Sgradite Presenze

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Good Girls go to Heaven, Bad Girls go Hunting with Dean!

    Group
    Dean's addicted
    Posts
    5,048
    Location
    Heaven's Garden

    Status
    Offline
    - Titolo Fan Fiction: Sgradite Presenze
    - Nome/Nick autore: Jeena
    - Fandom: Supernatural
    - Timeline: Quinta Stagione; prima della 5x08.
    - Sommario: Paranormale.
    - Spoiler: Chi ha visto la serie fino alla quinta stagione non ha spoiler...per gli altri è un'incognita.
    - Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester, Castiel, nuovo personaggio, Bobby, Zaccaria, Lucifero.
    - Disclaimer: I personaggi delle serie di Supernatural non mi appartengono (ed è un peccato visto l'impegno che ci metto!), l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
    Note: Sam, Dean & Cas si ritrovano in una situazione assolutamente inaspettata e sconvolgente.

    SGRADITE PRESENZE



    Il Diner era quasi vuoto a quell'ora e ai fratelli Winchester andava bene così, in quel momento volevano a tutti i costi mantenere un profilo basso e non attirare l'attenzione.
    La caccia era stata, tutto sommato, molto semplice; niente Lucifero, niente demoni, niente minaccia dell'Apocalisse, no, solo il più classico dei fantasmi che non aveva voglia di "passare oltre". Era una cosa normale, un signore ormai prossimo alla morte non voleva che la sua amata casa fosse messa in vendita, dopo la sua morte aveva semplicemente deciso di tornare ed impedire a chiunque entrasse nella sua casa di metterci radici. Non vi erano mai stati incidenti gravi, solo urla nella notte che avevano fatto fuggire due sposini; freddo glaciale che aveva costretto un'anziana coppietta a trasferirsi causa continui dolori reumatici; una melma appiccicosa dappertutto che rendeva la casa invendibile...il fantasma stava ottenendo ciò che voleva ma, come al solito, era arrivata una famiglia che si era perdutamente innamorata di quella casa e l'aveva comprata. Le urla, il freddo, la melma appiccicosa non avevano sortito nessun effetto sugli abitanti della sua dimora, solo un continuo chiamare di idraulici, elettricisti e falegnami che cercavano i possibili problemi che, una vecchia casa come quella, poteva aver accumulato per molti anni.
    I guai erano arrivati quando uno dei figli del proprietario era stato spaventato a morte dalla visione del vecchio facendolo ruzzolare giù dalle scale, il ragazzo si era fratturato una gamba, nulla di serio, ma la notizia era finita sul giornale locale...e anche sul Pc di Sam Winchester, che controllava continuamente ogni genere di caso strano che il Web vomitava continuamente. Non c'erano stati altri incidenti e nessun morto, con sommo sollievo dei Winchester, ma era meglio intervenire subito per impedire che il fantasma arrivasse alla sua prima vittima.
    Sam e Dean avevano deciso di portare Castiel con loro; la ricerca di Dio da parte dell'Angelo era arrivata ad un punto morto, anche il ritrovamento della Colt sembrava sempre più una missione impossibile da portare a termine e i fratelli volevano solo distrarre il loro amico per un po'...una tranquilla caccia al fantasma faceva al caso loro!
    Mentre Sam, con i suoi occhioni da cerbiatto, convinceva la famiglia a lasciare la casa, Dean, a fucilate, sparava pallottole di sale contro il fantasma, allarmando tutto il vicinato. Dean ci era rimasto male per una decisione presa dal fratello, Sam aveva chiesto a Cas di trovare la tomba del defunto e di dare fuoco alle sue ceneri...il maggiore dei fratelli avrebbe tanto voluto vedere Cas con una pala in mano a spalare la terra, dissotterrare una bara, scardinarla, dare fuoco ai resti del cadavere e poi rimettere tutto a posto, ma non era stato possibile, il fantasma era diventato decisamente furioso con tutti, compreso lui. All'improvviso il fantasma aveva gridato prendendo fuoco, Cas doveva aver portato a termine la sua parte ed ora i fratelli dovevano filarsela alla svelta, dato che i vicini avevano chiamato addirittura la polizia. Certo, la famiglia avrebbe potuto spiegare che erano stati salvati da questi due uomini misteriosi da un fantasma arrabbiato che li minacciava dal giorno in cui avevano messo piede lì dentro ma, ammesso e non concesso che la polizia ci avesse creduto, era meglio non correre rischi.
    Ecco perché erano contenti che il Diner, dove si erano rifugiati, fosse così vuoto, magari nessuno li avrebbe notati e nessuno li avrebbe associati alle continue sirene della polizia che si sentivano in lontananza.
    - Perché devo prendere un caffè? Io non lo bevo. - disse con molta tranquillità l'Angelo in trench.
    - Dobbiamo tenere un basso profilo Cas, io e Dean abbiamo ordinato, dovevi farlo anche tu, dobbiamo sembrare calmi, rilassati e anche annoiati, insomma, delle normali persone che non vedono l'ora di tornarsene a casa. - gli rispose Sam.
    - Dillo a Dean di stare rilassato, ha praticamente il viso appiccicato alla finestra. -
    I tre uomini si erano seduti, su insistenza di Dean, ad un tavolo vicino alle finestre, in modo che il maggiore dei Winchester potesse vedere la situazione all'esterno.
    - Dean... - lo richiamo Sam - Cas ha ragione, così attiri l'attenzione. -
    Dean si girò verso di loro con un'aria omicida.
    - Come posso stare tranquillo, rilassato e fare come se niente fosse quando Baby è laggiù?!? -
    Per attirare ancora meno l'attenzione, Sam aveva deciso che era il caso di parcheggiare molto lontano, praticamente all'ultimo posto del parcheggio del Diner, la cosa a Dean non era minimamente piaciuta, ma Sam aveva insistito.
    - Se le succede qualcosa riterrò te responsabile! - minacciò Dean.
    - Sono certo che a Baby non succederà nulla, mangiamo quello che abbiamo ordinato...sì, Cas, dovrai bere il caffè...e poi ce ne andiamo, ci vorranno solo venti o trenta minuti, porta pazienza! -
    Dean non sembrava ascoltarlo, guardava Sam, poi la finestra, poi Cas, poi di nuovo la finestra, poi Sam, e ancora la finestra...Dio, sembrava un animale in trappola!!!
    - Hai qualcosa sull'orecchio. -
    Dean e Sam guardarono Cas con un punto interrogativo.
    - Ho detto, Dean, che hai una cosa sull'orecchio. -
    Dean si portò una mano sull'orecchio destro e sentì qualcosa di molliccio...
    - Maledetti fantasmi!!! - esclamò disgustato. - Odio l'ectoplasma!! -
    Dean si alzò subito facendo sobbalzare Sam.
    - Dove vai? -
    - In bagno. Voglio togliermi questa schifezza di dosso! -
    ...e senza aggiungere altro si diresse verso la toilette.
    - Bé, meno male che non ha parlato dell'omino dei Marshmallows. - disse Sam lasciando Castiel con un'aria interrogativa.

    Dean cercò di ripulirsi il più possibile; aveva melma appiccicosa un po' dappertutto, non solo sull'orecchio, ma anche un po' sui vestiti e decisamente tanta sulle scarpe, almeno adesso capiva perché la cameriera lo aveva guardato con aria disgustata, chissà cosa pensava di lui?
    Era così preso dalla sua giacca che non si rese conto di essere spiato. Qualcosa d'invisibile alle sue spalle si muoveva sinuosa e curiosa verso di lui, sembrava indecisa e deliziata nello stesso momento, ciò che stava per fare avrebbe fatto infuriare tutto il Firmamento....senza più tergiversare si diresse verso Dean. L'uomo sentì come se qualcuno gli avesse dato una spinta e poi tutto divenne nero.

