Aspettiamo la battaglia mentre in realtà stiamo già combattendo

Non c'era mai stato così tanto silenzio in quella grotta, non da quando loro vi andavano per le riunioni segrete dei Poeti Estinti.

E non c'era neanche mai stata tristezza nei loro occhi come invece c'era in quel momento.

“Neil è morto.”

Le parole che Charlie, anzi Nuwanda aveva pronunciato due mattine prima, erano ancora vive nella testa di Todd. E risuonavano come un eco che ancora non aveva trovato la sua fine.

Fu proprio Todd, inaspettatamente a rompere quel silenzio.

Si alzò in piedi con i loro libro tra le mani.

“Andai nei boschi perché volevo

vivere con saggezza e in profondità

e succhiare tutto il midollo della vita

sbaragliare tutto ciò che non era vita

e non scoprire in punto di morte

che non ero vissuto.”

Per la prima volta Todd lesse qualcosa in quella grotta. Lesse quelle parole che Neil leggeva ogni volta prima di iniziare una riunione dei Poeti Estinti.

Sul viso di Nuwanda si dipinse un sorriso malinconico mentre gli occhi si fecero lucidi.

Knox seduto in un angolo col capo tra le mani scosse la testa “Io ancora non ci credo” mormorò. Meeks gli posò una mano sulla spalla “Nessuno di noi ancora ci crede, Knox” rispose. La sua voce era spezzata e serrò le labbra nel tentativo di non versare altre lacrime. Pitts rimase in silenzio ad osservare i suoi compagni. Li guardò uno ad uno fino a soffermarsi su Todd. Il timido e insicuro Todd che forse più di tutti loro era stato colpito da quella triste notizia. Le immagini di lui che correva disperato nella neve erano ancora vivide nella sua memoria e non perché fossero troppo recenti.

L'unico che mancava era Cameron, ma non era più parte del gruppo, non da quando aveva fatto la spia, non da quando aveva fatto cacciare il professor Keating e fatto espellere Nuwanda.

Todd chiuse il libro con un sonoro tonfo “Pensavo che fosse il più forte” sussurrò prima di tornare a sedersi. Gli tornarono in mente le parole di quel disastroso, almeno secondo lui, tentativo di poesia.

“Aspettiamo una battaglia mentre in realtà stiamo già combattendo” disse a voce abbastanza alta affinché tutti lo sentissero. Tutti gli occhi erano puntati su di lui, ma stranamente Todd non si sentì a disagio “Ho combattuto senza rendermene neanche conto. Ho combattuto con me stesso e ho vinto. Ho vinto grazie al Capitano. Ho vinto grazie a Neil.”

Si alzò in piedi apparendo più alto di quanto in realtà non fosse.

“Anche tu hai combattuto Knox, per Chris” disse indicandolo “E anche tu Charlie...” “Nuwanda!” lo interruppe, correggendolo, quest'ultimo. Todd sorrise “...Nuwanda. Si, hai combattuto contro Nolan. Anche io voglio le ragazze a Welton!” disse allargando le braccia, ridendo appena “Abbiamo combattuto tutti. Anche Neil ha combattuto e forse ha perso, forse ha vinto...questo non lo so. Per quanto brevemente, ha realizzato il suo sogno. Ha recitato su un palcoscenico, ha fatto quello che voleva. Lui ha soltanto deciso di far calare il sipario. Si, lui ha vinto e continua a combattere e sono sicuro che vuole che anche noi continuiamo a combattere. Si fotta Nolan, si fotta pure Cameron! Noi siamo i Poeti Estinti e avremo sempre il nostro Capitano. Anzi ne avremo due: Keating e Neil”.

Tutti si alzarono in piedi e Pitts come al solito sbatté la testa.

Sui loro visi ora vi era un sorriso, un sorriso di speranza.

Lo avevano ascoltato, avevano atteso le sue parole una dopo l'altra come se fossero delle gocce d'acqua per un assetato.

“No” aveva detto Neil quel pomeriggio che pareva ormai lontano. “No” aveva ripetuto.

E Todd si rese conto che aveva ragione.