Cinque buoni motivi

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    Good Girls go to Heaven, Bad Girls go Hunting with Dean!

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    - Titolo Fan Fiction: Cinque buoni motivi
    - Nome/Nick autore: Jeena
    - Fandom: Supernatural
    - Timeline: Terza stagione
    - Sommario: Paranormale
    - Spoiler: Nessun tipo di spoiler
    - Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester
    - Disclaimer: i personaggi delle serie Supernatural non mi appartengono (se fosse stato così avrei già toccato il cielo con un dito da molto tempo) l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
    Note: Dean si annoia e, per passare il tempo, convince Sam ad andare a caccia!

    CINQUE BUONI MOTIVI



    "Scusa, puoi ripetere?"
    "Angeli, Dean! Abbiamo bisogno degli angeli."

    Come diavolo era stato possibile arrivare a quel punto? Dean lo sapeva, la colpa era stata sua. Tutto era cominciato qualche giorno prima; Dean si annoiava e, annoiarsi, per lui equivaleva a farsi già un'idea di come sarebbe stato l'Inferno quando, da lì a pochi mesi, un cerbero avrebbe bussato alla sua porta....avrebbe distrutto la porta...per reclamare la sua anima! Bé, lo sapeva, era stato lui a venderla di sua spontanea volontà ed era pronto a rifarlo, centinaia di volte se fosse stato necessario, se questo voleva dire restituire la vita al suo fratellino, ma il doverci pensare solo perché non avevano nulla da fare era un altro discorso. Ma non era vero nemmeno quello, era lui che si annoiava, Sam invece qualcosa faceva.
    Il minore dei Winchester passava ore e ore con il naso incollato al Pc, annotava di continuo qualcosa sul taccuino, chiamava continuamente Bobby per avere o meno delle conferme su ciò che scriveva, ad un certo punto Dean si era messo a cronometrarlo, tanto per divertimento, ma si era reso conto, con sgomento, che dopo una cronometrazione di nove ore Sam non aveva cambiato nemmeno la postura davanti al portatile. "Deve fargli un male cane il collo" pensò, ma fosse stato solo quello, in nove ore Sam non aveva ne mangiato, ne bevuto, e non era nemmeno andato una volta al gabinetto...Dean cominciava a preoccuparsi che a Sam potesse venire un blocco renale, ma niente al mondo avrebbe fatto cambiare idea a suo fratello, deciso più che mai a trovare il modo per annullare il contratto di Dean sulla sua anima. Era passato a cercare sul pc solo perché aveva terminato i libri, e anche lì cronometrare era stata una sciocchezza, Sam era crollato sopra un libro dopo dodici lunghe ore di lettura. Non era umano, era una macchina!
    A causa di questo e del fatto che non sapeva cosa fare, Dean si era dato alla ricerca di un caso da risolvere e distogliere così suo fratello dal "suo" caso...e, grazie a Dio, aveva trovato qualcosa che poteva interessare anche a Sam.
    In una piccola cittadina del Montana chiamata Lucy's Cleaver c'erano stati degli efferati omicidi, ma lo sceriffo della contea aveva definito la faccenda come "attacchi da parte di qualche animale non bene identificato"; Sam & Dean, per esperienza, sapevano che molte delle morti attribuite ad animali erano invece da attribuire a cose che strisciano nell'ombra senza farsi vedere. Ci aveva messo un po' a convincerlo, Sam non ne voleva sapere di uscire da quella sporca camera di motel ed andare a dare la caccia a qualche mostro, ma le insistenze di Dean lo avevano fatto cedere.
    - Allora, cosa ti fa pensare che in questo posto si celi un mostro mangia carne umana? - chiese Sam sbuffando.
    - L'istinto? - sorrise Dean - Andiamo Sam, sono giorni che stai a leggere, non cominci ad essere stanco? Io francamente sì -
    Sam non rideva, non lo faceva ormai da settimane, il termine del contratto si avvicinava e lui non aveva più voglia di scherzare su niente, e Dean non lo aiutava affatto col quel suo menefreghismo, sapeva che sotto quella maschera Dean aveva paura proprio come ce l'aveva lui, ma sapeva anche che non avrebbe mai convinto il fratello a lasciar perdere un caso e quindi era meglio risolverlo alla svelta e togliersi il pensiero.
    - Allora...ricapitoliamo: stanno costruendo un centro commerciale ai confini della cittadina, un centro commerciale bello grande che dovrebbe portare turisti e dare posti di lavoro ad almeno metà della popolazione di questa città, ma qualche giorno fa c'è stato quello che lo sceriffo ha definito un attacco da parte di un animale....cosa dice il referto? - chiese Sam con il fascicolo in mano.
    - Parlano di orsi, ma da quello che so io di orsi da queste parti non se ne sono mai visti molti, non in città almeno -
    - Lo sai che ci sono persone che trovano orsi nelle proprie piscine? - disse Sam con un sopracciglio alzato. Quel sopracciglio voleva solo dire una cosa "sai che potrebbe benissimo essere stato un orso e tu ci stai facendo perdere tempo?"
    - E' una leggenda metropolitana! - rispose Dean.
