusi, rimuovendosi nel letto quando Bobby arrivò per vedere cosa succedeva. Lo guardò e poi capì che il ragazzo aveva qualche delirio o delle allucinazioni.
    - Non ha la febbre, perciò non credo che sia un delirio, Dean.
    - E cosa vuoi dire? È pazzo?-domandò il maggiore quasi svenuto dalla disperazione. Perché ha delle allucinazioni? Bobby! Dimmi qualcos’ altro! Non ha funzionato il muro di Morte?
    Mentre diceva così le gambe gli si aflosciarono al maggiore dei Winchester e fu Bobby a sostenerlo prendendolo dalle braccia per evitare che cadesse.
    - Devi rilassarti, ragazzo. Così non aiuti Sam. Pensiamo a quello che gli succede.
    - Va bene, va bene- la risposta gli arrivò a Bobby tra piccole ispirazioni che Dean faceva per tentare di equillibrare la sua psiche, tanto impaurito era in quel momento a vedere suo fratello in quello stato senza sapere il perché.
    - Guarda, la parete che Morte ha fatto è molto nuova. È impossibile che si sia rotta. Potrà rompersi più avanti o non funzionerà se Sam cerca di ricordare tutto. E ti posso assicurare che questo non lo ha fatto ancora. Credo che il suo corpo sta avendo una specie di reazione alla sua anima, come quando ti applicano il vaccino: ti viene la febbre, è una specie di malattia inocua che ti prende. Il corpo si sta adattando all’anima. E non devi dimenticare che non ha dormito quasi durante un anno, Dean – il cacciatore spiegò tutto questo seduto sul letto del ragazzo, e Dean lo guardava ascoltandolo come se ascoltasse la Bibbia. E la verità era che per Dean sapere cosa succedeva con suo fratello era molto più importante di qualsiasi altra cosa in questo mondo.
    Essendo un po’ più tranquillo dopo le spiegazioni di Bobby e intanto questo andava a prendere un po’ d’acqua, Dean rimase a guardare la faccia angosciata del suo piccolo fratellino: era tornato, si, era riuscito a farlo tornare un’altra volta… Ma qual’era il prezzo?
    - Cosa ti ho fatto, Sammy?- domandò Dean accarezzando la fronte del minore e togliendogli i capelli che coprivano il suo volto.
    Dalla finestra, si vedeva la mattina che arrivava e il sole lento e pigro, lasciava andare via i primi raggi che baciarono la fronte del malato, cercando di dargli consolazione e salute. Gli occhi verdi del maggiore brillavano più che mai, con una intensità mai vista, prodotto dell’angoscia che lo inondava come le onde del mare.

     
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  10. cacciatrice
     
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    ma che bello!!!
    Adoro la scena in cui Dean abbraccia Sam mentre è sdraiato
    Mi sai dire quando uscirà la continuazionne di questo e quell'altro "cercasi vivo o morto"?
     
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  11. sahany09
     
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    L' hurt comfort è un'arma irresistibile e vincente, specie se ad averne il manico sono i fratelli Winchester.
    Nella traduzione hai reso bene il pathos. Brava.
     
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  12. selenewinchester
     
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    Ohhh! Grazie sahany09!!! Sono molto contenta del tuo commento!!! Mi piace tantooo. Adesso mi metto a lavorare. Ma ricordati che questa non è una traduzione, l'ho scritto io, questo fic... Ho già finito il prossimo capitolo... solo devo rileggerlo.. A presto...

    PS: è uscita la continuazione di "cercasi vivo o morto"....

    Edited by selenewinchester - 14/1/2011, 20:22
     
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  13. selenewinchester
     
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    Eccomi con il terzo capitolo di questo fic.... spero vi piaccia.!!!
    Bacioni a tutti