    Cas continuava a fissare il suo caffè caldo e fumante con aria seriosa. Sam non sapeva se ridere o meno di quel suo strano comportamento, ma ormai si erano abituati a come Cas reagiva alle cose, per così dire, terrestri. La sua insalata sembrava deliziosa e, anche se stavano un po' sulle loro a causa della situazione, Sam voleva godersela in santa pace; l'hamburger di Dean, dall'originale nome di "Il Motociclista Velenoso", mandava un buon odore, benché fosse un agglomerato di olio fritto, salse piccanti e calorie da far saltare in aria tutto il colesterolo del mondo, ma Sam sapeva che non sarebbe mai riuscito a far fare una dieta equilibrata al fratello...il fratello che ci metteva un'eternità a tornare dal bagno; ma che faceva?
    La porta della toilette si aprì e Dean uscì facendo rilassare Sam. Il fratello maggiore si sedette con molta calma al suo posto.
    - Un'altro po', Dean, e ti sarei venuto a cercare. - gli disse Sam - Magari se glielo dici tu, Cas si deciderà una volta per tutte a bere il suo caffè. -
    - Capisco mantenere un profilo basso, ma perché ordinate sempre caffè per me? - chiese Castiel inclinando come al suo solito la testa di lato - non c'è un'altra bevanda o del cibo solido che possa provare? -
    - Ma sei stato tu a dire che voi Angeli non avete bisogno di mangiare, ordinare qualcosa di semplice è una cosa che non dà nell'occhio e noi non spenderemo troppi soldi in cibo che non verrà mangiato -
    - Mi dispiace di essere un peso finanziario per voi. - fece Cas con l'aria di un cane bastonato.
    - No, non volevo dire questo...sì, insomma...finirai col farmi sentire in colpa, mi farai passare per un taccagno... - disse Sam imbarazzato - Dean digli qualcosa. -
    Dean continuava a guardare Sam e Cas senza proferire parola.
    - Dean stai bene? - chiese Sam un po' preoccupato dal mutismo del fratello.
    - Mai stato meglio. -
    - Sul serio? Hai un'aria strana... -
    - Dimmi cosa vuole dire "avere un'aria strana"... -
    - Quella che hai adesso! Che ti prende?!? - chiese allarmato Sam.
    - Curiosità. - rispose semplicemente Dean.
    - Cas secondo te Dean sta bene? -
    Cas, ancora preso dal suo caffè alzò la testa verso Dean e sbiancò!
    - Sì, Castiel, secondo te sto bene? - chiese Dean con un sorriso strano sul viso.
    Cas afferrò immediatamente Sam per un braccio ed entrambi si ritrovarono vicino all'Impala, lontani dal Diner.
    - Cas che succede? - gridò Sam, ma subito dopo fu investito dall'onda d'urto dell'esplosione del Diner. Fu un miracolo che i finestrini dell'Impala non fossero andati in mille pezzi, la deflagrazione era stata bella potente e Sam era a terra ancora tramortito; Cas gli teneva una mano su una spalla cercando di rassicurarlo ma anche di tenerlo al sicuro.
    Sam si rialzò frastornato, ma si riprese subito quando vide che tutto il Diner stava bruciando e Dean era rimasto lì dentro. Iniziò a gridare il suo nome cercando di svincolarsi dalla presa d'acciaio di Cas, suo fratello era dentro un mare di fiamme, forse era già morto, e Castiel non faceva nulla per andare a salvarlo!
    Ma mentre cercava di capire la situazione qualcosa attirò la sua attenzione. Dean. Suo fratello Dean stava tranquillamente uscendo dalla porta del Diner! Non era in fiamme, non era ferito, non aveva niente che non andasse, camminava tranquillo in mezzo al fuoco come se fosse stato su un prato fiorito, Sam non credeva ai suoi occhi.
    - Cosa? Ma come...? - balbettava il minore dei Winchester.
    - Non è Dean quello che vedi. - disse Cas con una nota così bassa da far raggelare il sangue nelle vene.
    - Come...? - Sam non capiva più cosa stesse succedendo.
    Dean guardò verso di loro sorridendo, ma non era il sorriso di Dean, era diabolico, famelico, pieno di malignità, pronto a far saltare qualche altro edificio se ne avesse avuto l'occasione. Castiel, senza nessun'altra spiegazione da dare, afferrò Sam e si portò via da lì in un battito d'ali.

    - Perché?!?!? - gridò Sam. _ Perché mi hai portato via da lì? Cos'è successo? Maledizione Cas, rispondi!!! -
    Castiel aveva portato se stesso e Sam in uno dei luoghi che riteneva più sicuro, la casa di Bobby. Sam aveva raccontato tutto quello che era successo a Bobby: la caccia, la fermata al Diner per non destare attenzione da parte delle autorità, Dean che andava in bagno a pulirsi e che ne ritornava completamente trasformato, la distruzione del Diner con suo fratello illeso e malvagio ed infine la fuga con Castiel. L'Angelo non avevo più detto una parola e Sam sembrava sul punto di sbattere la testa contro un muro. Anche Bobby sembrava furioso contro il silenzio dell'Angelo ma cercò di essere abbastanza controllato.
    - Cas se non ci dici cos'è successo non sapremo nemmeno come aiutare Dean. Perché è ovvio che Dean ha bisogno del nostro aiuto! - disse con gravità.
    Cas prese un lungo respiro, benché un Angelo non avesse bisogno di respirare.
    - Dean è posseduto. - lo disse con una serietà agghiacciante.
    - COSA?!? - Sam non credeva alle sue orecchie - Non può essere! Dean ha il tatuaggio Anti-Demone, non può essere posseduto! - la sua voce si stava nuovamente alzando.
    - L'hai detto, nessun demone può possederlo - riprese Cas con molta calma - perché quello che sta possedendo Dean non è un demone...è un Diavolo! -

    Dean camminava tranquillamente in mezzo ad una strada in una cittadina qualunque, non sapeva dove fosse e non gliene fregava niente, un posto velava l'altro, per lui era una gita piacevole. Si era già divertito a far saltare in aria quel luogo dove gli esseri umani mangiavano in compagnia, dopo aveva deciso che era arrivato il momento di fare il turista...il mondo, la Terra, che meraviglia! Camminare su quel suolo era piacevolissimo, era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che lo aveva fatto. Si guardava in giro e vedeva i progressi che l'uomo aveva fatto nei secoli; li conosceva ovviamente, seguiva l'evoluzione dell'uomo da millenni, ma sempre restando nel suo covo; avrebbe potuto uscire da lì e fare scorribande secoli addietro ma ora gli sembrava davvero la più sublime delle idee quella di aver aspettato questo momento. Il tatuaggio che Dean avevo sul torace gli bruciava un po', aveva anche iniziato a sanguinare, ma lui non se ne era preoccupato, aveva afferrato il primo uomo che si era trovato davanti, una povera anima ben vestita, e si era cambiato....ora aveva un vestito pulito, un impermeabile nero che gli arrivava fino ai piedi, una maglietta nera aderente e dei jeans elasticizzati che gli fasciavano le gambe in un modo molto sensuale, le donne si giravano continuamente a guardarlo mandandogli chiari segnali che si sarebbero accoppiate volentieri con quel bell'esemplare che era.
    Poi erano arrivati i clacson! Fastidiosi omuncoli avevano iniziato a gridargli addosso che non doveva camminare in mezzo a quella strada, che aveva fermato il traffico, che doveva spostarsi, che avrebbero chiamato la polizia...qualcuno lo aveva anche minacciato di prenderlo a pugni e la cosa lo aveva davvero fatto ridere. Uomini! Così piccoli e patetici nella loro miserevole vita! Dean aveva allora allargato le braccia e dal punto più oscuro del suo essere aveva tirato fuori la sua forza. Una specie di bolla d'energia invisibile lo circondava senza che nessun essere umano ne percepisse la presenza, lui aveva continuato a camminare in mezzo alla strada con le braccia aperte, facendo scontrare le sua bolla contro le macchine. Queste, con il colpo preso, avevano iniziato ad accartocciarsi improvvisamente, come se un enorme pugno di un invisibile gigante avesse iniziato a fare un po' di allenamenti sulle vetture. E mentre tutti urlavano, scappavano via, veniva feriti e incastrati nelle lamiere delle macchine e scaraventati fuori dagli autobus, con un enorme rumore di metallo distrutto, Dean continuava a camminare ammirando il panorama.
    - Adesso avete tutto lo spazio che vi serve per passare. - disse con molta calma sorridendo agli uomini che poco prima lo insultavano e che adesso urlavano feriti e sanguinanti incastrati nelle loro auto. Soddisfatto di se, decise che quella città gli era venuta a noia, così se ne andò subito dopo.

