L'incarico più alto

one shot by Sahany

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  1. sahany09
     
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    - Titolo : L'INCARICO PIU' ALTO
    - autore: Sahany09
    - Fandom : SPN.
    - crossover: nessuno
    - Timeline : in un momento imprecisato dell'ottava stagione.
    - Sommario : Castiel torna temporaneamente in Paradiso e incontra....sorpresa!
    - Spoiler: 8a stagione.
    - Disclaimer: i personaggi delle serie non mi appartengono (purtroppo!), l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.

    Nota: questo è il mio "raccontino di Natale", il regalino che, da un paio d'anni, mi piace fare ai miei lettori. E, come al mio solito, non è proprio molto ortodosso. Mi diverto a cambiare un pò le carte in tavola e, soprattutto, a pescare piccoli momenti della serie che sembrano scivolare via senza importanza e invece...
    In questa one shot, troviamo il nostro amato angioletto, in Paradiso, a tu per tu con il suo, forse, unico superiore rimasto in circolazione, uscito miracolosamente dalla gabbia. Come? Leggete e lo saprete. Ovviamente, l' ho inventato.
    Castiel è sicuro che l'arcangelo degli arcangeli voglia incenerirlo per la faccenda dell'aver voluto essere Dio, ma non andrà così....


    Buona lettura.
    Poi tornerò con le mine.