    CAPITOLO III. INCERTEZZA


    Lentamente il sogno invase il maggiore dei Winchester e pochi minuti dopo –anche se c’era la luce del sole che illuminava la stanza- dormiva tranquilamente accanto al fratello minore, che continuava senza svegliarsi, ma almeno non aveva più allucinazioni. Pareva che riposasse tranquillamente e questo ha rilassato l’angosciato Dean. Bobby tornò con una bottiglia di acqua tra le mani e non volle interrompere il riposo dei fratelli. Senza fare nessun rumore, se ne andò via.
    Alcune ore dopo, Dean si svegliò con un forte dolore al collo, prodotto della posizione abbastanza scomoda che aveva adottato durante il riposo, siccome vide che suo fratello dormiva ancora, andò in cucina per prepararsi un caffè. Lì c’era il vecchio cacciatore.
    - Ciao, ti sei svegliato! Immaginavo che sarei passato tutto il giorno a vedervi dormire…-la beffa di Bobby non fu suficiente per nascondere la sua gioia perché vedeva le cose che miglioravano per i fratelli.
    - Ho dormito un po’, grazie Bobby- il maggiore dei Winchester si passava la mano sul collo intanto beveva il caffè caldo.
    - Sam pare stia bene, Dean. Credo che la cosa peggiore sia già passata. Come ti ho detto, immagino che è stata una specie di reazione del suo corpo dinanzi alla presenza di qualcosa che prima non c’era lì. Come un trapianto, non credi?
    - Si,… immagino che…
    Dean non potè finire la frase, giacché un forte grido provenente dalla stanza dove riposava Sam gli fece buttare la tazza di caffé e correre como matto, seguito da Bobby.
    Sam era disteso sulla schiena, pallido, tutto il suo corpo tremava e gli occhi si muovevano rapidamente da un lato all’altro, come se stesse sognando. Con un forte grido, si sedette sul letto respirando fortemente.
    - Dean, io…perché..? che cosa…?- domandò prima che tutto il suo corpo incominciasse a tremare terribilmente.
    Dean lo prese dalle spalle, avvicinandolo al suo proprio corpo, abbracciandolo.
    - È tutto già finito, Sammy. Stai bene, stiamo insieme –furono le parole del maggiore. Non continuò a parlare perché si rese conto che il minore non lo poteva ascoltare: era inconscio, ma le convulsioni continuavano a farlo tremare. Dopo lunghissimi minuti, il corpo di Sam si è rilassato tra le braccia di suo fratello. Somigliava che il peggiore fosse finito.
    - Saaaam! Sam, dimmi qualcosa! Cosa ti succede?- furono le domande che lanciò il biondo ma nessuno gli rispose. Piccole goccie di sudore coprivano la fronte di Sam e un leggerissimo tremito percorreva il suo corpo. Bobby è stato quello che ha agito per prima: ha toccato la spalla del biondo e gli diede una coperta per coprire il ragazzo. Poi Dean, toccando il fratello si rese conto:
    - Ha moltissima febbre, Bobby!
    - Si, figlio mio, lo vedo. Perciò ha avuto quella reazione. Dobbiamo abbassare la sua temperatura. Ora. Vado a prendere il medicinale –aggiunse Bobby sicuro delle sue parole.
    E Dean, senza perderé tempo, inumidì un fazzoletto con abbondante acqua e incominciò a passarlo per la fronte e la faccia di Sam, che continuava ad essere addormentato.
    - Non puoi farmi questo, ragazzo. Non puoi avere il coraggio di lasciarmi un’altra volta. Non potrei sopportarlo. L’anno scorso, quando ho dovuto permetterti di andare all’inferno per finire con Lucifero, è stato terribile. Devi capirlo, fratello: non posso vivere senza di te, non conosco un’altra vita. Ho sempre avuto cura di te e di papà. Se qualcosa ti succede, ti giuro…