    - Un...Diavolo? - chiese nuovamente Sam, sicuro di aver capito male. Ma Cas aveva annuito di nuovo, quindi il suo udito funzionava perfettamente.
    - Cas quello che ci stai dicendo non ha molto senso per noi - affermò Bobby vedendo la confusione di Sam - Demoni, Diavoli, sono la stessa cosa! -
    - In verità non è esatto. - disse Castiel - voi umani non vedete differenze tra Demoni e Diavoli ma ve ne sono molte. I Demoni che voi tutti conoscete sono le anime dei dannati che col tempo hanno perso tutta la loro umanità. Odiano gli uomini perché loro non lo sono più, ecco perché si divertono a possederli, per farli soffrire...vi sono moltissimi tipi di Demoni, lo sapete, quelli degli Incroci con gli occhi rossi, quelli normali dagli occhi neri, quelli potenti come Lilith con gli occhi bianchi e così via. Sono tantissimi che elencarli tutti ci vorrebbe davvero troppo tempo. -
    Sam e Bobby ascoltavano la spiegazione di Cas senza capire dove volesse andare a parare.
    - I Diavoli sono Angeli caduti. -
    - ma noi credevamo che... - azzardò Bobby.
    - ....che Lucifero fosse il solo ed unico Diavolo? Satana? Il Nemico?! - concluse Cas per lui - Ma non è così. Quando Lucifero si ribellò al Cielo, un terzo dell'Esercito Celeste si schierò dalla sua parte. Quando Lucifero cadde, tutti gli Angeli che erano dalla sua parte caddero insieme a lui, e oggi quegli Angeli sono semplicemente i Diavoli. -
    Sam era molto perplesso sulla spiegazione dell'amico.
    - Cas, molti Angeli hanno detto che adesso anche tu sei un "Caduto"... -
    - Lo so. Ma io sono "caduto" sulla Terra perché ho deciso di schierarmi con voi, gli Angeli caduti di cui parlo sono finiti dritti all'Inferno. Mi ritengo diverso da loro. -
    La cosa stava cominciando ad essere più chiara ma anche più terribile da affrontare psicologicamente.
    - Poi ci sono stati anche altri Angeli che sono caduti nel corso dei millenni; Angeli che hanno fatto cose che non dovevano e che, a causa di queste cose, sono stati banditi anche loro all'Inferno insieme a tutti gli altri traditori; ed io penso che sia uno di questi ad aver posseduto Dean. -
    - Ma Cas, gli Angeli non possono usare gli esseri umani come Tramiti senza il loro permesso, ed io sono certo che Dean non ha detto "Sì" a questo essere che lo sta usando - disse Sam convinto della sua affermazione.
    - Hai ragione, non l'ha fatto! Credo che l'Angelo lo abbia posseduto senza chiedere il permesso. -
    - ...e questa cosa è fattibile? - chiese Bobby preoccupato.
    - Bé, sì. Lo è. -
    Il silenzio calò sui tre uomini. Sia Sam che Bobby erano convinti che un Angelo non poteva entrare dentro un essere umano senza invito, tutto quello a cui credevano si era letteralmente sgretolato.
    - Vedete... - continuò Castiel - ...non tutti gli esseri umani sono in grado di "ospitare" un Angelo dentro il proprio corpo. C'è una minuscola percentuale, il 10% della popolazione mondiale, che non è in grado di farlo. L'altro 90% invece sì, ma non tutti gli Angeli sono uguali, ci sono quelli che hanno Tramiti ben precisi, come me! Il mio tramite è Jimmy Novak, ma ho potuto risiedere anche dentro sua figlia Claire per via del suo sangue. Tutta la dinastia dei Novak era a mia disposizione, anche se Jimmy era sicuramente quello più portato ad ospitarmi. Poi ci sono i Tramiti "normali", e cioè persone che possono ospitare qualunque tipo di Angelo che arrivi ad un certo livello, Tramiti che non hanno nulla in comune tra loro, nemmeno il sangue. Dean è il vero e unico Tramite di Michele, come lo era John e come probabilmente lo erano tutti i primogeniti dei Winchester. - Sam e Bobby sembravano due scolaretti a scuola che ascoltavano una lezione importantissima del loro maestro.
    - Ma tutti questi Tramiti possono esserlo solo se accettano di esserlo; il famoso "Sì" che viene richiesto dagli Angeli è come il Bacio che i Demoni degli Incroci danno a coloro che vendono la propria Anima; il "Sì" è un patto suggellato tra Grazia & Anima, è un'unione tra due Potenze create da Dio che collaborano per lottare contro il Male! ...purtroppo però gli Angeli possono comunque entrare in un corpo umano senza permesso, ma visto che il Patto non è stato suggellato, il corpo umano preso come Tramite inizierà inevitabilmente a morire. -
    - COSA?!? - quella parola aveva risvegliato Sam da un torpore come uno schiaffo dato ad una persona che non si sveglia.
    - Questo Angelo ha preso Dean, non so perché, è un Diavolo ed io non so cosa passa nella testa di questi esseri abbietti, ma so che Dean non ha detto Sì e quindi il suo corpo avrà già iniziato a morire! - continuò l'Angelo con l'aria sempre più preoccupata - se non lo ritroviamo al più presto e non cacciamo via quel Diavolo dal suo corpo, Dean morirà! Non subito, lui è un Tramite potente, ma morirà, questo è certo! -
    Una forte angoscia avvolse i tre uomini, la situazione era molto peggio di quello che sembrava. Fu Bobby a spezzare il silenzio.
    - Allora l'unica cosa da fare è rintracciare Dean e cercare di esorcizzarlo! -
    - Come facciamo a trovarlo? Cas non può, nessuno può, le nostre costole sono state marchiate con simboli enochiani, Cas non può rintracciarlo - disse Sam sconsolato.
    - Hai ragione - proseguì Bobby - ma un Diavolo che ha avuto il coraggio di prendere un Tramite senza permesso non se ne starà tranquillo in un angolino a non fare niente! Qualcosa farà, è stato abbastanza scaltro da trovare Dean quando invece gli altri Angeli non ci riescono e ha già distrutto un Diner solo per dimostrare quanto può essere potente, lascerà delle briciole di pane e noi, da bravi Hansel & Gretel, dovremo solo trovarle e seguirle, fino a ritrovare Dean! -

    Non conosceva la ragione che lo aveva spinto fino a lì, ma il Diavolo si era ritrovato nel cimitero di Greenville, esattamente davanti ad una lapide. Dopo averne letto il nome inciso sopra lo capì, era stato il subconscio di Dean a portarlo lì, davanti alla tomba di Mary Winchester. Che cosa buffa il subconscio! Il Diavolo sapeva...sentiva....che Dean odiava quel luogo eppure, quando si era teletrasportato, la prima cosa che aveva visto era la tomba. Il Diavolo si chiese se Dean fosse consapevole della sua presenza, se lo era non stava facendo assolutamente niente, nemmeno un accenno di ribellione, o forse non sapeva che un Tramite poteva cacciare via un Angelo dal suo corpo se non lo voleva più...ma lui non era più un Angelo e lo stava possedendo a forza, forse anche il suo "No" non avrebbe funzionato.
    Era molto curioso di scoprire qualcosa di più su questo umano così particolare, gli sarebbe piaciuto vedere che tipo fosse, ma l'uomo stava già iniziando la sua fase finale verso la morte, i suoi capelli erano più lunghi e fini, la sua pelle era pallida, abbastanza da far esaltare le lentiggini che aveva sul viso, che peccato, ma il Diavolo venne interrotto dalle sue riflessioni da un frullio di ali...molte ali, quindi molti Angeli!
    - Ah, quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti, fratelli miei! - esclamò divertito senza nemmeno voltarsi.
    - Non chiamarci così, TU non sei uno di noi! -
    Il Diavolo girò lentamente il corpo verso l'uomo che aveva parlato.
    - Zaccaria. Non sei affatto cambiato, fratello, sempre così dispotico verso tutti. -
    - No. Direi solo verso quelli come te! -
    Il Diavolo fece spallucce, era circondato da sette Angeli con l'aria molto truce, ma nessuno di loro l'aveva così truce come il suo vecchio amico Zaccaria.
    - Sei ancora il leccapiedi di Michele? - sorrise malizioso.
    - Io sono un servo devoto. Niente di più e niente di meno. Ho il rispetto di tutti i miei fratelli, compreso quello del Generale dell'Esercito Celeste! -
    - Sì, sì, ho capito...bla bla bla...ti è sempre piaciuto tanto metterti in mostra. Bene, cosa vuoi? -
    - Cosa voglio?!? - ringhiò l'Angelo.
    - Esatto. Cosa vuoi? È una domanda molto semplice. Io me ne sto tranquillo qui a fare i fatti miei e tu mi disturbi solo con la tua presenza. Ti ho forse recato danno in qualche modo? -
    - Quelli della tua specie recano danno solo per il fatto di esistere! -
    - Questa era proprio cattiva! - rispose il Diavolo con la bocca corrucciata.
    - Il vostro compito era semplicissimo; dovevate solo fare da Guardiani agli uomini, solo questa piccola ed insignificante cosa, non mi sembrava così difficile... -
    - Lo abbiamo fatto! - replicò sempre più divertito il Diavolo.
    - ...siete scesi sulla Terra e avete interagito con l'uomo! -
    - Personalmente ho solo insegnato agli esseri umani a respingere gli incantesimi. -
    - Avete fornicato con delle donne umane!! -
    - Bé, mi dispiace scombussolare la tua mente così pia, povero verginello, ma non hai idea di quanto siano belle le donne umane finché non le sfiori con un dito e ti assicuro che i piaceri della carne sono molto difficili da evitare. -
    - Avete procreato, creando delle creature abominevoli!!! -
    - Ed io voglio ricordarti che tutta quella progenie di Nephilim è andata distrutta grazie al Diluvio Universale! - replicò indispettito il Diavolo - Quei pochi Nephilim che ci sono adesso sulla Terra non sono miei. -
    Gli Angeli, escluso Zaccaria, tirarono fuori le loro spade.
    - Te lo richiedo, cos'è che vuoi Zaccaria? -
    - Voglio che abbandoni immediatamente quel corpo! -
    Un sorriso malevolo si dipinse nei lineamenti di Dean, quanto rumore, quante parole inutili e sprecate per arrivare al dunque.
    - E se non lo faccio? -
    Zaccaria non si aspettava questa risposta. Era certo di incutere paura in quegli Angeli che erano caduti rovinosamente e che non avevano il Favore Divino come lo aveva lui.
    - Se non lo fai....ne subirai le conseguenze. - sibilò.
    Gli Angeli allungarono le loro braccia avvicinandosi al Diavolo, le punte delle loro spade toccarono la sua gola, pronti a trafiggerla e ad uccidere il loro ex-fratello.
    - Zaccaria, Zaccaria. Davvero mi farai trafiggere dai tuoi sottoposti? Sai che sei un sottoposto anche tu? Cosa direbbe, chi sappiamo noi, se tu uccidessi il SUO Tramite? - replicò malizioso il Diavolo guardando ogni Angelo dritto negli occhi.
    - Questi tuoi sottoposti sanno che nostro fratello maggiore potrebbe arrabbiarsi per la mia morte? Anzi, per la morte di Dean? Credi che sarà clemente? Con ognuno di voi? -
    Gli Angeli cominciarono ad essere nervosi, nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di uccidere Dean Winchester impedendo così al Generale dell'Esercito Celeste Michele di avere il suo Tramite. Non avrebbero potuto nemmeno farlo tornare in vita, perché se uccidevi un Angelo all'interno di un corpo umano, la distruzione della sua Grazia annientava completamente anche l'Anima del Tramite.
    Zaccaria fece un gesto con la mano e tutte le spade si abbassarono facendo sorridere il Diavolo.
    - Non la passerai liscia, te lo garantisco! - minacciò Zaccaria.
    - Lo so. La pietà non è mai stata la migliore delle tue Virtù. -
    E così dicendo, il Diavolo se ne andò, lasciando gli Angeli leggermente scossi.