    - No, non lo è! Trovano davvero degli orsi nelle piscine!! - replicò Sam.
    Dean ci pensò su, non voleva dargliela vinta, e guardandosi intorno gli venne in mente l'unica cosa logica.
    - In Estate, quando hanno caldo, ma mancano poche settimane a Primavera, dovrebbero essere ancora in letargo - disse Dean con aria vittoriosa - Il referto medico dice qualcosa di più inquietante! Alle vittime sono stati asportati via tutti gli organi interni! Cuore, reni, polmoni, stomaco, intestino...insomma, li hanno svuotati come si fa con una zucca ad Halloween! -
    - Le vittime hanno qualcosa in comune? -
    - Sono tutti operai. Lavorano tutti alla costruzione del centro commerciale, i corpi sono stati ritrovati nel cantiere, precisamente vicino alla zona ristoro -
    La zona ristoro era una baracca dove gli operai si cambiavano, mangiavano qualcosa a pranzo e discutevano dei piani di lavoro giornaliero, la baracca si trovava praticamente attaccata ai gabinetti.
    Sam sembrava assorto nei suoi pensieri, in effetti la teoria dell'orso reggeva poco, nessuno aveva visto un orso aggirarsi nel cantiere, eppure le vittime erano state ritrovate tutte lì.
    - E se fosse un fantasma che non vuole che il centro commerciale venga costruito? - ipotizzò Sam.
    - I fantasmi non mangiano -
    - Bé, possono causare delle morti atroci, non siamo mica certi che siano stati sbranati -
    - ....e allora genio, cosa suggerisci? - domandò il maggiore dei Winchester.
    Sam aveva solo voglia di tornare a Sioux Falls da Bobby a chiedere altri libri, voleva quasi credere alla teoria dell'orso, magari si era svegliato prima del tempo, aveva fame e si era avventurato in città in cerca di cibo, dopotutto il centro commerciale sarebbe sorto proprio ai confini della città, vicino ai boschi, ma Dean aveva ragione, non era stato un animale qualunque a fare quelle cose e sicuramente non c'entrava nemmeno un fantasma, c'era solo una cosa da fare.
    - Prendiamo una camera e controlliamo un po' al computer cosa troviamo. - disse Sam.
    Un altro motel, un'altra camera anonima e puzzolente, ma questa volta Dean non si annoiava, lui e Sam cercavano di capire cosa avesse ucciso quei poveri operai; le foto del coroner e dell'autopsia, prese illegalmente dai due ragazzi, mostravano una ferocia senza pari, qualunque cosa fosse era davvero pericolosa.
    Nemmeno tre ore dopo aver preso possesso della camera, Sam e Dean erano andati nel luogo dei delitti, il cantiere, per cercare indizi, controllare se si sentiva odore di zolfo, se c'erano frequenze non ordinarie nell'etere, qualunque cosa che fosse sospetta...fino a che non trovarono una specie di squama. Era dura e spessa, di un colore blu notte, se Sam non ci avesse puntato sopra la torcia per puro caso non l'avrebbe notata, sembrava quasi mimetizzarsi con l'ambiente; e così, con quel poco che avevano trovato, tornarono in camera a cercare altre cose sul pc...."Dio!" pensò Dean "quel coso si fonderà prima o poi!", ormai erano più le volte che era acceso che spento.
    Dopo un'intera giornata a leggere Sam alzò la testa con aria trionfante
    - So cosa ha ucciso quegli operai! -
    Dean avrebbe voluto abbracciarlo dalla gioia, sperava in una caccia non di starsene di nuovo ad annoiarsi su dei libri, finalmente si sarebbero dati una mossa.
    - Bene, era ora! Cosa diavolo è? -
    - Credo...che possa trattarsi di un Behemoth. - affermò soddisfatto Sam
    - Il gruppo musicale? - lo guardò con aria interrogativa Dean.
    - ....ovviamente no... -
    - ...ah no, ovvio, che domande...come lo hai capito? -
    - Dalla squama, o da quello che è, sembra più un pezzo di pelle terribilmente spessa e dura e sicuramente dal modo in cui le vittime erano ridotte, in effetti questi Behemoth, o Biemot, hanno l'abitudine di mangiare tutto il contenuto di un essere umano, sembra che gli dia molta forza. E' descritto come un animale con un ventre enorme ed è nominato in varie religioni, è il nome di una creatura leggendaria biblica menzionata nel Libro di Giobbe per farti un esempio, sembra che sia qualcosa di grosso, forse quanto un lupo o un orso, anche se spesso, a causa del grosso ventre, viene dipinto più come un ippopotamo... -
    - Un che? - disse Dean.
    - Ippopotamo! - lo guardò Sam - non stupirti, sembrano grossi e docili ma non è così, sono capaci di uccidere con le loro zanne, non sono come quelli che vediamo negli zoo, sanno essere molto territoriali... -
    - Parli dell'ippopotamo o del mostro che cerchiamo? -
    - Secondo te gli esseri umani tengono negli zoo dei Behemoth? - lo squadrò in malo modo Sam - Il punto è che è qualcosa che ha a che fare con la religione, è un essere molto vecchio che può rappresentare varie cose, come lo Ziz... -
    - Che? - lo interruppe Dean.