    - Non succederà nulla a tuo fratello, Dean. Tranquillo. Te lo ripeto, il suo corpo deve abituarsi alla parte di lui che non c’era –gli disse Bobby toccando soavemente la spalla dritta di Dean, come un padre. Il vecchio cacciatore aveva ascoltato tutto il monologo che il biondo aveva recitato credendosi solo con il fratello e anche se non aveva bisogno di ascoltare quelle cose per saperle, era addolorato di vedere le sofferenze dei ragazzi che considerava i suoi figli.
    - Bobby e se il suo corpo rifiuta la sua anima? Succede nei trapianti, no? - Dean lo domandò con tanta angoscia che faceva pena vederlo.
    - Si, è vero può accadere. Ma non sarà questo il caso. Dobbiamo aspettare e avere fiducia...
    -Meno male che non hai avuto coraggio di dire “pregare”! Quegli angeli figli di putana non ci hanno aiutato per niente. Ogni volta che abbiamo avuto bisogno di loro, non c’erano o hanno complicato le cose. È stato Morte quello che è andato all’Inferno a prendere l’anima di mio fratello! Nemmeno Castiel mi ha aiutato e non è sincero con noi! –esplose il maggiore con gli occhi brillanti di rabbia e dolore.
    - Lo so, lo so, Dean e sono sicuro che anche per questo c’è una spiegazione.
    Alcune ore dopo, grazie alle cure dei cacciatori, la febbre di Sam cedette e incominciò a svegliarsi.
    - Dean! De- dean! –chiamò debolmente.
    - Sono qui, Sammy, accanto a te. Come stai, amico? –lo sgurdo del biondo era dolce di fronte allo sguardo del suo piccolo fratello. Intanto gli parlava, toccò la su afronte e lo sentì fresco.
    - ¿c- cosa mi è suc- succeso? – il ragazzo si guardava intorno con confusione. –Perché mi trovo qui?
    - Hey, io ho domandato per prima. Come stai? O non risponderai al tuo fratello maggiore?
    - Meglio, credo. Ma mi fa male la testa. Ho un caldo terribile –gli rispose il minore. –Ma dimmi, Dean. Cosa è succeso e perché sono qui?
    - Cosa ti ricordi, Sammy? – domandò Dean che era stato tutto il tempo accanto al fratello da quando Morte gli aveva restituito la sua anima, e adesso si era reso conto che non poteva più nascondere informazione al ragazzo.
    - Non lo so, è tutto molto confuso. Ricordo dei rumori, immagini che non hanno senso. Tu che mi parlavi all’orecchio...- intanto parlava Sam si toccava la fronte cercando di diminuire il dolore che aveva alle tempie.
    - Tranquillo fratellino, hai avuto moltissima febbre. Perciò sei così confuso. Lascia che la tua testa si chiarisca e vedrai come ricordi tutto. Le ferite di un cacciatore hanno bisogno di tempo per guarire. Vuoi un po’ d’acqua?
    Sam annuì e chiuse gli occhi. Dean uscì di corsa per evitare che il ragazzo vedesse le lacrime che inondavano i suoi occhi verdi e che sentisse il suo respiro agitato a causa dell’angoscia.
    - Ma questo non può essere! –diceva qualche istante dopo di fronte a Bobby che lo ascoltava. –Dovrò dirgli delle bugie un’altra volta? Come farò per evitare che si danneggi la parete che gli ha messo Morte? Fino a quando dovremo continuare a dirci delle bugie? Tutto questo rovina il nostro rapporto fraterno. Non lo sopporto più, Bobby –concluse angosciato il biondo.
    - Forse solo ricorda una parte di quello che è successo. Tu devi dargli delle risposte a quello che lui domanda. Non dirgli di più. Dobbiamo concentrarci nel suo benessere físico. È molto debole. Hai capito, Dean?
    - Si, signore –fu la laconica risposta di Dean Winchester, che si diresse verso la stanza del fratello con la bottiglia d’acqua che gli aveva promesso. Dopottutto lui era un soldato e questo sapeva obbedire. Non aveva smesso mai di essere un soldato. Forse era migliore così, giacché se incominciava a domandarsi il perché delle cose, tutto andrebbe male. Forse tutto questo si trattava di accettare il loro destino e smettere di cercare di cambiarlo e sfidarlo.
     