    Per diversi giorni Sam, Castiel e Bobby cercarono Dean: controllavano ogni indizio soprannaturale che potesse ricollegarsi al Diavolo che lo possedeva, ma spesso erano tracce già fredde o semplicemente sbagliate, quindi bisognava ricominciare tutto da capo. Sam era stanco e abbattuto, perché più i giorni passavano più il corpo di Dean, a detta di Castiel, rischiava di distruggersi. Eppure quel Diavolo lo aveva trovato in qualche modo! Erano riusciti a collegare il tutto ad una rete di demoni servitori che mandavano continuamente rapporti ai loro superiori sui cacciatori che avevano risolto dei casi soprannaturali, e tutto questo per trovare proprio loro due; Cas ne aveva catturato uno ma non erano arrivati a niente, il demone era, nella catena demoniaca, solo uno dei tanti che cercava di farsi un nome. Il Diavolo che possedeva Dean era scaltro e non andava in giro a dire a questi piccoli demoni insulsi quello che faceva.
    Dopo un'intera settimana di ricerche, Sam si trovava in un motel ai confini di Baton Rouge a scartabellare tutti i libri che aveva trovato e tutti i Siti sul Web che davano notizie di fenomeni incomprensibili; le ultime notizie di Bobby parlavano di un fenomeno paranormale a New Orleans nel Quartiere francese, ma per adesso Sam non aveva trovato indizi. Il minore dei Winchester non era più certo di ritrovare suo fratello! Poi arrivò Cas con una notizia.
    - Sono stato a Shreveport. Ho avuto una conversazione con una strega e mi ha assicurato che ho la possibilità di ritrovare Dean. - affermò subito.
    - E come? -
    - Bé, non è stato facile, era una strega che usava la magia nera... -
    - Era? Al passato? - chiese Sam con un sopracciglio alzato.
    - Non voleva collaborare più di tanto. Ha cercato anche di uccidermi e prima di morire lei ha confessato. -
    - Ah. -
    - La cosa importante è quello che mi ha detto. Se vogliamo ritrovare Dean dobbiamo appellarci alla parte demoniaca dell'Angelo caduto. -
    - Cosa vuol dire? -
    - Non possiamo certo evocarlo come si evoca un Angelo qualunque, con le preghiere, è comunque un essere oscuro...quindi dobbiamo evocarlo come si evocherebbe un Demone di alto rango. -
    - Una...Super Evocazione! -
    - Esatto. -
    - Quindi non saremo noi ad andare da lui, ma sarà lui che verrà da noi. - disse Sam con una nuova speranza nel cuore.
    - Proprio così. -
    - Hansel e Gretel non sono serviti. -affermò Sam lasciando Cas con un punto interrogativo sul viso - Cas tu lo sai come si trova un ago in un pagliaio? -
    - Con molta pazienza? -
    - No, con una calamita! - disse Sam strizzando l'occhio all'Angelo.

    Per poter evocare un Demone di alto rango non bastava un normale simbolo demoniaco di evocazione, doveva essere qualcosa di assolutamente potente...anzi, molto di più, perché Sam e Cas dovevano evocare un Diavolo in carne ed ossa; inoltre, per la sicurezza di Sam e anche di Dean in caso di riuscita, era necessaria moltissima acqua benedetta, ad un Ex-Angelo poteva dare comunque un leggero fastidio, e così i due uomini avevano optato di usare la piscina comunale della piccola cittadina di Addis. Più piccola era la cittadina, più c'era la possibilità che avrebbero mantenuto, come al loro solito, un profilo basso...inoltre Sam aveva gli orari della piscina, compresi i giorni di chiusura. Era il luogo ideale e ci vollero diverse ore per ricoprire le pareti del primo e del secondo piano della struttura di simboli arcaici, comprese le tribune quando vi si svolgevano delle gare. L'incantesimo di Evocazione era così potente che c'era il rischio di attirare l'attenzione di moltissimi Demoni, altri Diavoli e anche gli Angeli che stavano cercando i Winchester, ma era comunque necessario farlo. Finito di "decorare" l'interno della struttura principale i due uomini presero fiato.
    - Qualunque cosa accada, Sam, non dovrai mai interrompere l'esorcismo. - gli disse Cas.
    - Non lo farò. -
    - Lui cercherà in tutti i modi di farti del male, io posso difenderti dagli attacchi fisici, anche se credo che tutte queste protezioni lo terranno abbastanza fermo, ma per quelle psicologiche dovrai stare attento...i Diavoli, come i Demoni, ti attaccano sempre dove fa più male. Qualunque cosa dica o faccia non fermarti mai. -
    - D'accordo. -
    Sam si guardò intorno.
    - Certo che abbiamo creato il più grande Bat-Segnale che si sia mai visto! -
    - ....ehm...Bat-Cosa? -
    - Niente. Niente di importante. - sorrise Sam. - Cas, questi simboli che abbiamo usato attireranno l'attenzione di tutti, vero? -
    - Sì. Purtroppo non ho capito chi sia il Diavolo che è entrato dentro Dean, se avessi saputo il suo nome lo avremmo potuto scrivere in enochiano sui sigilli e così tutto l'incantesimo di evocazione sarebbe servito unicamente per lui, ma...non ho idea di chi sia, mi dispiace. - disse Cas, nella sua voce c'era molta amarezza.
    - Anche...anche Lucifero potrebbe essere attirato dal nostro incantesimo? -
    - Potrebbe. - Cas sembrava indugiare su qualcosa - potresti fare una cosa. -
    - Cosa? -
    - Eccoti la pergamena con l'evocazione e la pergamena con l'esorcismo. -
    Sam prese entrambe le pergamene che Cas gli porgeva e cercò di leggerne il contenuto.
    - Che lingua è? - Sam riusciva a leggerla ma non a tradurla.
    - L'ho scritta nel modo in cui la devi pronunciare, ma in realtà sono molte lingue. -
    - Cioè? -
    - Bé, aramaico, sumero, enochiano... -
    - Ho capito. E di preciso cosa dicono? -
    - Dicono tutte la stessa cosa, è solamente un invito a presentarsi. Dovrai iniziare a leggere l'evocazione senza mai fermarti, arrivato in fondo ricomincerai dall'inizio, continuamente -
    - Come in un Loop? -
    - ...ehm...credo... - Cas non era certo di sapere cosa fosse un Loop.
    - ...e quando potrò fermarmi? -
    - Solo quando il Diavolo arriverà! La cosa che ti ho chiesto di fare è questa: mentre leggi l'evocazione pensa a Dean. - disse l'Angelo guardando il minore dei fratelli dritto negli occhi - in questo momento l'Anima di Dean è legata alla Grazia dell'Ex-Angelo, non sapendo chi sia possiamo provare ad evocarlo attraverso Dean stesso. -
    - Pensi che funzionerà? -
    - Lo sapremo presto. -
    C'era un cerchio dipinto per terra su una piccola terrazza del secondo piano che sporgeva verso la piscina, il cerchio serviva per proteggere Sam e lui ci si accoccolò incrociando le gambe. Preso un grosso respiro, Sam iniziò a leggere la pergamena con l'evocazione. Era una specie di nenia senza senso per lui, ma non importava, più leggeva e più dentro di se pensava a suo fratello, a tutte le cose che avevano fatto insieme, alle cacce, alle litigate, agli scherzi. Qualunque cosa che riguardava Dean era nella sua mente e nel suo cuore.