    - Lo Ziz! Anche questo è un animale che si trova in molte religioni, dovrebbe avere l'aspetto di un possente uccello -
    - Non credo che esistano delle Band chiamate Ziz! -
    - Quello che voglio dire è che potrebbe essere un essere demoniaco, una specie di animale infernale! -
    - Ma all'Inferno hanno i Cerberi! - la conversazione si stava dirigendo proprio dove Dean non voleva che arrivasse, verso il cagnaccio che da lì a pochi mesi lo avrebbe dilaniato.
    - I Cerberi potrebbero non essere gli unici quadrupedi che hanno all'Inferno. Devo capire come possiamo liberarcene! -
    Detto questo riprese a cliccare sul suo Pc....e a Dean tornò quella noia che lo aveva colpito pochi giorni prima. Azione, lui voleva l'azione, solamente quella gli avrebbe fatto dimenticare quel dannato contratto, anche se l'idea di altri cani infernali non lo confortava molto.
    Quando ormai era convinto che sarebbe andato a dormire con suo fratello appiccicato a quel dannato Pc, il fratellino minore alzò di scatto la testa, ancora più trionfante di prima.
    - So come eliminarlo! - disse con il più largo dei sorrisi.
    Finalmente si sarebbero dati una mossa!
    - Bene, con cosa lo uccidiamo? - chiese ansioso Dean
    - ...ehm...bè, avremo bisogno degli angeli -
    Ed eccolo lì, il momento in cui Dean si era chiesto come avevano fatto a ritrovarsi in quella situazione, Sam gli aveva detto che per uccidere una bestiaccia mangia carne umana ci voleva l'aiuto degli angeli. Angeli?!? "Ma gli angeli non esistono!" aveva pensato fra se Dean.
    Lui e Sam ne avevano parlato diverse volte; Sam era credente, fortemente credente, così tanto da essersi messo a pregare Dio e a credere agli angeli; Dean credeva fosse colpa sua e del fatto che presto sarebbe morto e che la sua anima immortale sarebbe bruciata all'Inferno per l'eternità; Sam continuava a dirgli che se esistevano i demoni e tutto il male che si portavano dietro allora dovevano per forza esistere anche gli angeli, ma Dean aveva smesso di crederci a quattro anni, quando sua madre era morta, e adesso Sam gli diceva che gli angeli erano l'unica soluzione per uccidere il Behemoth...in quel momento rimpiangeva di aver costretto suo fratello ad andare a cercare un caso qualunque per non annoiarsi...aveva deciso: era meglio la noia!
    - Sam, fratello mio - iniziò Dean con tutta l'affabilità del mondo - gli angeli non esistono. Lo so che ci tieni a questa cosa, lo so perché una volta hai davvero creduto che un angelo stesse uccidendo dei peccatori, ma poi abbiamo scoperto che era solo lo spirito di un povero uomo di chiesa che "credeva" di essere un angelo con il dovere di punire i peccatori...quindi, niente, nulla da fare, trova un sistema diverso, tanto sono certo che nessun angelo apparirà con le sue belle ali scintillanti e ci dirà "Tranquilli Winchester, stavolta ci pensiamo noi", perché se ci credi davvero a questa cosa, allora abbiamo un serio problema -
    - Il fatto che tu semplicemente non creda mi lascia un amaro in bocca che non ti dico....e comunque non parlavo di veri angeli -
    - ...ah... -
    - Esiste un Rito che ci permetterà di eliminare il Behemoth e per farlo abbiamo bisogno di certi ingredienti, che possiamo trovare in men che non si dica, e qualcosa che possa rappresentare Dio! - affermò con orgoglio Sam.
    - ....e? ... -
    - Statue!!! - sbuffò in modo sonoro il minore dei fratelli.
    - ...ah... -
    - Non è necessario invocare un angelo, anche se la cosa non mi dispiacerebbe solo per dimostrarti che esistono, miscredente che non sei altro, ma ci basterà usare delle statue con sembianze di angeli, benedirle e posizionarle nei punti giusti, tutto qua! -
    - Non sembra molto difficile -
    - In verità lo è! Ho trovato un resoconto su Internet di un vecchio manoscritto del tredicesimo secolo; bisogna far entrare il Behemoth dentro un cerchio, sulla linea del cerchio vanno posizionati le effigi, nel nostro caso statue, dei sette arcangeli, tre maggiori e quattro minori, poi dire una litania bella lunga che serve ad evocare il Potere di Dio...il problema è che il Behemoth deve rimanere all'interno del cerchio per tutto il tempo necessario per pronunciare l'intera formula, in questo manoscritto c'era scritto che ci vollero circa dodici persone per tenere ferma la bestiaccia prima di terminare il rito, otto di queste persone morirono - la voce di Sam, da entusiasta, era scesa quasi ad un sussurro.