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  14. sahany09
     
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    Wow!! Bella l'idea che il fisico di Sam reagisca al ritorno dell'anima come se avesse subito un trapianto!!!
    Complimenti per la teoria.
     
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  15. selenewinchester
     
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    Ciaooo!!! Eccomi con l'ultimo capitoletto di questo mio piccolo fic... Spero vi sia piacciuto. Bacioni!!

    CAPITOLO IV. RESILIENZA.

    I giorni seguenti, Sam dormì molto e incominciò a sentirsi meglio. Il suo corpo aveva bisogno di riposarsi, giacchè non lo aveva fatto durante quasi undici mesi. Si svegliò abbastanza debole, ebbe bisogno di aiuto per salier le scale che portavano alla cucina di Bobby. Suo fratello fu sempre accanto a lui tutto quel tempo, come era stato sempre e come sarebbe – tentando di farlo sentirse meglio e la verità è che Sam era felice di essere il centro delle attenzioni del biondo. Ma la cosa più fastidiosa per Sam era la confusiones mentale che aveva, non poteva stabilire una linea temporale coerente e Dean non lo aveva aiutato molto. Sentiva che gli mancavano fatti, cose importante che erano successe, sentiva di avere una specie di amnesia. Ricordava suoni, facce, atteggiamenti, desideri, ma non poteva unirli fra di loro. Era como se gli mancasse qualcosa dentro il suo cervello.
    - Te l’ho già detto, Sammy, non devi insistere. Con il tempo tutti i ricordi torneranno alla tua mente. Ricordati quello che ha detto il medico –ripeteva Dean appena poteva, ingannando suo fratello.
    - Si, lo so, Dean ma questa sensazione è molto scomoda, ho bisogno di ricordare. Aiutami, per favore!
    L’ insistenza del castano ebbe risultati e dopo quasi una settimana del suo risveglio, il fratello si sedette finalmente con lui, passandogli una lattina di birra, deciso ad aiutarlo.
    - Va bene, Sam. Lo farò solo perché hai insistito tantissimo, ma non sono d’accordo.
    - Lo so, Dean, lo so. Ti ringrazio –disse Sam con uno sguardo timido.
    - Bene, qual’è l’ultima cosa che ricordi? –domandò il biondo, nervoso.
    - Ricordo che gli ho detto di si a Lucifero, ho accettato che lui usasse il mio corpo. Tu c'eri con me.
    - Sì, così è, quello è stato in Detroit –aggiunse Dean.
    - Dopo questo, tutto è buio e confusione. Devo fare uno sforzo per cercare di ricordare.
    - No! Per favore!! Non cercare di ricordare, ti chiedo, Sam! I ricordi torneranno da soli. Devi farlo per me! –la richiesta del maggiore era veramente disperata.
    - La cosa seguente che ricordo è che mi sono svegliato in un cimitero nel Kansas e poi sono andato a cercarti… ma adesso mi domando perché non sono rimaste conte. Dean, non capisco, sono passato quasi un anno a cacciare da solo, mi sono riunito con dei parenti, il nonno Samuel e i nostri cugini. Ma non lo capisco. Quello che ho fatto, non ha senso -continuò a riflettere Sam..
    - Senti, in quel momento, era quello che dovevi fare. Hai preso una decisione, Sam e sei stato coerente con quello che hai deciso. Adesso non importa più niente, siamo riuniti,siamo una famiglia un'altra volta...
    La frase di Dean morì nelle sue labbra quando vide il fratello gridare dal dolore, prendendosi con le mani la testa. Poi, con il respiro accelerato, chiuse i suoi occhi come se una forte luce li ferisse.
    - Ahhhhhhhh! Deeeaan!
    - Sono qui, Sammy! Cosa ti succede? –gridò disperato il maggiore.
    - No- no- non ne posso più… m- mi fa male!
    - Per favore, Sam!! Cosa ti succede? –continuò a gridare Dean.
    - Dean! Aiutami! Cr-cre-do che sia una visione –furono le parole di Sam.
    Un acutissimo dolore impedì al ragazzo di parlare durante un lungo tempo, poi, poco a poco, si rilassò man mano il dolore diminuiva.
    Dean lo guardava con grande preoccupazione, seduto accanto a lui, sentendo l’impotenza, giacché era poco quello che lui o Bobby potevano fare per il ragazzo.
    - Stai meglio? –fu la prima cosa che Dean gli domandò quando lo vide aprire gli occhi.
    - Si, adesso sí. Non ho più dolore. Solo che ho visto cose incomprensibili, sono come flashbacks, fratello. Non riesco a capire quello che vedo...
    - Non cercare di capirlo, Sam. Rilassati e cerca di riposarti.
    - Dean, non sono annesico. Ricordo perfectamente tutto quello che ho fatto dopo che sono tornato dall’Inferno. Ho fatto cose delle quali mi pento profondamente, altre che ho fatto bene, le caccie solitarie, tu e la tua nuova famiglia, il nonno Samuel e tutto il resto. Mi sentivo così bene, Dean. Non avevo rimorsi, sentimienti di colpa né niente, ero me stesso ma migliore... Ma quello che non ricordo è quello che è successo laggiù.
    Gli occhi di Dean si aprirono stupiti, evidentemente non era necessario inventare una storia per Sam, né dirgli bugie.
    - ¡Non dire quello, Sammy! Quell’essere non eri tu. Non lo vedi? Questo sei tu, così come sei, come sempre sei stato, sei mio fratello. E ti assicuro che se non ricordi quello che è accaduto laggiù, è una vera fortuna. Credimi!
    - Sí, è vero, sono io un’altra volta, ma la differenza è che mi sento colpevole di tante cose, Dean. Per esempio, ho lasciato che tu diventassi un vampiro...
    - Lascia stare, fratellino. Dopottutto, è stata una nuova esperienza -disse Dean cercando di mettere un po’ del suo umore.
    - Si, ma, e quello che ho fatto a Bobby? Lui potrà perdonarmi qualche giorno, Dean?
    - Perché non me lo domandi a me, figliolo? – disse Bobby intanto entrava nella stanza. – Non ricordo perché io debba perdonarti…
    - Oh, dai Bobby, tu sai quello che ho fatto. È stato terribile –aggiunse Sam con gli occhi pieni di lacrime.
    - Non eri tu, ragazzo. Perciò tuo fratello ha lottato così terriblemente per farti riavere la tua anima, perché volevamo avere un'altra volta con noi Sam Winchester.
    Sam guardò Dean con gli occhi inumiditi e questo gli restituì lo sguardo. I fratelli si unirono in un abbraccio fraterno lasciando dietro l’orribile passato che avevano vissuto. Poi tutti e due hanno abbracciato Bobby, il padre che la vita gli diede per occupare il posto del loro padre biologico. E i tre cacciatori furono pronti per continuare a lottare contro il male, il destino, disposti a costruire il loro proprio futuro come una familia.



    :wub:
     
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19 replies since 19/12/2010, 14:31   307 views
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