    Erano quasi le due di notte e ancora non si era presentato nessuno. Sam continuava a leggere senza sosta, ormai aveva la gola secca, la bocca era arida e la lingua sembrava screpolata come la terra che non viene colpita da una goccia d'acqua da diversi mesi, se all'inizio il suo leggere era chiaro e deciso, adesso sembrava che avesse la voce di un vecchietto di almeno cent'anni che non aveva aperto bocca per metà della sua vita, ma continuava comunque a leggere. Era un Winchester, i più testardi uomini che si potessero trovare in giro. Un leggero tuono rimbombò in lontananza, ma Sam non si fece distrarre...Cas invece si allarmò, l'elettricità nell'aria mandava come dei segnali, qualcosa si stava avvicinando. Guardò verso Sam per fargli capire che appena fosse entrato qualcuno, sperando che fosse Dean, doveva interrompere l'evocazione ed iniziare l'esorcismo, Sam fece segno di sì ma sembrava davvero sfinito.
    La porta del secondo piano, con il maniglione antipanico, si aprì e un'ombra entrò dentro. Sam, che si era ripromesso che non avrebbe mai interrotto la lettura si bloccò, perché quello che aveva davanti lo aveva lasciato senza fiato.
    Sopra la piscina, in piena levitazione, si ergeva Dean. Era a pochissimi metri di distanza dalla terrazza dove era accucciato Sam e dove stava dritto Castiel. Il suo aspetto era terribile. I vestiti erano di buona fattura, ma i suoi capelli erano incredibilmente lunghi, così tanto che gli ricadevano a onde sulle spalle, ma non erano di quel biondo scuro che aveva Dean, erano chiari come la paglia e spenti; la sua pelle era praticamente bianca, sembrava una bambola di porcellana, le sue labbra erano quasi blu come lo erano le vene che si vedevano sul collo e sulle mani, come se fosse sul punto di avere un attacco di ipotermia e i suoi occhi...non erano più verdi e brillanti come prima, ma viola e pieni di cupidigia.
    - SAM! - gridò Castiel.
    Sam si riprese immediatamente ed iniziò a leggere l'esorcismo.
    - Cosa? Simboli? Sigilli? State scherzando spero. - disse una voce incredibilmente cavernosa provenire dalla gola di Dean - ho insegnato all'uomo come respingere gli incantesimi, davvero pensate che tutti questi gingilli possano farmi male? -
    - Insegnato a respingere gli incantesimi. - ripeté Castiel - allora tu sei Armaros, uno dei Guardiani! -
    - In persona! - disse il Diavolo accennando un inchino. - e tu sei...? -
    - Castiel. -
    - Oh, sì, certo...tu sei quello che ha preferito scegliere gli uomini invece dei suoi stessi fratelli. Non c'è molta differenza tra te e me. -
    - Io non sono come te. -
    - Oh, per la miseria, mi sembra di sentir parlare Zaccaria! Siete tutti uguali, vi sentite tutti così superiori. - sbuffò Armaros - cos'ho fatto di così terribile da meritarmi i vostri continui insulti? -
    A Sam era tornata la voce, nel momento in cui capì come il Diavolo aveva ridotto suo fratello una nuova energia si era impadronita di lui. Leggeva quasi con foga.
    - Rilassati Sammy. - gongolò l'Ex-Angelo.
    "Non chiamarmi così!!!" pensava Sam.
    - Mi avete dato fastidio per ore con quell'evocazione, mi fischiavano le orecchie. -
    - Significa che faceva effetto. - ribatté Cas.
    - È comunque solo un'evocazione, il vostro esorcismo invece sembra un leggero solletico in un punto del corpo dove una persona non riesce mai ad arrivare, è snervante. -
    - Secondo me funziona. -
    Il viso di Dean divenne una maschera orribile, sembrava contorcersi dal dolore, ma in verità stava solo ringhiando.
    - Sam...è così che tratti tuo fratello? Facendolo soffrire? -
    Sam leggeva piano ora, preso dalle parole di Armaros.
    - Esatto Sam, Dean sta soffrendo. Come cacciatore dovresti sapere che gli esorcismi provocano dolore, non solo ai Demoni ma anche agli esseri umani posseduti, ed io sono decisamente più forte di un Demone qualunque, paragonato a me, un Demone, è solo un verme che striscia. Quindi non immagini quanto dolore tu stia dando al tuo stesso sangue? -
    - Non ascoltarlo Sam. - intervenne Cas - perché non te la prendi con me? Cos'è? Stare troppi millenni all'Inferno ti ha rammollito? -
    - Ho detto "il tuo stesso sangue"? Ma forse mi sbaglio. Certo, voi siete fratelli, nessuno lo nega, ma...dopo tutto quel sangue demoniaco che ti sei bevuto chissà quanto di umano ti è rimasto nelle vene. Forse adesso sei un Winchester al 10% -
    - Prenditela con me!!! - gli gridò Castiel.
    - Perché? Con te non c'è divertimento; non posso dirti che sei la causa della morte di tua madre, non hai madri Castiel. -
    Una piccola lacrima scese dalla guancia di Sam.
    - Oh, piccolo Sammy! Ho toccato un nervo scoperto? Già, la tua mamma! Deve essere davvero brutto crescere senza madre, ma ancora di più sapendo che è morta per colpa tua. -
    Sam leggeva, e dentro di se pensava a Dean...Dean che si era sempre comportato con lui come un padre, una madre, un fratello, un amico...Dean che non gli aveva mai rinfacciato la morte della madre...
    - La mamma è morta per colpa tua Sam ed IO non sono potuto crescere come devono crescere tutti i bambini. - la voce adesso era quella di Dean.
    Sam aumentò la velocità di lettura dalla rabbia, ma non smise un attimo, anche se le parole del Diavolo erano come coltellate.
    - Chissà, magari avrei dovuto dare ascolto a nostro padre e ucciderti. Avrei dovuto farlo nel momento in cui ho scoperto che bevevi sangue di Demone. Sì, avrei dovuto, ora ci saremmo DAVVERO risparmiati tutta questa storia dell'Apocalisse. -
    - Sam non dargli ascolto, non è Dean a parlare! - urlò Castiel.
    - Ma Dean è qui con me, io posso leggere i suoi pensieri, sentire i suoi sentimenti...ti assicuro Sammy che tuo fratello è molto combattuto dal rimorso, avrebbe preferito uccidere te e rendere orgoglioso suo padre invece che dover sopportare tutti questi Angeli che gli chiedono di salvare il mondo. -
    Sam tremava, ma non smetteva.
    - Vogliamo poi parlare di un'altra morte che hai causato? La tua amata Jessica! - disse con aria afflitta. - Povera piccola Jessica, è morta nel momento stesso in cui ti ha conosciuto. - sghignazzò Armaros.
    Le lacrime di Sam non smettevano di scendere, ma la sua rabbia era più forte e la lettura proseguì.
    - Sam vai avanti, sta funzionando! - gridò Castiel.
    Sam, senza smettere, guardò suo fratello. Piccoli riccioli di vapore uscivano dalla sua pelle e le labbra di Dean tremavano leggermente. Aveva ragione Castiel, l'esorcismo stava iniziando a dare i suoi frutti.
    - Non sta affatto funzionando stupido Angelo! - la voce era nuovamente cavernosa. Sam aumentò nuovamente la velocità di lettura, rinvigorito dal fatto che Armaros non sorrideva più.
    - Sai cosa dovresti fare Sam? Dovresti toglierti la vita! - ringhiò Armaros. - Tanto lo sanno tutti che finirai con il dire Sì a chi sappiamo noi, vero? Dirai di sì perché sei solo un misero e vile essere umano. È quello che sai fare meglio: FUGGIRE! Sei fuggito da tuo padre correndo a Stanford. Sei fuggito dalle tue responsabilità come cacciatore, era meglio bere sangue di Demone ed avere un grande potere invece che ottenere risultati con il sudore....anche questo è fuggire, sai? -
    - Tu sai solo parlare. - gli disse Cas con aria di sfida.
    L'acqua della piscina iniziò a sfrigolare come se fosse stata gettata su una piastra rovente. Sul viso deformato di Dean non vi era più traccia di divertimento, ma di rabbia e di puro odio.
    - Sei un piccolo verme strisciante! - questa volta l'attenzione era rivolta verso Cas - la TUA famiglia ti odia, proprio come odia me, sei solo un reietto Castiel! -
    - Ma almeno mi rimane la fiducia degli uomini. Di Dean e di Sam! - disse fiero l'Angelo del Signore.
    - ...e quando moriranno che farai? Rimarrai solo! -
    L'acqua ormai ribolliva. L'aria era diventata molto calda, i vetri delle varie finestre si erano tutti appannati. Sam sudava copiosamente ma non smetteva di fare ciò che doveva.
    - SMETTILA DI LEGGERE QUELLA DANNATA PERGAMENA! - gridò il Diavolo.