    - Direi di fare un passo per volta Sam. Intanto troviamo gli ingredienti che ci servono poi troveremo il modo di eliminare il mostro, ok? - gli sorrise Dean
    - Ok! -

    La mattina successiva Dean e Sam decisero di andare a fare shopping. Fosse stato uno shopping qualunque non ci sarebbe stato nulla di male, ma la loro meta era il "Angel's Shop", un piccolo negozio della città che vendeva statuette di angeli per ogni occasione: matrimoni, compleanni, battesimi, funerali...Dean era sconcertato, avevano bisogno degli angeli e in quella città, dal nome molto sinistro, c'era un negozio dove ne potevi trovare di tutte le categorie e di tutte le grandezze. La vetrina era qualcosa di terrificante, colorata con colori pastello come rosa, fucsia, celeste e naturalmente bianco, bianco e ancora bianco in ogni angolo e in ogni ala angelica che si poteva vedere, era un bianco così zuccheroso che faceva venire la carie solo a guardarlo. L'interno era peggio! Tutti gli scaffali traboccavano di statuine di angioletti sorridenti, tristi, che ridevano con le lacrime agli occhi, che suonavano l'arpa, che ti guardavano con il broncio, tutti paffutelli e sornioni...Dean si sentiva come se fosse circondato da un qualche essere soprannaturale che voleva fargli uno scherzo....pensò pure che ci fosse il Trickster dietro a tutto il caso che stavano seguendo.
    Verso il bancone, sulla destra, vicino alla cassa, c'era una statua a grandezza naturale di un angelo imponente, con aria seria e minacciosa ed un enorme spadone pronto per colpire il proprio avversario
    - Non mi piace come mi guarda - obbiettò Dean verso Sam.
    Da una porta uscì un uomo dall'aria affabile e gentile
    - Che posso fare per voi? -
    - Salve! Lei non sa quanto siamo felici di aver trovato questo negozio, cominciavamo a preoccuparci - era stato Sam a parlare, com'era bravo lui ad inventare storie credibili non lo era nessuno, e tutti finivano sempre con il credergli, se avesse detto che il Presidente degli Stati Uniti era stato nel suo giardino a dare la mano al primo vero extraterrestre sceso sulla terra, tutti gli avrebbero chiesto come fosse stato vestito per questo evento incredibile!
    - Nostra zia - disse Sam indicando se stesso e Dean - si sta per sposare! Una cosa fantastica, ormai in famiglia avevamo perso la speranza ed invece...tadannn...ha deciso di convolare a nozze! -
    - Congratulazioni! -
    - Grazie! Il problema viene adesso. Vede....mia zia è una donna molto eccentrica, dopo il matrimonio darà una festa fantastica, ma lei è anche molto credente... -
    Dean cercava di non mettersi a ridere, questa era la storia più scema che poteva inventarsi il fratello.
    - Lei vorrebbe dei centro tavola a forma di angelo -
    - Oh, una cosa molto carina - affermò l'uomo
    - Sì, è così, ma vede, non solo vuole degli angeli ma li vuole tutti quanti diversi, non vuole che ogni tavolo abbia il centro tavola uguale ad un altro -
    - Che insolita richiesta, ma si può fare, quì potete trovare tutti gli angeli che volete -
    - Non è che non si noti - disse tetro Dean
    - Ho anche un altro problema - disse Sam mentre dava uno schiaccione sull'alluce di Dean per farlo tacere - io, al contrario di mia zia, non me ne intendo molto di angeli -
    - Io invece sì, non si preoccupi, deve solo dirmi come vuole che siano -
    Finalmente ci erano arrivati! Nel manoscritto che Sam aveva trovato su Internet non erano specificati i nomi degli angeli, nel tredicesimo secolo forse avevano problemi a capire chi fossero, oppure non gliene fregava niente di scriverlo, il punto era che in secoli e secoli, vari Papi avevano detto che gli arcangeli erano solo tre, o che potevano essere addirittura serafini, la cosa importante non era tanto l'angelo, o arcangelo, che veniva rappresentato, ma era la postura che doveva avere ad essere importante, o quello che tenevano in mano. Spesso, negli antichi testi, non venivano nemmeno menzionati i nomi quindi molte persone, tra cui i pellegrini che, sfortunatamente, potevano essere analfabeti, si basavano proprio su cosa le statue tenessero in mano per poterli riconoscere, e anche quì le discordanze erano davvero tante.
    - Dunque....a parte il fatto che dovrebbero essere alti circa....venti centimetri - Sam e Dean avevano pensato che le statue non dovevano essere troppo grosse, andavano messe in determinati punti e la cosa richiedeva già molto tempo, figuriamoci se le statue fossero state enormi e pesantissime, loro due da soli non ci sarebbero mai riusciti.
    - Abbiamo statuette di tutte le altezze -
    "Non avevo dubbi" pensò Dean continuando a guardar male il gigantesco angelo minaccioso con la spada.
    - Ecco...uno dovrebbe tenere in mano....un...giglio? - lo disse a domanda, sperando di non aver sparato una scemenza.
    - Gabriele - disse l'uomo con calma - ho diverse statue con le sue fattezze, ve le mostro così potete decidere quale vi piace di più - così dicendo andò nella stanza da dove era arrivato.
    Sam cancello un nome dalla sua lista.
    - Stai cancellando Zadkiel! - lo guardò stupito Dean.