    Castiel camminava lungo il viale alberato che pareva non aver fine, e i suoi passi, che scricchiolavano sui mucchi di foglie secche e isolette di ghiaia, erano l'unico rumore che si sentiva in tutta la zona. Procedeva a passo regolare, spedito ma non veloce, si sarebbe detto quasi meccanico, come se in quel momento cervello e gambe stessero funzionando separatamente e indipendentemente, senza alcuna connessione fra loro. Infatti, mentre il suo incedere aveva un ritmo marziale e costante, i pensieri che gli affollavano il cervello erano sparpagliati nel caos più totale, e facevano a botte per conquistarsi l'attenzione del pensatore, il quale, con fatica, si sforzava di imporre la calma, come un maestro che cerca di mettere tranquilli i suoi alunni indisciplinati.
    Ad un tratto, alle sue spalle, udì una voce maschile e inconfondibile.
    Sentì il sangue gelare nelle vene.
    Possibile che fosse uscito dalla gabbia?
    Si voltò con lentezza e con la paura di una conferma.
    Si. Era proprio lui, ancora nel contenitore del più giovane dei Winchester: Adam.
    "Michele! - sussurrò - Sei uscito?".
    "Si" rispose l'arcangelo senza tuttavia mostrare né rancore, né alterigia.
    "C...come?" balbettò Castiel, allibito.
    "E' bastato che Dean abbia infilato uno dei quattro anelli al dito. - rispose Michele con aria soddisfatta - E si è aperto uno spiraglio sufficiente per uscire".
    Castiel fu còlto da un sospetto terribile.
    "Anche....Lucifero è uscito?" chiese con timore.
    Michele sorrise.
    "No. - rispose - Ho provveduto a neutralizzarlo, ma la pacchia durerà poco, quindi non ho molto tempo per parlarti".
    Castiel si sorprese a tremare, ma riuscì a mantenere il controllo dei suoi nervi. Era conscio di ciò che lo aspettava. Probabilmente Michele era lì per inchiodarlo alle sue responsabilità. Seppur per breve tempo, aveva assunto il ruolo di Dio, per giunta con risultati nemmeno eclatanti e quel peccato di superbia non gli sarebbe stato perdonato con disinvoltura, soprattutto da Michele.
    Per qualche secondo, Castiel temette che fosse arrivata la sua ora. Timore che crebbe quando l'arcangelo lo invitò ad avvicinarsi. Ecco! Ora l'avrebbe incenerito come aveva fatto con Anna.
    "Michele, - provò a giustificarsi - io non volevo, ma...".
    "Castiel. - lo incoraggiò Michele - Vieni". E Castiel si mosse verso di lui, sentendo le gambe molli man mano che avanzava. Michele continuava a sorridere, con una lieve piega ironica nella sua bocca e negli occhi chiari del giovane tramite.
    "L' ho fatto per scongiurare l'Apocalisse. - Castiel proseguì la sua giustificazione - Raffaele la voleva a tutti i costi e io..."
    "So tutto" lo troncò Michele, ridacchiando.
    "Come...?" farfugliò Castiel.
    "Malgrado fossi là sotto, nella gabbia, - rispose Michele - le notizie sono arrivate ugualmente. Qualcuno è sceso a fare non ricordo cosa e così ho avuto qualche aggiornamento"
    "Mi dispiace" si scusò Castiel con sincera contrizione.
    "A me no" replicò Michele, sorprendentemente.
    Castiel rimase basito.
    "Vuoi dire che.... - azzardò - quello che ho fatto è..."
    "Perdonabile. - finì Michele - Dài su, facciamo due passi, assieme".
    "Puoi spiegarmi?" si fece coraggio Castiel.
    Michele si ficcò le mani nelle tasche dei jeans sporchi e laceri e cominciò a camminare.
    "Mio caro fratello, - attaccò in tono amichevole - viviamo in tempi duri e lo sai anche tu. Ora, siccome hai trascorso lunghi periodi sulla Terra in mezzo agli umani, tu hai molti punti di vantaggio rispetto a me che invece sono quasi sempre stato qui nei piani alti, e poi in quelli bassi, a darcele di santa ragione con Lucy, quindi, sai molto meglio di me come vanno le cose laggiù e... - smise di parlare e la sua voce s'incrinò sotto un'onda emotiva - sai che gli umani hanno perso la fede, o almeno il rating è diminuito considerevolmente, dunque, poiché per ordine gerarchico avrei dovuto provvedere io a prendere le redini del nostro regno, e purtroppo ero impegnato in una questione pietosa, tu hai provato a sostituire nostro Padre..."
    "La mia è stata solo arroganza, fratello! - Castiel si affrettò a colpevolizzarsi - E poi.... ho fatto un casino pazzesco senza giungere ad alcuna soluzione definitiva".
    Michele si fermò in mezzo al viale e bloccò Castiel, scoccandogli un'occhiata divertita.
    "Si, Castiel. - confermò - Hai fatto un gran casino, ma avevi buone intenzioni. E poi, lasciatelo dire: i tuoi amici umani avevano ragione. Cosa speravi di ricavare da un accordo con un demone, e per di più, della specie di Crowley?". Castiel abbassò gli occhi, demolito dall'umiliazione.
    Michele gli batté una mano sulla spalla.
    "Ascolta, fratellino, - lo rincuorò - Continua la recita".
    "Cosa?" esclamò Castiel, allibito.
    "Hai capito bene, Castiel! - lo riprese Michele, inasprendo il timbro della voce - Continua la recita. Sii Dio!".
    "Ma..."
    "Ma, un corno!... - Michele si fermò e respirò a fondo - Evidentemente nostro Padre, se c'è e dov'è, aveva già fatto la sua scelta e non era ricaduta su di me....".
    "Aspetta, Michele! - lo interruppe Castiel che aveva captato una nota stonata - Hai detto: se c'è e dov'è... - ripeté, convinto di non aver sentito bene - Come sarebbe a dire? Anna mi aveva detto che solo tu e altri tre di voi hanno visto Dio...".
    "Anna era bugiarda e piena di livore. - replicò Michele, a voce dura - Era un'arrampicatrice...una carrierista. Ha tentato la scalata ai nostri piani per poterlo vedere anche lei ma non c'è riuscita, e così è voluta scendere sulla Terra con il preciso intento di sconfessarci e diffondere la voce dell'inesistenza di Dio. - Michele si fermò nuovamente in mezzo al viale e fissò Castiel con uno sguardo rabbioso, ma anche pieno di dolore. - Cass, vuoi sapere?".
    "Cosa?"
    "Nemmeno io l' ho mai visto".
    "Ma allora perché...?".
    "Per motivi logistici, no? - rispose Michele, seccato - Come avrei potuto tenere unito il Paradiso e convincervi di battervi con noi contro l'Inferno? In cosa avrei dovuto convincervi a credere e continuare a lottare, anche contro Raffaele? Cos'avrei dovuto fare, secondo te? Rivelare che il gradino più alto ero io e che sopra di me non c'era altro?".
    "In effetti è così, Michele" disse Castiel, in tono umile e dimesso.
    "Si, - convenne Michele - dovrebbe essere, ma non lo è. - si fermò di nuovo e pose le mani sulle spalle dell'angelo, guardandolo dritto negli occhi - Castiel, sei stato tu a lottare, seppur con modi e mezzi discutibili, per evitare la fine della Terra e del nostro Regno, quindi sei tu che meriti il posto più alto. Io ho solo cercato di tener buono il nostro fratellino capriccioso. Ragione per cui, torna sulla Terra e riprendi quel ruolo da dove lo hai lasciato, magari cambiando tattica. Per essere papà, non hai bisogno di fare indigestione di anime del Purgatorio o di qualunque altro posto intermedio. Sii te stesso e basta. I tuoi amici umani ti hanno accettato per quello che sei e continua a essere quello che sei. Laggiù sulla Terra, adesso è Natale, ma da un pò di tempo, l'atmosfera non è più quella giusta. Gli umani, ormai, vogliono vedere ciò in cui sono invitati a credere. Non si può più pretendere di costringerli ad aver fede in qualcosa di invisibile. Dunque, vai. Fatti vedere. Così come sei, vai benissimo. Sei bello, sei giovane! Sei attendibile. Sembri uno di loro: un impiegato modello, o un manager rampante. In te si riconosceranno e sarà più facile che ti amino ed abbiano fede. Chi ha detto che nostro padre sia vecchio e brutto? E' un'idea che si sono fatti certi artisti europei". E nel dir questo, gli strinse le spalle in atteggiamento fraterno, poi lo abbracciò.
    "E tu?" chiese Castiel, appena si sciolsero dall'abbraccio.
    "Io tornerò nella gabbia - rispose Michele con un sospiro rassegnato - a persuadere il nostro Lucifero a crescere con le buone o con le cattive, sebbene tema che le seconde si riveleranno senza dubbio più efficaci. Credo che il mio destino fosse questo e, da buon figliolo, lo asseconderò. Buona fortuna....Godstiel!"
    L'arcangelo svanì dentro ad un lampo di luce accecante, e Castiel ritornò a essere solo sul viale, con la mente ancor più intasata di pensieri di quanto l'avesse prima della comparsa di Michele.
    Proseguì la sua passeggiata rallentando di molto il passo, quasi che camminare gli fosse diventato improvvisamente faticosissimo, e il suo itinerario, senza meta e senza punti di riferimento, si arrestò davanti ad una piccola cascata, che scendeva da un'altura rocciosa alla sua destra, e che planava in una conca formando una chiara pozza d'acqua nella quale si trovò, senza volerlo, a specchiarsi.
    Si scoprì diverso, partendo dall'abbigliamento. Non indossava più l'impermeabile beige, bensì un cappotto scuro di ottimo taglio, a doppio petto, sotto il quale s'intravedeva un completo, anch'esso scuro, su cui spiccava il bianco di una camicia e il bordeaux di una cravatta. Il suo viso era liscio, pulito, senza un pelo di barba, i suoi capelli neri erano ben pettinati e i suoi occhi splendevano di commozione.
    Ora lui era Dio in veste ufficiale, appena nominato da chi avrebbe avuto, invece, il diritto di esserlo per discendenza legale diretta. Era una bella svòlta o no? Non sapeva dirlo, ma sentiva cuore e testa pesanti. Aveva coinvolto l'Inferno per diventarlo; aveva fatto il pieno di anime fino a scoppiare per assumersi quell'incarico e adesso che gli era stato conferito sul serio, si sentiva confuso più che mai.
    Nell'archivio della memoria riaffiorò un ricordo.
    Era nella stanza di un motel in cui i fratelli Winchester avevano trovato temporaneo riparo fra uno spostamento in macchina e l'altro e, sul tavolo, aveva visto un giornale..o forse era un libro, oppure un fumetto, ma non era importante. Aveva cominciato a sfogliarlo e a leggere qualche pagina in ordine sparso finché non aveva incontrato una battuta, scambiata fra due personaggi, che lo aveva colpito in modo particolare: "Ricòrdati figliolo - diceva uno dei personaggi all'altro - grandi poteri, grandi responsabilità".
    Ma quando gli era venuto in mente di essere Dio?
    Quando aveva cominciato a desiderarlo?
    E perché?
    Si sorprese a riflettere sul momento in cui tutto era iniziato, ovvero: quando Dean gli aveva chiesto se lui fosse Dio dopo esser stato da lui guarito dai violenti colpi di Sam/Lucifero.
    "Cass.... - aveva sussurrato un Dean distrutto dai pugni e dal dolore per aver appena visto Sam precipitare nel baratro dell'Inferno - Sei Dio?".
    "E' un bel complimento. - aveva risposto lui, sorridendo - ma no. Non lo sono....".
    Però, da quell'istante aveva cominciato a pensarci.