    L'aria era ormai satura di vapore, tutto l'edificio era caldo, bollente; Sam continuava a recitare l'esorcismo ma notò che i simboli che avevano disegnato su tutte le pareti avevano un colore rosso acceso, come se da un momento all'altro avrebbero preso fuoco all'istante. Armaros ormai non parlava più, ringhiava, annaspava, se diceva qualcosa era sempre in una lingua sconosciuta, probabilmente enochiano, ma da come Castiel contraeva la mascella dovevano essere delle ingiurie verso di lui. Il minore dei Winchester capì che erano arrivati quasi alla conclusione di tutto perché Cas aveva estratto la sua spada angelica, evidentemente il Diavolo si era stancato di giocare con loro. Il tempo di pensarlo che Armaros alzò una mano verso Cas e una gigantesca palla di energia andò a schiantarsi contro di lui. Sam avrebbe voluto gridare il suo nome, ma continuò senza tregua a leggere.
    - Sto bene Sam. - lo rassicurò l'Angelo.
    - Dici così, ma presto cambierai idea! - urlò il Diavolo scagliando un'altra onda di energia. E un'altra. E un'altra ancora. Castiel alzava il braccio ogni volta e respingeva ogni attacco con la spada, ma si vedeva che la lotta era dura per lui. Poi Sam si rese conto che Castiel lo stava proteggendo con il suo corpo, il Diavolo non mirava all'Angelo ma mirava a lui.
    - SMETTILA! SMETTILA! SMETTILA!! - gridava Armaros. E più si contorceva più Sam alzava la voce. Adesso anche i sigilli fumavano copiosamente, presto si sarebbero dissolti, ma Armaros sembrava non farci caso, era troppo preso dal colpire Castiel con tutte le sue forze per potersi poi dedicare a Sam, ma l'Angelo del Signore incassava ogni colpo senza arretrare di un solo centimetro.
    - VI UCCIDERÒ! VI UCCIDERÒ ENTRAMBI E BALLERÒ SUI VOSTRI CADAVERI! -
    - Stai diventando ridicolo. - lo schernì Cas, facendo sorridere Sam.
    Armaros si stava lentamente mettendo in una posizione fetale dal dolore che provava, il corpo di Dean scricchiolava come un vecchio mobile che sta per spezzarsi.
    - DANNATI! CHE SIATE....DANNATI! -
    All'improvviso il corpo di Dean si inarcò così tanto che sia Sam che Castiel erano convinti che la sua schiena si sarebbe spezzata; Armaros mandò un grido fortissimo lanciando un'ultima potentissima onda d'energia verso Sam, ma Castiel fu più veloce, si mise davanti all'amico di spalle al Diavolo e lo coprì con il suo corpo. Una luce potentissima si sprigionò dappertutto accecando Sam. L'intera struttura tremò come se l'epicentro di un terremoto fosse proprio sotto i loro piedi, l'idea di mantenere un profilo basso era andata a farsi benedire, quella notte la cittadina di Addis avrebbe tremato fino alle fondamenta.
    La luce si spense poco dopo e un silenzio terribile piombò su Sam e Castiel. Tutti i simboli che avevano dipinto erano come fusi, le due pergamene erano bruciate, l'acqua stava lentamente smettendo di bollire, il vapore si stava ormai disperdendo e l'aria era di nuovo fresca. Sam aveva smesso di leggere nel momento in cui Cas si era gettato su di lui per proteggerlo, ora entrambi si voltarono verso l'uomo che volevano salvare. Sam, per la seconda volta, non aveva più fiato nei polmoni. Dean levitava ancora sopra la piscina, i suoi capelli erano nuovamente corti, come li portava sempre, la pelle era rosa ma ancora terribilmente pallida, gli occhi di nuovo verdi ma spenti come se fossero stati di un cadavere, ma più di ogni altra cosa, quello che spaventò Sam, era che perdeva sangue...dalle orecchie, dal naso, dalla bocca, dagli occhi, dalle unghie...Dean era ricoperto dalla testa ai piedi dal suo sangue!
    - Dean! - disse Sam allungando una mano verso suo fratello. Il corpo di Dean smise di levitare e cadde dentro la piscina con un sordo suono.

    Buio. Silenzio. Non sentiva dolore. Non sentiva freddo. C'era calma. C'era pace. Si sentiva sereno. Voleva solo sprofondare. Dean voleva solo essere lasciato in pace.
    Una grande mano arrivò veloce su di lui afferrando la sua e tirando verso l'alto. Sam tornò in superficie prendendo aria, tenendo suo fratello con un braccio.
    - CAS! - Nuotava verso l'Angelo con l'unico braccio libero mentre sorreggeva quel corpo martoriato che era stato suo fratello.
    - Sbrigati Sam, stanno arrivando! - Castiel era a bordo piscina con la mano protesa verso di lui. Le finestre della struttura stavano tremando, qualcuno stava arrivando proprio come aveva detto Castiel. Sam diede più forza al suo braccio cercando di arrivare il prima possibile verso la mano di Cas, ancora pochi centimetri e sarebbero stati al sicuro.

    Tutte le porte della struttura si aprirono all'unisono e molte persone entrarono velocemente a controllare ogni angolo di quel luogo. Zaccaria entrò per ultimo; uno dei suoi sottoposti gli si avvicinò immediatamente.
    - Abbiamo controllato, qui non c'è nessuno. - disse senza nessuna emozione.
    - Siamo arrivati tardi, erano qui un attimo fa, ma Castiel deve averli trasportati da un'altra parte appena ha sentito che stavamo arrivando. - sbuffò Zaccaria.
    - Controlliamo nei paraggi? Magari non sono poi molto lontani... - azzardò un altro sottoposto.
    - No. Ormai sono andati. -
    - Zaccaria, sarà ancora vivo? - chiese l'ennesimo sottoposto indicando la piscina.
    Tutta l'acqua della piscina era diventata rosa, colorata dal sangue versato dal maggiore dei fratelli, al centro dell'acqua il colore era però ancora di un brillante rosso rubino.
    - Io...non lo so. - fu l'unica cosa che Zaccaria riuscì a dire.