    - Ho sbagliato, ho messo il ciglio a questo Zadkiel! -
    - E Zadkiel allora che cosa tiene in mano? -
    - Lo saprà il Signore - ...e Dean non capì se si riferiva al signore del negozio o al Signore in persona!
    Tornarono in motel a pomeriggio inoltrato con due sacchetti pieni di statuette angeliche di ogni tipo, c'era perfino un angelo con la spada molto simile a quello gigante vicino alla cassa del negozio, il signore aveva detto che quello era sicuramente l'angelo più importante e che era meglio metterlo nel centro tavola della sposa, Sam acconsentì con vigore, su solo sette angeli che gli servivano, aveva sbagliato sei volte il loro ruolo.
    Dopo cena i due ragazzi decisero di controllare per la centesima volta il piano d'azione. Era semplice, mentre Dean distraeva la bestiaccia, Sam si occupava di posizionare le statuette, una volta sistemate Dean avrebbe portato, in un modo o in un altro, il Behemoth nella trappola in modo che Sam potesse iniziare la formula che lo avrebbe distrutto.
    - E' la cosa più stupida ed insensata che potremmo fare! - disse Sam, arrabbiato con suo fratello.
    - Non è la prima volta -
    - Dean!!! ....questi Behemoth sono grossi, pericolosi, sbranano le persone, probabilmente hanno una mole gigantesca, perché credi che in passato ci pensavano molte persone a dargli la caccia? E' un suicidio che tu voglia attirarlo da solo, finirai col farti ammazzare! -
    - Tanto morirò comunque molto presto - ridacchiò il maggiore dei fratelli.
    - Non devi dirlo! Non pensarci nemmeno! Tu non morirai!! - gli gridò Sam
    - ... come vuoi. - ribatté Dean - Ma, Sam, qualcuno deve pur mettere quelle statuette e intonare quella litania senza senso, non è nemmeno latino quello che bisogna dire, potrebbe essere aramaico, quindi tra noi due è meglio se lo fai tu, sei tu il Nerd di famiglia, io sono quello che corre più veloce, quindi sarò io ad occuparmi di distrarre il cucciolone, ok? O così o non se ne fa nulla! -
    Sam era tentato di chiamare Bobby per avere il suo aiuto, ma Dean ormai aveva già preso la sua decisione; avevano tutto l'occorrente e suo fratello aspettava solo che arrivasse la sera, Bobby ci avrebbe messo diverse ore per raggiungerli, se non avessero ucciso il Behemoth quella sera avrebbe potuto esserci una nuova vittima e Sam non se lo sarebbe mai perdonato. A malincuore acconsentì.
    Arrivarono al cantiere con il buio, ma sarebbero potuti arrivare anche in pieno pomeriggio, la verità era che il cantiere era chiuso dal ritrovamento della terza vittima, quindi Dean e Sam potevano dedicarsi alla caccia del Behemoth con molta calma. Sam prese pennello e tintura bianca ed iniziò a segnare una lunga linea per tutto il percorso; fu una cosa molto lunga, un cantiere non era certo come un negozio in centro, ogni tot numero di metri fatti la linea si bloccava, Sam disegnava un piccolo cerchio dove appoggiava una statuetta e ricominciava a tracciare la linea principale; gli ci volle quasi un'ora ma aveva già piazzato cinque statuette su sette....e Dean? Il maggiore dei Winchester stava all'interno dell'enorme cerchio cercando di vedere movimenti insoliti
    - Quì bello, dove sei? - diceva ogni tanto attirando su di se un'occhiataccia di Sam, ma Dean voleva che il Behemoth, se si fosse fatto vivo, si concentrasse su di lui e non sul fratellino e voleva anche che si facesse vedere quella sera o tutto il loro lavoro non sarebbe servito a niente.
    Era lontano da Sam quando si rese conto che l'aria intorno a se era cambiata, non si sentivano i soliti rumori notturni, i cigolii del cantiere, i cani che rovistavano nei cassonetti dei rifiuti lì vicino...era tutto molto ovattato. Dean si guardò in giro, si era appoggiato ad una catasta di travi di legno guardandosi a destra e a sinistra e all'improvviso se lo ritrovò davanti!
    Era un quadrupede di dimensioni notevoli, molto più grosso di un orso, tutto il suo corpo sembrava ricoperto da una corazza di pelle dura di colore blu, l'oscurità lo faceva apparire quasi nero, aveva delle lame in vari punti della testa, delle spalle, delle scapole, i suoi artigli sembravano fatti di acciaio, il muso era allungato a causa di un enorme falce ricurva che gli spuntava fuori, poteva essere un dente, non si vedevano occhi, forse attaccava le persone concentrandosi sul movimento, come succedeva con i tori....basandosi su queste cose Dean si schiacciò sulle travi di legno in totale silenzio, Sam non aveva ancora terminato la linea di demarcazione, non voleva assolutamente che il Behemoth si accorgesse di lui. L'animale si avvicinò ancora di più, era a pochi centimetri dal viso di Dean e il ragazzo poté sentire l'odore del fiato del mostro, un qualcosa di marcio ma anche odore simile al rame, odore di sangue...