    Spero vi sia piaciuto.
    A presto per gli auguri. :)

    Edited by sahany09 - 23/12/2012, 01:44
     
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  2. Vivaldi4love
     
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    :D molto bella la shottina, grazie mille e auguri!!!!
     
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  3. sahany09
     
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    Grazie cara per il tuo passaggio e il gradimento. :)
    Una cosetta estemporanea e poco probabile ma, come sai, mi piace immaginare l'improbabile. Tantissimi auguri di BUON NATALE !!!
     
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  4. [william;]
     
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    Ma che bello.
    Molto tardi rispetto a quando avrei dovuto leggerlo, ma ho letto.
    E si, hai ragione: tante vicende in Spn, giustamente, non vengono approfondite.
    Bellissima shot. Bellissimo incontro.
     
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  5. sahany09
     
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    Grazie William. :) E non preoccuparti per il ritardo. E' vero, l'ho scritta a Natale, ma è valida in qualunque momento.
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Molto bella questa one-shot dedicata a Cass ^_^ Mi è piaciuto molto il momento in cui lui parla con Michele, uscito dalla gabbia, perchè è un momento davvero coinvolgente ^_^ A volte essere angeli è molto più difficile dell'essere umani, perchè molti di noi pensano che siano onniscienti, che non abbiano timore di niente e di nessuno, ma se anche loro hanno dei dubbi? Cass ne è stato l'esempio. La frase finale di Michele mi è molto piacuta :wub: Mi sarebbe piaciuta come puntata di Supernatural ^_^ Bravissima, complimenti Sahany
     
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  7. sahany09
     
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    Grazie Gabrielle.
    Questa storiellina mi è nata dopo aver (ri)visto la mitica 6x22 in cui, come sappiamo (non è più spoiler, vero?), Cass dichiara di essere il nuovo Dio.
    Vuoi sapere? Questo episodio, soprattutto il finale, mi ha messo i brividi.
    Mi ha fatto riflettere molto.
    Così è venuta fuori la shot. :)
     
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6 replies since 22/12/2012, 20:36   101 views
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