    Lucifero si trovava ancora in quella casetta insipida che apparteneva al suo attuale Tramite, Nick. Presto se ne sarebbe andato, i suoi piani lo imponevano. Era riuscito ad entrare nei sogni di Sam, a parlargli, ma il ragazzo era rimasto sconvolto dalla cosa e lui, tutto sommato, ci era rimasto perfino male. Insomma, chi è quell'idiota che non accetta un'offerta così allettante di aiutare Satana a dare l'avvio all'Apocalisse e a conquistare il mondo? Non tutti avevano questa fortuna, ma Sam aveva detto NO. Il Cavaliere dell'Apocalisse Guerra era già finito in panchina, ma le attuali intenzioni di Lucifero adesso erano altre, stava puntando ad avere dalla sua parte il Cavaliere Morte...forse sarebbe stata dura convincerlo, Azrael era sempre stato un Angelo che prendeva il suo lavoro molto seriamente, rappresentava la morte, non importava se uno era stato un Santo in vita o un vero bastardo, la morte era uguale per tutti, lui stava sempre al di sopra delle parti, non patteggiava per nessuno, quindi se lo voleva dalla sua avrebbe dovuto usare un incantesimo di costrizione. Se la sarebbe presa, sicuramente, ma tutti se la prendevano con il Diavolo, quindi per Lucifero non faceva differenza.
    Stava ancora rimuginando su come comportarsi con la Morte quando si rese conto che qualcosa era entrato nella sua casa, nessuno dei Demoni che stavano a guardia si erano accorti di quella oscura presenza, ma che guardie del corpo competenti che aveva! Era appoggiato alla finestra quando si rese conto che la presenza era lì con lui, si girò tranquillo perché sapeva che la cosa non gli avrebbe fatto male.
    Un giovane ragazzo, di circa sedici anni, stava davanti a lui tutto impettito. Indossava una felpa con cappuccio, jeans e sneakers ai piedi, aveva i capelli riccioluti e scuri come la notte, gli occhi sembravano ambrati, con delle deliziose pagliuzze che sembravano d'oro, una bocca carnosa e rosea come un bocciolo, gli esseri umani lo avrebbero definito un bellissimo "Cherubino". Eppure aveva anche qualcosa che non andava, era pallido ed emaciato con una certa aria sofferente che gli era molto nota.
    - Come stai Armaros? - fu la sua domanda.
    Il giovanotto mise il broncio, appoggiò le mani sui fianchi e inspirò rumorosamente.
    - Sei veramente il solito IDIOTA! -
    Lucifero alzò le spalle come a dire "perché?".
    - Ah, quindi non lo sai, eh? -
    Un'altra alzata di spalle.
    - Bene, allora lascia che te lo spieghi. - riprese il ragazzo - per millenni siamo stati rinchiusi in fondo all'Inferno ad annoiarci a morte! Voglio dire, TU sei rinchiuso in una Gabbia orribile, dentro un pozzo profondo e oscuro altrettanto orribile, sotto una gigantesca alcova di pietra con seicento sigilli in bassorilievo, vicino ad un altrettanto orribile castello dove NOI siamo costretti a sentire i tuoi lamenti, le tue ingiurie, ma soprattutto il tuo continuo sbattere le ali facendo venire il ghiaccio su ogni cosa, credi che sia divertente? Shamshiel non faceva altro che dire quanto gli mancasse il sole. Sariel gli faceva eco dicendo quanto gli mancasse la luna. Penemuel si lamentava che non aveva uno straccio di pergamena, o un papiro, o perfino una pietra su cui scrivere, niente di niente. Quando ti dicono che l'Inferno è orribile è sicuramente perché ti ci annoi!!! -
    - ....ehm... -
    - Non ho ancora finito di parlare! - ringhiò il giovane.
    Lucifero gli fece segno di continuare.
    - Siamo finiti all'Inferno e ci lamentiamo, è vero, ma quando si sta tra fratelli si può tirare avanti anche senza fare niente. POI...arriva quel tuo subdolo mostriciattolo di Azazel con la sua idea di andare in giro per il mondo a far bere il suo sangue a dei bambini, cosa che ha fatto; a fare patti con i loro genitori per poter entrare nelle loro case quando sarebbe stato necessario, cosa che ha fatto; a convincere Lilith a trovare "l'uomo giusto", cosa che ha fatto, e a convincerla a sacrificarsi dato che lei stessa era l'ultimo dei sigilli, cosa che ha fatto; e in tutto questo tempo sembrava un esaltato. Noi eravamo contenti per lui, ma soprattutto per te, sapevamo che dietro questa improvvisa esaltazione di Azazel c'eri tu, avevi deciso di uscire da quel buco e noi lì a festeggiare come degli scemi! -
    - ...io... -
    - Non ho finito!!!! -
    Un'altro cenno di continuare.
    - Finalmente i sessantasei sigilli necessari per farti uscire vengono distrutti! Lo sappiamo perché ogni volta che Lilith ne distruggeva uno, anche il bassorilievo che lo rappresentava nell'alcova si incrinava; dovevi vedere Barqel e Kokabeel, ballavano la Macarena dalla gioia. - disse ridendo il ragazzo - L'ultimo dei sigilli viene spezzato, tu esci dalla Gabbia e cos'è la prima cosa che fai? -
    Lucifero non fece nessun segno di continuare.
    - SEI ANDATO SULLA TERRA! - terminò buttando le braccia lungo i fianchi il giovane. - Sei andato sulla fottutissima Terra! Ma dico, non potevi prima passare a salutarci?!? Venivi e ci dicevi "Ehilà, sono uscito e adesso me la godo", cavolo perfino per questa ridicolissima frase avremmo festeggiato per cento anni, ma NO, tu hai preferito dirigerti SUBITO sulla Terra ignorandoci totalmente come se fossimo l'ultima ruota del carro, come se fossimo l'ultimo e più spregevole dei tuoi animaletti - terminò furioso Armaros.
    Lucifero fece un piccolo sorriso verso il ragazzino imbronciato, portandosi una mano sul cuore.
    - Hai ragione. È stata una mancanza di rispetto da parte mia nei vostri confronti. Ti chiedo scusa. -
    - Bene. Ora siamo soddisfatti. - disse Armaros allargando la bocca nel più grande e radioso dei sorrisi.
    - Questo è il tuo Tramite? -
    - Che? Questo ragazzino? Magari! No, non lo è! - sbuffò Armaros. - il mio Tramite è una signora di ottantacinque anni, vedova, senza figli, senza nipoti, sola come un cane, che vive in una casa di riposo. Quando morirà io non avrò più una dinastia di Tramiti di Sangue a mia disposizione, me ne dovrò creare una nuova. -
    - Così hai chiesto a questo ragazzino di farti da Tramite. -
    - No. Questo bel giovanotto prestante, incredibilmente, fa parte di quel 10% che non è in grado di ospitare un Angelo dentro di se. -
    - Quindi lo hai preso senza nemmeno chiedere? -
    - Mi piaceva e così l'ho fatto! Sì, è vero, sta morendo, quando la nostra conversazione sarà finita questo corpo diventerà cenere, ma stava già morendo quando l'ho preso, l'ho trovato in un vicolo di Los Angeles con una siringa ficcata nel braccio; morire per morire meglio se lo fa per me, no? -
    - Quanto è durato? -
    - ...mmm... circa due ore. -
    - Direi veramente poco. - sogghignò Lucifero.
    - Già! Almeno Dean Winchester è durato più di una settimana! - gli rispose Armaros - a proposito, posso farti una domanda? -
    - Prego. -
    - Perché non lo fai anche tu? -
    Lucifero si rabbuiò, come se fosse stata una domanda troppo difficile a cui dare una risposta.
    - Perché non ti prendi Sam come ho fatto io con Dean o con questo umano qui? -
    - Ah, potrei farlo, sarebbe un'ottima soluzione. -
    - Ma...? -
    - Se prendessi il mio Tramite con il tuo sistema quanto tempo pensi che durerà? Un mese? Un anno? Alla fine, senza il suo Sì, il suo corpo si distruggerà proprio come questo ragazzo che indossi. Io voglio un Tramite che possa durare per l'eternità. - spiegò con calma Lucifero. - E poi ho il mio orgoglio da difendere, ho detto che Sam mi dirà Sì e Sam dovrà farlo prima o poi. Io voglio che sia lui a venire da me e mi dia il suo corpo spontaneamente. Lo trovi sbagliato? -
    - No, credo che sia una cosa normale. -
    - Ognuno di noi ha il suo Ego da coccolare. - gongolò - ti sei divertito in questi giorni? -
    - Sì, lo ammetto, ho gigionato un po' e fatto arrabbiare Zaccaria, non è stata male come settimana - sghignazzò Armaros. - è ora che vada, gli altri mi staranno aspettando. -
    - Combatterete per me? -
    - No, mi dispiace. Questa cosa dell'Apocalisse è una cosa tua troppo personale. Preferiamo continuare a stare nel nostro buco e vedere come si evolverà la situazione. Dopotutto, siamo stati molto poco interessati anche alla questione di chi comandava l'Inferno in tua assenza, non ci siamo mai lamentati di Azazel ne, tanto meno, di Lilith. Spero che tu comprenda, ma la tua voglia di rivalsa su Michele o su nostro Padre non ci riguarda. -
    - Lo capisco. Va bene così. -
    - Cerca di non distruggere troppo questo mondo, un giorno potremmo anche decidere di tornare. - salutò Armaros.
    - Un ultima cosa. - chiese serio Lucifero - com'è stato? -
    Armaros lì per lì non capì la domanda, ma subito dopo afferrò il messaggio, suo fratello voleva sapere com'era stato poter utilizzare il Tramite di Michele.
    - Potente! - disse con enfasi, come un condottiero che ha appena conquistato un intero regno nemico. - Non credo che esista niente di così potente in tutto il mondo, Michele è davvero fortunato. - e così dicendo sparì, il giovane rimase un attimo fermo e subito dopo si disintegrò in un mucchietto di polvere.
    "Potente" si ripeté mentalmente Lucifero. Ma anche il suo di Tramiti lo era, giusto? La sua non era paura, vero? Lui era stato il più amato, il più ammirato, ma Michele era il più forte...ce la poteva fare? Con questi pensieri il Principe delle Tenebre ritornò a fissare la strada attraverso la finestra.