    Sam aveva posizionato il sesto angelo quando, alzando la testa a cercare il fratello, lo vide davanti ad un mostro gigantesco; stava per mettersi ad urlare ma vide Dean fargli dei segni con le mani "non ti muovere, non fare rumore, finisci quello che stai facendo", riprese subito a dipingere la linea sperando che la bestia non attaccasse il fratello.
    Il Behemoth sembrava molto incuriosito da quell'uomo, si alzò sulle zampe posteriori appoggiando quelle anteriori sulle assi di legno dove era appoggiato anche Dean; in piedi era ancora più grande e spaventoso, il Behemoth iniziò ad annusare il corpo di Dean, prima i pantaloni, poi le mani, sempre più in alto, fino al viso, l'odore del suo fiato era più pungente di prima e Dean aveva un gran voglia di filarsela via; all'improvviso il Behemoth aprì la bocca e Dean vide che non aveva solo quell'enorme dente ricurvo simile ad una sciabola, aveva anche una sfilarata di denti accuminati che avrebbero potuto masticare un essere umano come lui masticava un hamburger; da quell'enorme bocca piena di lame affilate spuntò fuori una lunga lingua e Dean si ritrovò ad essere leccato sulla faccia dal Behemoth! "Ecco, ora posso anche morire!" pensò afflitto il maggiore dei Winchester; sopportare il tanfo del suo alito era stato difficile ma questo....questo no!!! Tutto fuorché una slappata puzzolente da parte di un mostro, per cosa lo aveva preso? Per un lecca-lecca?!? Con l'occhio guardò Sam cercando di fargli capire di sbrigarsi, era così schifato che l'unica cosa che riusciva a pensare era una doccia calda di circa tre ore!
    Sam aveva quasi terminato, era impallidito quando aveva visto sollevarsi il bestione su Dean, era congelato dal terrore quando il bestione aveva mostrato i denti, era rimasto pietrificato nel vedere la bestia leccare suo fratello, alla fine di tutta questa storia suo fratello si sarebbe lamentato per almeno una settimana, ne era certo...uno sbuffo caldo lo distrasse dal vedere suo fratello con il viso grondante bava, alzò la testa e si ritrovò a guardare un Behemoth dritto dritto sul viso...i bastardi erano due!!!
    Con molta calma Sam prese una molotov che teneva nello zaino, non avrebbe fatto nulla al mostro, ma forse avrebbe avuto tempo per terminare la linea e posizionare l'ultimo angelo, il più importante, quello con la spada; bruciò il panno e lo lanciò sul muso del Behemoth, che prese fuoco immediatamente.
    - DEAN!!!!!!! - gridò con tutte le sue forze Sam.
    Dean alzò di scatto la pistola e sparò sul muso del Behemoth che reagì subito sguainando gli artigli e scagliando la sua potente zampa sul giovane, ma Dean era stato più veloce, si era abbassato per andarsene e gli artigli colpirono il legno mandandolo in mille pezzi. Dean iniziò a correre verso Sam inseguito dal primo Behemoth, Sam continuava a dipingere la linea mentre il secondo Behemoth starnutiva il fuoco accesso che gli bruciacchiava il muso; terminò l'ultimo cerchio e cominciò a rovistare nello zaino alla ricerca dell'ultima statuetta, si girò verso il fratello e si accorse che il primo Behemoth era proprio dietro di lui. Dean continuava a correre, ogni tanto si girava per sparare, ma nel momento stesso in cui il proiettile toccava il Behemoth, l'animale si attorcigliava su se stesso mostrando un guscio che lo proteggeva da qualunque cosa, i proiettili rimbalzavano su quella corazza come se fossero fatti di gomma; continuava a correre sentendo che Sam lo chiamava con tutto il fiato che aveva in corpo, ma non fu abbastanza veloce, il Behemoth fece un salto felino e con il suo enorme dente a forma di sciabola colpì e trapassò la spalla sinistra di Dean inchiodandolo a terra! Il dolore era così forte che lì per lì Dean non emise nemmeno un grido, ma quando capì che stava perdendo sangue e che era in balia di un mostro pronto a sbranarlo iniziò ad avere paura!
    Sam mise a terra l'ultima statuetta ed iniziò a leggere la lunga litania che avrebbe innescato la magia necessaria ad eliminare le due bestie, ogni tanto gettava un occhio sul Behemoth con il naso in fiamme, fortunatamente starnutiva ancora, Dean invece era a terra e stava male; il Behemoth lo fece letteralmente alzare dato che il suo dente era ben conficcato nella spalla, cominciò a scuotere Dean come un coccodrillo scuote la sua preda, Sam era certo che stesse gridando, ma ogni cosa, per lui, sembrava andare al rallentatore.
    Il Behemoth scattò di lato e Dean volò lontano diversi metri lasciando una scia di sangue per aria, atterrò malamente in mezzo a delle casse di legno vuote che andarono in frantumi e rimase lì immobile; Sam non riusciva a vederlo, ma era troppo preso dal Behemoth che aveva cominciato ad andare verso di lui! A pochi centimetri dal suo corpo Sam si abbassò toccando la linea terminando il rito, ma non successe niente!!!
    Sam alzò il viso, il Behemoth era davanti a lui, sarebbe morto in un attimo "non ho salvato Dean" quello fu l'unico pensiero che gli passò per la testa...
    Ci fu come uno scossone, la linea disegnata da Sam per tutto il perimetro del cantiere inizio a brillare e all'improvviso si attivò una gigantesca colonna di luce fino al cielo, i due Behemoth cominciarono ad agitarsi, come se sapessero che quello che stava succedendo non fosse una cosa positiva; Sam si guardò intorno e notò che Dean si trovava all'interno della colonna di luce.
    - No, maledizione! - corse subito verso di lui, ma fu respinto dalla barriera che lo gettò a terra, Sam si rialzò e cominciò a grattare sulla superficie della barriera cercando di fare un foro dove poter far passare il fratello, ma benché fosse fatta di luce era come mettere le mani nella glassa, Sam non riusciva a fare niente!!!
    Improvvisamente la luce cominciò ad essere così forte che a Sam iniziarono a far male gli occhi, cercò di coprirseli ma anche di vedere cosa stesse succedendo; i due Behemoth si muovevano come presi dal panico, come animali davanti al fuoco, erano terrorizzati; Sam guardò in alto, c'erano delle nubi eppure la luce era davvero troppo forte, il giovane riuscì a tenere un occhio abbastanza aperto da notare qualcosa....qualcosa di gigantesco, di maestoso, qualcosa che avrebbe messo paura al diavolo in persona, ma Sam non ne aveva, non c'era paura in lui, solo una naturale consapevolezza che quell'essere che vedeva avrebbe risolto il problema....ma Dean? Dean era ancora dentro la barriera, doveva tirarlo fuori! L'enorme ombra sopra di loro allargò le sue possenti ali, si sentì un colpo fortissimo, come un boom sonico, e un'improvvisa onda d'urto, simile ad una esplosione, fece tremare tutto il cantiere....poi fu solo silenzio!
    Sam aprì gli occhi, era per terra, era stato sbalzato qualche metro più in là, si alzò dolorante e si ritrovò il muso di un Behemoth davanti agli occhi, ma non era più come prima, non era blu, non aveva una specie di armatura che lo proteggeva, sembrava una statua...Sam allungò una mano per toccare il muso del Behemoth e questo si sgretolò sotto le sue dita come se fosse fatto di cenere.
    Il primo pensiero di Sam fu per Dean, cosa gli era successo? Era morto? Era vivo? Corse subito dove si trovava il fratello e lo trovò steso a terra dolorante, ma ancora vivo.
    - Dean sei vivo! - lo disse come se fosse un miracolo
    - Sì, credo di sì. Le bestiacce sono morte? -
    Sam guardò verso i due Behemoth, anche il secondo si era sgretolato del tutto, erano diventati mucchi di cenere.
    - Sì, morte. -
    - Un hurrà per noi! - disse Dean con il fiato corto
    - L'hai visto anche tu? Era un angelo secondo te? - Sam si riferiva all'enorme essere che si celava dietro le nubi e che gli aveva fatto male agli occhi.
    - Di che parli? Io non ho visto nulla - gli rispose Dean - credo di aver perso i sensi, o forse sentivo troppo dolore per guardarmi in giro -
    - ...a me sembrava un angelo... -
    - Sam... -
    - Sì? -
    - Credo che sia il caso che chiami il 911 -
    - Cosa? - disse Sam inarcando un sopracciglio.
    - ...ho freddo e non mi sento più le gambe... - replicò Dean con un filo di voce, con il fiato corto e sull'orlo dello svenimento
    La ferita che Dean aveva sulla spalla stava inzuppando la camicia di sangue, ne stava perdendo davvero tanto. Sam scattò subito, si tolse la giacca e cominciò a premere sulla ferita con una mano, mentre con l'altra componeva il numero delle emergenze
    - Dean non addormentarti capito? Dean...mi senti? Dean? -
    L'ultima cosa che Dean sentì prima di perdere i sensi fu la voce del fratello che lo chiamava disperato.

    Era mattina, Sam si avvicinò, inserì una moneta nel distributore del reparto e prese la merendina, quella era la sua colazione. Il giovane Winchester aveva passato tutta la notte al pronto soccorso, suo fratello era entrato molto grave sei ore prima, lui era stato su una sedia tutto il tempo aspettando che un dottore gli dicesse quello che stava succedendo, suo fratello stava bene? Stava male? Ora, finalmente, poteva rilassare un po' le spalle; entrò nella stanza, prese una sedia, la spostò vicino al letto e si preparò ad aprire la confezione che aveva preso dal distributore.
    - Non posso credere che un salutista come te mangi questa roba! - disse Dean allungando la mano e togliendo la merendina da quella del fratello.
    - Ehi!!! Vorrei farti notare che ho saltato la cena - sbuffò Sam.
    Dean sorrise, era su un letto d'ospedale e se ne stava bello rilassato su un paio di cuscini con la mano sinistra appoggiata al torace e fasciata insieme a tutta la spalla, gli avevano già tolto la flebo e il suo colorito era quasi tornato normale, e Sam ri rilassò ancora di più, era stato ad un passo dal morire, ma l'aveva sfangata anche stavolta.