    C'era una leggera brezza sulla sua pelle, Dean era accoccolato, tranquillo, rilassato e sereno, sentiva diversi profumi; il profumo dell'erba, il profumo dei fiori, ed un profumo diverso che gli portava piacevoli sensazioni, il profumo di torta appena sfornata. Sentiva un'ombra su di se, ma sapeva già che non doveva preoccuparsi, la prima cosa che vide furono gli splendidi occhi di sua madre Mary.
    - Ho fatto un sogno. - disse.
    - Era bello o brutto? - chiese lei.
    Adorava la voce di sua madre, era bassa e gentile, con la mano gli accarezzava la fronte e i capelli, lo facevano sentire in Paradiso.
    - Non lo so - rispose - non lo ricordo, ma credo che fosse brutto. -
    - Sono solo sogni, tesoro. Non possono farti del male. -
    - Questo è il Paradiso? -
    - Pensi che lo sia? -
    Un piccolo sorriso apparve sulle labbra di Dean, doveva esserlo per forza.
    - Credo che sia ora che tu vada. - annunciò Mary.
    - Dove devo andare? -
    - Lo sai. -
    - Davvero? -
    - So che vorresti rimanere qui con me per sempre - sospirò Mary - ma non è possibile, ci sono cose che devi fare, persone che devi aiutare; ma sopra ogni altra cosa, c'è... -
    Il neonato che allungava le braccine per afferrare le sue mani.
    Il bambino che temeva il buio e che finiva con l'infilarsi nel suo letto al sicuro.
    Il ragazzo che gli chiedeva come si baciava una ragazza.
    L'uomo arrabbiato che se ne andò all'università sbattendo la porta.
    Il cacciatore che gli guardava sempre le spalle.
    - Sam. - disse, ed una luce abbagliante avvolse Mary come una coperta lasciandolo accecato - mamma! -
    La luce ora non faceva più male, era opaca, sembrava una luce al neon, una lampada a soffito al neon, su un soffito anonimo.
    ...bip...bip...bip...bip...
    Dean sentiva dolore un po' dappertutto, si guardò il braccio sinistro e vide che aveva un ago infilato nella vena, una flebo attaccata con un liquido trasparente; diversi fili che aveva attaccato addosso convergevano tutti verso un macchinario che faceva un suono continuo.
    ...bip...bip...bip...bip...
    Il suo cuore, era il battito del suo cuore; sembrava abbastanza regolare. Si girò verso destra, voleva alzare la mano ma qualcosa glielo impediva, sembrava una morsa d'acciaio, ma guardando bene capì subito chi era. Sam dormiva appoggiato alle braccia sul letto d'ospedale dove Dean era disteso, la sua mano era avvinghiata a quella di Dean come se ci fosse la possibilità che, se non l'avesse trattenuta, se ne sarebbe volata via; non c'erano finestre che davano di fuori in quella stanza, terapia intensiva quasi sicuramente, dei finestroni c'erano dalla parte del corridoio che facevano da muro, ogni dottore o infermiere che fosse passato di lì avrebbe potuto vedere tutto quello che vi succedeva all'interno; vide un piccolo divano attaccato al muro, vide una testa dai capelli neri e arruffati, delle spalle dritte e composte coperte da un trench. Un debole sorriso apparve sul viso di Dean, non c'era sua madre Mary ma si sentiva comunque al sicuro.
    - Sam, lasciami la mano o finirai con il fermarmi la circolazione. - disse cercando di riavere indietro la sua mano destra.
    - Scusa... - gli rispose Sam alzando la testa con l'aria di uno che si era appena svegliato, ma capendo che era stato Dean a parlargli, la sonnolenza scomparve all'istante.
    - Dean!! Sei sveglio! Finalmente! - disse abbracciando il fratello, mentre lo faceva, spuntò dietro la sua schiena la testa arruffata di Cas, si era alzato subito dal divano non appena Dean aveva parlato.
    - Come stai? - chiesero all'unisono.
    - Male. Mi duole dappertutto, mi sembra che mi sia passato addosso un Tir... -
    - Uhm. - fece Cas, come a dire "brutta cosa".
    - ...dopo aver fatto anche marcia indietro... - continuò Dean.
    - ...ah.... - Sam aveva già assunto un'espressione da "non esagerare".
    - ...avanti e indietro almeno una dozzina di volte. -
    - Dean abbiamo capito. - sottolineò il fratello minore mentre faceva alzare la parte superirore del letto in modo che Dean potesse stare a sedere.
    - Cos'è successo? - chiese.
    - Non te lo ricordi? -
    - No. Ouch...ho vaghi ricordi, ma non saprei dire se sono ricordi o solo sogni. Ahi! -
    - Bé, fratellone...sei stato posseduto. - disse serio Sam.
    - Per la miseria! Capisco che fosse furioso per la casa, ma addirittura possedermi. Cas hai fatto un pessimo lavoro! - disse Dean molto infastidito.
    - Eh? No Dean, Cas ha bruciato le ossa del fantasma, non è stato lui a possederti, se il Cielo lo vorrà quella povera anima adesso sarà in pace. -
    - Ah, scusa Cas... -
    Castiel era abituato ai modi di Dean, e quindi non se la prese.
    - Sei stato posseduto da.... - continuò Sam.
    - Sciocchezze, non posso essere posseduto, ho il tatuaggio Anti-Demone! - brontolò Dean, al che Cas alzò gli occhi al Cielo.
    - Dovrò proprio spiegarvi molte cose su certe differenze! - sbuffò l'Angelo.
    - Cioè? Di che parli? -
    - Te lo spiegheremo, tranquillo - lo calmò Sam - ma, Cas...non pensi che potrebbe succedere di nuovo? -
    - No, non credo che succederà. Almeno non a voi. - gli rispose Cas.
    - Come fai a dirlo? -
    - Bé, ormai si sarà già sparsa la voce che abbiamo il sistema di evocare ed esorcizzare chiunque ci possa riprovare, ed è una cosa accertata che funziona. -
    - Una cosa molto mastodontica e difficile da realizzare. -
    - Ma sempre fattibile. - continuò Cas. - È una regola che viene SEMPRE rispettata, da tutti gli Angeli, anche quelli più infidi che esistono...diciamo che Dean è stata "l'eccezione che conferma la regola". -
    - Ehm....tu lo sai che questo proverbio deriva da un'errata traduzione della frase in latino "exceptio probat regulam", che significherebbe "L'eccezione prova la regola" e che quindi il verbo "provare" ha il significato di "mettere alla prova"; perciò il significato più esatto è "L'eccezione mette alla prova la regola" e non si tratta perciò di un controsenso logico? - disse Sam.
    Castiel mosse la testa di lato con l'aria interrogativa.
    - Dio, Sam, ma la pianti di fare sempre il Nerd! - sbuffò Dean.
    - Volevo solo precisare una cosa e... -
    - Sì, sì, abbiamo capito, saputello. -
    Castiel si girò e andò verso la porta con la chiara intenzione di andarsene.
    - Cas dove vai? Sam non voleva offenderti. - lo richiamò Dean.
    - Lo so, non temere, ma devo comunque andare; ricordi? Ho da ritrovare Dio e anche la Colt. Chiamatemi se avete bisogno di qualcosa. - E così facendo uscì dalla stanza.
    Sam sembrava dispiaciuto, ma vedere suo fratello con un colorito migliore, migliorò anche il suo umore.
    - Come sta Baby? - chiese allarmato il maggiore dei Winchester.
    - Cosa? Credevo che la tua prima domanda sarebbe stata "allora cosa mi ha posseduto?", oppure "cosa mi sono perso di bello?", invece la prima cosa che ti passa per la testa è "Come sta Baby?"! -
    - Esatto. -
    - ...Baby sta bene. -
    - Bene. Ma dove siamo di preciso? -
    - Lawrence, Kansas. -
    - COSA?!? - gridò Dean. - Perché siamo a Lawrence?!? -
    - Non ne ho idea, Cas quando ci ha afferrato ci ha trasportato qui, non so spiegarlo, ma non temere, appena sarai in grado di camminare ce ne andremo subito. -
    - Succederà presto, non voglio stare qui! -
    - OH MIO DIO! - disse Sam all'improvviso.
    - Cosa c'è? -
    - Ho lasciato Baby ad Addis!!! -
    - Come? Ad...che? - strabuzzò gli occhi Dean.
    - Addis! È una cittadina vicina a Baton Rouge! È ancora parcheggiata vicino al motel! -
    - Stai dicendo che la mia Piccola è in Louisiana?!? -
    - Ehm...sì. - rispose Sam imbarazato al massimo.
    - Che cosa fai ancora impalato qui? Richiama Cas! Digli di tornare qui! Dagli le chiavi dell'auto e digli di andare a riprendere Baby! -
    - Non agitarti! Farai davvero guidare Baby a Cas? -
    - Mi agito eccome e sì, la guiderà lui, ammesso che sia in grado di trasportare anche una macchina, e non importa se la porta qui o da Bobby, basta solo che la recuperi!!! - Dean stava leggermente alzando la voce.
    - Va bene, va bene, ma stai calmo. - disse Sam alzandosi leggermente allarmato.
    - Calmo un corno, hai abbandonato la mia Piccola! -
    - Dio, Dean, quando fai così sembri davvero...indiavolato! - continuò Sam preoccupato avviandosi alla porta.
    - Muoviti, non perdere tempo!!! - gli gridò Dean.
    - Exorcizamus te, omnis immundus spiritus omnis satanica potestas... - disse Sam arretrando piano piano.
    A Dean si spalancò la bocca in un'enorme O. Afferrò il pappagallo, pronto per tirarlo addosso a Sam.
    - Come ti permetti, brutto... -
    Sam iniziò a correre fuori dalla camera, con l'enorme disappunto delle infermiere, sentendo il pappagallo sbatacchiato contro un vetro e l'ultimo grido di suo fratello.
    - BITCH! -
    - JERK! - rispose Sam ridendo, ormai arrivato sano a salvo all'ascensore.

    NOTA DELL'AUTRICE
    Ed eccovi arrivati alla fine, congratulazioni! Ma forse è il caso di chiarire certe scelte che ho fatto.
    1) Gli Angeli caduti nominati in questo racconto sono i GRIGORI. Sono effettivamente i Padri dei primi Giganti della Terra, i Nephilim, ed hanno insegnato molte cose agli esseri umani. La cosa interessante è che Azazel era proprio un Grigori, ma gli Autori di Supernatural lo hanno relegato al ruolo di un Demone di alto rango. I Grigori più conosciuti sono: Araqiel che insegnò i "segni della terra" (geomanzia). Armaros che insegnò come respingere gli incantesimi. Azazel (il nostro Occhi Gialli) che insegnò l'arte dei cosmetici. Barqel che insegnò l'astrologia. Chazaqiel (o Êzêqêêl) che trasmise la conoscenza delle nuvole. Kokabeel che insegnò il mistero delle stelle. Penemuel che insegnò la scrittura. Sariel che insegnò a conoscere la Luna. Semeyaza che insegnò incantesimi tramite erbe. Shamshiel che insegnò a conoscere il Sole. C'è un'altro famoso Grigori che gli Autori di Supernatural hanno usato per altri scopi: Gadreel. Lui insegnò come fabbricare armi da guerra; ho preferito non nominarlo in modo da non creare confusione a causa del suo ruolo nella Serie.
    2) La questione dei Tramiti è leggermente incasinata; la verità è che, nella quarta e nella quinta stagione, le cose mi sembravano molto semplici e spiegate bene: ogni Angelo aveva un Tramite tutto suo, compresi i vari parenti (basti pensare a John & Dean, Jimmy Novak & sua figlia Claire; o tutti e due i Tramiti di Raffaele, afro-americani entrambi quindi possibili parenti, nessuno ce lo ha detto ne confermato); ma con l'andare avanti delle stagioni, fino ad arrivare a Bartolomeo, le cose si sono fatte più complicate, così ho immaginato che ci fosse una percentuale umana non in grado di ospitare un Angelo dentro di se (prova ne è proprio Bartolomeo che cercava di creare un suo esercito con nuovi Tramiti, ma non sempre l'operazione riusciva), e comunque se qualcosa vi sembra sbagliata, prendetela come una mia LIBERA INTERPRETAZIONE!
    3) Non ho idea se la cittadina di Addis abbia o no una piscina comunale (è composta da poco più di duemila anime!), quindi fate come se ce l'avesse, ok?
    Bene, questo è tutto! Vi pregherei di lasciare un commento, mi renderete soddisfatta del mio operato. BYE!
     
    Top
    .
0 replies since 22/7/2017, 13:54   49 views
  Share  
.