    - Sei andato a controllare il cantiere? -
    Sam si accigliò, aveva rischiato di morire ma il suo pensiero era quello di controllare il cantiere...bé, Sam lo aveva controllato in effetti, era l'abitudine, non dovevano lasciare tracce.
    - Sì, ho recuperato le nostre cose e guarda qua - gli fece, mostrandogli qualcosa di nero.
    - Cos'è? -
    - E' una delle statuette degli angeli che abbiamo comprato, sono tutte così, bruciacchiate, annerite, come se avessero sprigionato il loro potere -
    - Immagino che quella sia la fine che dovevano fare - sentenziò Dean addentando la merendina di Sam.
    - Sono certo che quello che ho visto era un angelo - disse Sam serio.
    Dean avrebbe voluto replicare, ma perché farlo? Sam era un gran testardo, tutti i Winchester lo erano, se diceva di aver visto un angelo niente e nessuno poteva fargli cambiare idea, quindi lasciò perdere.
    - Sai, dovremmo farci ricoverare più spesso - disse alla fine.
    Sam lo guardò come se fosse pazzo.
    - Cosa? Farsi ricoverare spesso significa farsi quasi uccidere spesso, francamente non trovo un solo motivo per volerlo -
    - Te ne do cinque! - affermò orgoglioso Dean.
    - Scherzi? - lo guardò torvo Sam.
    - No. -
    - ....d'accordo! Ti ascolto, dimmi i tuoi cinque buoni motivi - lo sfidò Sam
    - Bene. Motivo numero uno! Uno schifoso mostro mi ha afferrato con il suo bel dentone, mi ha perforato, mi ha ferito, mi ha shakerato, mi ha lanciato come fossi un pallone da football, mi ha fatto cadere per terra come un sacco di patate, mi ha fatto sanguinare come una fontanella, mi ha fatto svenire e mi ha quasi fatto morire! Al pronto soccorso un fantastico dottore mi ha ricucito così bene che non rimarrà nemmeno la cicatrice ne sono certo! -
    - Ehi, io ti ho sempre ricucito benissimo! -
    - Tu fai schifo a ricucire, Sammy! E' un dato di fatto, perfino papà...perfino Bobby lo ha detto! -
    Sam non ricordava suo padre o Bobby che dicevano una cosa simile.
    - Motivo numero due! Il medesimo mostro schifoso, prima di rendermi carne da macello, mi ha leccato, slappato, sbavato, annusato, starnutito, sbrodolato, sputato addosso per benino prima di usarmi come un giocattolino! Al pronto soccorso mi hanno lavato da capo a piedi, ho la pelle liscia come quella di un pupo -
    Su questo Sam non aveva nulla da obbiettare.
    - Motivo numero tre! Il pulsante magico! -
    - Il pulsante magico? -
    - Ogni volta che usciamo da questo genere di cacce ci ritroviamo sempre messi male, pieni di dolori di ogni tipo e come antidolorifico cosa usiamo? L'aspirina!!! Quì basta afferrare questo e premere -
    - Ehi, quello serve per la morfina, non puoi schiacciarlo quando ti pare! -
    - Non ti sento Sam! - e così facendo schiacciò il pulsante per la morfina
    - DEAN! -
    - Motivo numero quattro! - Dean non aveva nessuna intenzione di farlo parlare sul motivo numero tre - l'infermiera che si sta occupando di me è un vero schianto! -
    Questa volta Sam gettò gli occhi al cielo, gli sembrava strano che quell'argomento non fosse ancora uscito fuori.
    - Motivo numero cinque, l'infermiera che è uno schianto mi porta sempre le gelatine di frutta - e così dicendo si ficcò in bocca un cucchiaino pieno di una gelatina di colore rosso.
    - E' una pacchia Sam, una pacchia, lasciatelo dire - ridacchiava Dean.
    Sam non riuscì proprio a replicare su niente, era troppo stanco ma anche troppo felice che suo fratello fosse ancora lì con lui, avrebbe potuto replicare ad ogni suo motivo, ma a quale scopo? Tutto ciò che voleva era poter continuare a battibeccare con suo fratello, e per farlo avrebbe trovato il modo di rompere quel contratto, ad ogni costo! Appoggiò le braccia sul letto di Dean e la testa sulle braccia, lasciando che tutta l'adrenalina accumulata durante la notte gli scivolasse via come l'acqua, lasciandosi andare ad un sonno tranquillo.

    NOTE DELL'AUTRICE
    E anche oggi mi congratulo con voi! Certo che siete proprio masochisti, ma se siete arrivati fino a leggere le mie note allora non posso che applaudirvi!!! Via con le note...
    1) Il Behemoth e lo Ziz sono veramente delle creature leggendarie bibliche nominate nelle Sacre Scritture, ce ne sarebbe anche una terza: il Leviatano! Ma dato che nell'universo di Supernatural questo mostro è già stato utilizzato in maniera diversa da come viene rappresentato, ho preferito non nominarlo.
    2) La città di Lucy's Cleaver (La Mannaia di Lucia) non esiste, è di mia pura invenzione, ma è un piccolo omaggio ad una carissima amica che ama Supernatural!
     
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